Complanare troppo costosa, Senigallia cerca enti gestori

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La complanare di Senigallia
La complanare di Senigallia

La complanare di Senigallia oggetto di un confronto tra il Comune e Autostrade per l’Italia. La strada che affianca l’A14 e che ha ridotto il flusso di auto nelle principali arterie cittadine, prima fra tutti la statale Adriatica, doveva essere acquisita nel patrimonio pubblico senigalliese ma i costi (del passaggio di proprietà e delle manutenzioni) la rendono praticamente inarrivabile per le casse comunali.

In un precedente accordo tra la vecchia amministrazione comunale che governava la città tra il 2013 (anno di apertura del tratto nord) e il 2016 (apertura del tracciato sud), l’arteria sarebbe dovuta dopo un certo numero di anni essere acquisita dal Comune, che ora però sta trattando con Anas e Autostrade per l’Italia dati gli alti costi che un’opera così importante (8 km di lunghezza) porta con sé.

La sola cessione della complanare sembra che possa costare qualcosa come 3 milioni di euro, rateizzabili, ma a ciò sarebbero da aggiungere il rifacimento dell’asfalto che a breve dovrà essere realizzato in molteplici punti; la gestione; la manutenzione di svincoli, barriere antirumore, gallerie (una artificiale sul tratto nord e una naturale – il Cavallo – sulla parte sud); i frequenti lavori sulla vegetazione e altre voci che rendono particolarmente impegnativo il carico sulle casse comunali.

Proprio il sindaco Massimo Olivetti in una recente seduta del consiglio comunale, aveva specificato che l’ente municipale sarebbe stato troppo esposto in termini finanziari divenendo proprietario della complanare. Da qui la volontà di sondare il terreno per capire se ci sono, quali e con che rapporto benefici/costi, altri soggetti interessati alla gestione della bretella che affianca l’autostrada A14.

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