Alluvione 2022: materiali per il ripascimento stoccati nell’entroterra, cittadini preoccupati

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Iniziato l'escavo del letto del fiume Misa a Senigallia
Il fiume Misa a Senigallia (giugno 2023)

Sono numerosi i quantitativi di materiale sabbioso e fangoso dragato dal letto del fiume Misa e dal bacino del Nevola dopo l’alluvione 2022. Materiali che serviranno per l’annuale ripascimento della costa, quindi per la preparazione primaverile della spiaggia di velluto, ma anche per la sistemazione delle aree soggette a maggior erosione costiera.

Sabbie e fanghi prelevati dal tratto cittadino del fiume Misa – solo tremila metri cubi dalla porzione tra ponte Garibaldi e ponte “Angeli dell’8 dicembre 2018” – e ritenuti utilizzabili sono stati finora stoccati nel parcheggio a fianco del casello senigalliese dell’autostrada A14, già sfruttato come deposito dopo l’alluvione del 15 settembre 2022 e anche in occasione dell’esondazione del 3 maggio 2014. 

L’area si è però riempita e i camion pieni di materiali terrosi sono finiti a varcare i confini di Senigallia per andare a depositarli nell’entroterra. Dove però i cittadini si sono posti alcune domande, raccolte a livello politico dal capogruppo di Vivere Ostra Andrea Storoni, sulla eventuale idoneità di tali materiali a determinati utilizzi.

«Con le somme urgenze si possono asportare grosse quantità di materiale dal fiume come mai prima d’ora e senza progetto – ha dichiarato Storoni – ma arriverà il giorno delle analisi su questo materiale. Quando saranno fatte? Il materiale sarà idoneo? E se non lo sarà come verrà smaltito? Interrogativi a cui servirà rispondere seriamente a breve», ha concluso il capogruppo di minoranza chiamando in causa il vice commissario all’alluvione Stefano Babini.

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