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L’eredità di papa Francesco: vivere la pace come missione, nasce un gruppo Pax Christi a Senigallia

Papa Francesco ci lascia un’eredità viva, che interpella ciascuno e la Chiesa tutta. Con la sua vita ha testimoniato che il vangelo non si annuncia da lontano, ma si vive stando accanto, ogni giorno, agli uomini e alle donne, senza riserve e senza calcoli. Fino alla fine, il suo cammino è stato un’offerta di sé: dagli abbracci ai bambini in piazza fino ai gesti di misericordia nelle carceri, ha scelto di restare tra la gente, come pastore con “l’odore delle pecore”, fedele alla concretezza dell’amore evangelico.

Francesco ha ricordato che la vera forza della Chiesa non è nel potere, ma nell’umiltà; non nell’affermazione di sé, ma nella capacità di servire. Ha incarnato un’autorità che non impone, ma orienta; che non chiude, ma apre all’incontro e alla speranza. In un’epoca segnata da solitudini e divisioni, ha indicato con semplicità una via nuova e antica: tenere insieme la preghiera e la cura, l’amore per Dio e quello per ogni essere umano, a partire dagli ultimi.

Nel suo magistero, la Pace è apparsa come il nome nuovo della missione della Chiesa, una Pace che non si riduce a una semplice tregua, ma che chiede dialogo, ascolto e pazienza. Essa nasce dal legame tra fede e azione, dalla capacità di tradurre l’amore ricevuto in gesti concreti di riconciliazione e fraternità. Di fronte ai conflitti che attraversano il mondo, papa Francesco ha avuto il coraggio di definire la guerra una pazzia, denunciando con lucidità l’ipocrisia di chi predica la Pace mentre alimenta la produzione e il commercio delle armi. Con la stessa fermezza, nel suo ultimo messaggio “urbi et orbi” di Pasqua 2025, ha scritto: “nessuna Pace è possibile senza un vero disarmo”. La sua voce, solitaria ma decisa, ha ricordato che la Pace non è un’utopia, ma un compito urgente, affidato a ciascuno di noi. E, nel suo testamento, ha scritto di aver offerto “la sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita al Signore per la Pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli”, un atto che testimonia la sua personale dedizione a questa missione di Pace.

Oggi la Chiesa di Senigallia è chiamata a sentirsi erede di questa missione: annunciare e testimoniare il vangelo della nonviolenza. A custodire e a tradurre nella vita concreta delle comunità il messaggio di Pace e di nonviolenza che papa Francesco ci ha consegnato. A promuovere con coraggio la Pace come via, antica e sempre nuova, per diffondere il vangelo nel nostro tempo. In questo orizzonte si inserisce la nascita a Senigallia di un gruppo di Pax Christi, movimento ecclesiale che promuove l’impegno della Chiesa per la Pace, la giustizia e la riconciliazione tra i popoli. Accogliere l’eredità di Francesco significa scegliere di non restare spettatori della storia, ma di esserne protagonisti, aprendo strade di fraternità e di speranza, nel solco tracciato dal vangelo.

Pax Christi Senigallia

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