Abbattimenti e ripiantumazioni: «Sindaco, li vogliamo ascoltare i cittadini?»

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Ripresi i lavori per l'abbattimento dei pini in viale Anita Garibaldi a Senigallia

SENIGALLIA – Una lettera al sindaco Massimo Olivetti e agli assessori Elena Campagnolo e Nicola Regine per ribadire la propria posizione, ma anche rivolta alla cittadinanza per fare chiarezza circa gli abbattimenti di viale Anita Garibaldi e circa la loro sostituzione con altri tipi di piante, a siepe o ad albero.

Il viale, con i suoi alti pini – alcuni pericolanti come si è avuto modo di vedere negli anni – è certamente uno dei più caratteristici di Senigallia e i lavori per il rifacimento della strada hanno evidentemente eliminato questa sua caratteristica; un pregio che afferiva non solo alla dimensione estetica ma anche alla qualità dell’aria della zona e all’ombreggiatura, decisamente importante in queste annate sempre più calde. Di tutto questo se n’era parlato in un incontro di quasi due anni fa tra amministrazione comunale e associazioni ambientaliste, spiega il Gruppo Società e Ambiente, ma senza che si sia arrivati a un accordo. E questo su vari punti della strategia dell’amministrazione Olivetti.

«Nell’incontro i tecnici del Comune presenti hanno dapprima presentato la loro idea progettuale, che consisteva nel mettere a dimora al posto dei pini degli alberetti, quali l’oleandro allevato ad albero ed altre amenità del genere. Tale scelta sarebbe stata giustificata da aspetti tecnici presenti sul viale. Subito si è manifestata la netta contrarietà da parte delle associazioni presenti ad una scelta del genere, ben lontana dal sostituire degnamente ciò che si stava perdendo. Dimostrata successivamente la superabilità dei presunti problemi tecnici, si è iniziato a discutere in merito ad alberi veri».

Dalle perizie, su tutte quella dell’agronomo prof. Alberto Minelli, emergevano suggerimenti per le nuove specie da piantare. Nel dettaglio si elencavano alcune specie che secondo il Gsa potevano andare bene fatta qualche eccezione per la tipologia unita all’ubicazione della pianta. Dopo quel momento c’è stato solo un altro incontro, fanno sapere dal Gsa, giudicandolo «non molto costruttivo». Così come oggi si parla di inserire anche il pitosforo su cui vengono espresse più d’una perplessità, dati i progressi della botanica applicata al giardinaggio.

Altre criticità vengono riscontrate a Marzocca di Senigallia, dove la stessa problematica (l’abbattimento dei pini) è stata affrontata dai cittadini con una netta contrarietà, fatta eccezione per quei casi di alberi pericolanti. «Sono i residenti di via Capri che chiedono dialogo e reclamano di essere ascoltati – spiega Stefania Pagani, capogruppo di Vola Senigallia – come l’amministrazione accoglie sempre le richieste di abbattimento, chiedono che venga accolta la richiesta di non abbattimento, ma di tutela di questi alberi storici». Se è vero che per abbattere un albero esistono motivazioni certe e ben circostanziate, queste dovrebbero essere rese note, rendendo partecipi i cittadini. 

«Non si tratta di un servizio a “domanda individuale” perché i pini sono un bene comune della cittadinanza – continua Pagani che poi si rivolge al sindaco Olivetti per chiedere se ci sono altri programmi di abbattimento in corso. «Nel caso dica chiaramente qual è il reale progetto di ripiantumazione. Sindaco, questa volta li vogliamo ascoltare i residenti di via Capri? Vogliamo ascoltare le preoccupazioni e le rimostranze di questi cittadini?».

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