Alza la voce il coordinamento dei comitati degli alluvionati

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L'area alluvionata vista dall'elicottero dei Vigili del fuoco
L’area alluvionata vista dall’elicottero dei Vigili del fuoco

Dopo il recente disastro del 15 settembre, alza nuovamente la voce il coordinamento dei Comitati alluvione maggio 2014. Lo fa muovendo critiche e richieste precise ma soprattutto promettendo battaglia perché anche questa tragedia non finisca senza colpevoli né senza indennizzi per chi, in qualche ora, ha perso la casa e/o il lavoro.

Finora «siamo stati in silenzio, sia perché direttamente colpiti e quindi impegnati a spalare il fango, sia per il doveroso rispetto per le vittime decedute ed ai loro cari a cui va la nostra vicinanza». Nel mirino degli alluvionati del 2014, molti dei quali sono stati interessati anche da questa tragica esondazione del 2022, non c’è tanto l’evento in sé quanto la scarsa sicurezza del Misa e il mancato allertamento della popolazione.

Il coordinamento punta anche il dito, genericamente, contro chi «usa il territorio e la sua pianificazione per interessi privati», ma anche verso «l’inadeguatezza, superficialità e incoscienza» di alcuni responsabili degli enti. «L’alluvione del 2022 è figlia delle stesse problematiche di quella del 2014, e se qualcuno pensa…

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