Agesci Senigallia: campi estivi scout, l’avventura che fa bene

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L’estate scout è all’insegna dell’avventura. Proposte a misura di bambini, ragazzi e giovani per vivere a stretto contatto con la natura, gli amici di reparto e le tante possibilità di scoprirsi ricchi di risorse. Abbiamo incontrato Lorenzo Facchini e Maria Elena Magnanelli, del gruppo SENIGALLIA 1 AGESCI.

Come saranno organizzati i campi scout 2023, quali i luoghi, i temi, il percorso preparatorio?
I nostri cinque campi scout saranno svolti nei mesi di luglio e agosto, dureranno dai 7 ai 10 giorni e saranno tutti situati lungo la meravigliosa cornice Appenninica. Offriranno esperienze educative e formative uniche, mirando a migliorare le abilità personali e sociali dei nostri ragazzi e ragazze. Il percorso preparatorio ai campi inizia fin da subito, verso Ottobre. Nelle riunioni ci si aiuta ad acquisire o affinare le conoscenze e competenze necessarie per affrontare le sfide del Campo estivo: salute e forza fisica, servizio, abilità manuale e formazione del carattere. Senza tralasciare l’importanza di coltivare la propria spiritualità!
Quali sono i punti di forza di una proposta come questa, quali invece le fatiche più evidenti ?
L’apprendimento esperienziale, lo sviluppo delle abilità di auto educazione, il lavoro di squadra e soprattutto il gioco sono i punti di forza di questa proposta, aiutati dalla vita all’aria aperta e dal contatto con la natura che contribuiscono al benessere psicofisico di tutti. Le fatiche più evidenti riguardano l’organizzazione logistica sia prima che durante il Campo estivo, l’affaticamento fisico e mentale che il momento comporta per tutti e la gestione delle responsabilità all’interno del proprio gruppetto. Tuttavia, affrontare queste sfide è parte integrante dell’esperienza educativa.
Lo scoutismo fa leva sul protagonismo dei più giovani, sul contatto con la natura, sul darsi da fare: è ancora un metodo vincente con le giovani generazioni di oggi?
Lo scoutismo continua a essere un metodo vincente con le giovani generazioni. Oggi ai ragazzi e alle ragazze viene sempre detto di “essere protagonisti” ma senza poi offrire loro un vero contesto dove poterlo essere. Gli viene detto che l’errore non deve esserci e che tutti devono essere perfetti. Invece questo metodo vive sul protagonismo e l’impegno attivo del singolo e sull’esperienza che l’errore fa parte del percorso. Ricevendo responsabilità ma soprattutto supporto e fiducia, si è in grado”di dare un calcio all’impossibile”. Rispettando i tempi, i mezzi e le energie di ciascuno.
Chi sono gli ‘alleati’ più affidabili in questo vostro impegno educativo?
Per garantire la qualità dell’esperienza scout e affrontare insieme le sfide che si incontrano nel percorso educativo, è fondamentale avere una rete di supporto formata dalle famiglie dei ragazzi e ragazze con le quali abbiamo un dialogo continuo ed una fiducia reciproca. Il supporto è reso anche dalla comunità civile ed ecclesiale che vivono con noi spazi, risorse e la finalità di “rendere questo posto migliore di come lo abbiamo trovato”, dalle altre associazioni locali con le quali condividiamo l’ esperienza e la consapevolezza di essere tutti parte della stessa Chiesa. Questi tre alleati diventano essenziali per il successo del cammino formativo di un gruppo scout.

a cura di Laura Mandolini

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