Far sentire la vicinanza ai malati anche in tempo di pandemia

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Abbiamo raggiunto Stefania Magagnini, presidente dell’Unitalsi della diocesi di Senigallia, a cui abbiamo chiesto, prendendo spunto dal messaggio del Papa per la Giornata del malato 2021, come l’Unitalsi sta cercando di mantenere la relazione con i malati per far sentire loro la vicinanza anche in questo tempo di pandemia.

Sì,  in effetti è bellissimo il messaggio del papa. Mi ha colpito per l’accento che pone sull’importanza della relazione di fiducia come base della cura dei malati. E’ un aspetto che con l’Unitalsi si sperimenta molto spesso. Da sempre l’attenzione è rivolta alle persone più fragili, incoraggiandole a uscire dall’isolamento, a trovare la forza di superare gli ostacoli nella certezza che ci saranno persone che sono disposte a prendersi cura delle loro necessità, che sono disposta a camminare insieme al passo di chi va più lento. Il papa ci invita a fermarci, ascoltare, stabilire una relazione diretta e personale con l’altro, sentire empatia e commozione per lui o lei, lasciarsi coinvolgere dalla sua sofferenza fino a farcene carico nel servizio. Ecco, io penso che è proprio questo che cerchiamo di imparare e mettere in pratica nell’esperienza con l’Unitalsi. Ascolto, amicizia, complicità, tutto passa attraverso la concretezza di gesti semplici. Un abbraccio, un sorriso, l’aiuto nel vestirsi, nel mangiare, nell’andare, anche il tempo trascorso a parlare, a scherzare o piangere insieme.  Tutto diventa dono, e il valore lo si capisce perché si fissa in noi attraverso l’esperienza, un’esperienza concreta, non rimane a livello di teoria.  La pandemia ci ha privato di questo contatto fisico, di questa attività esperienziale, ci ha fatto sentire ancora di più però l’importanza delle relazioni di fiducia per la nostra vita, quando queste sono attestate dalla concretezza del servizio reciproco. In questo tempo sospeso molto doloroso per tutti e per la nostra associazione in particolare abbiamo cercato di non interrompere i legami di amicizia che si sono creati nel tempo, attraverso le telefonate, le videochiamate, abbiamo promosso incontri virtuali di approfondimento e di preghiera. Abbiamo promosso dirette televisive per appuntamenti importanti come quello della Giornata del malato, festa della Madonna di Lourdes, l’11 febbraio, con la messa celebrata dal vescovo Franco alle 18 e trasmessa in diretta TV su Fano TV, per dare a tutti, proprio a tutti, anche agli anziani e ai malati la possibilità di partecipare. Certo, come penso tutti, ci stiamo chiedendo cosa il Signore voglia dirci in questo momento. Non possiamo non mettere a frutto questo tempo sospeso, sospeso dalle attività di sempre ma di grande opportunità per fermarci e ascoltare. Ascoltare il nostro tempo, ascoltare i nostri cuori, fare discernimento rispetto a ciò che si è sempre fatto per abitudine, capire da quali valori dobbiamo farci guidare e soprattutto a ricentrare il nostro agire per rispondere ai bisogni del nostro tempo. Trovo che questo messaggio, che ci invita a riflettere sulla concretezza dell’amore, sull’importanza della sua espressione non solo personale ma anche comunitaria, ci incoraggia in questo percorso in cui vogliamo vedere la luce, ci dà speranza di tornare presto, non appena potremo farlo in sicurezza, a incontrarci e a vivere insieme tante altre esperienze di amicizia e di bellezza, nel sentirci autenticamente amati e accolti in qualsiasi condizione umana si trovi a vivere.

a cura di Barbara Fioravanti

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