Fosso Sant’Angelo verrà riaperto per evitare tracimazioni

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Fosso Sant'Angelo verrà riaperto per evitare tracimazioni

L’ultima ondata di maltempo, che da diverse ore si è abbattuta sulla zona di Senigallia, comprese le frazioni collinari e l’hinterland, ha messo di nuovo a dura prova la capacità del sistema idrografico cittadino, sia quello maggiore, inteso cioè il fiume Misa, sia quello secondario e quindi tutti i fossi che dalla campagna portano l’acqua fino a valle. Sebbene quella di ieri sera, lunedì 20 maggio, e di oggi, martedì 21, non abbia causato grosse criticità, ha evidenziato la necessità di intervenire per risolvere definitivamente uno dei problemi che si ripresenta ogni volta che piove in maniera un po’ più insistente.

E’ il caso del fosso Sant’Angelo, siamo nella zona del Ponterosso. Qui, nel 2000, è stato coperto e interrato il tratto finale che sfocia poi nell’arenile con l’inserimento di tubazioni per lo scarico in mare. Sopra vi è stata costruita addirittura una piazzetta adibita fino a poco tempo fa a sede permanente di un mercatino estivo. A protezione del tratto finale sono state installate delle griglie, indispensabili per impedire l’occlusione dei sei tubi in cui era stato convogliato il deflusso delle acque del fosso.

Grate che, come nel caso di oggi, 21 maggio 2024, si sono riempite di rami, fogliame, rifiuti e altri detriti: questi quindi non sono finiti in mare né hanno intasato le tubature interne. Di fatto non si possono togliere, solo alzare in caso di gravi eventi oppure pulire con costanza. Oggi è avvenuto questo: sono state ripulite dai detriti e ciò ha permesso il ritorno al normale deflusso dell’acqua. Ma molti cittadini chiedono all’amministrazione comunale che vengano rimosse perché quando piove il livello dell’acqua del fosso si alza repentinamente una volta ostruita la superficie delle griglie di protezione e l’intervento di manutenzione rischia di non fare in tempo a evitare una tracimazione del fosso.

La rinaturalizzazione del fosso Sant’Angelo diventa quindi una delle ipotesi messe in campo non solo dalle associazioni ambientaliste ma anche dall’amministrazione comunale. E’ l’assessore ai lavori pubblici Nicola Regine a confessare a La Voce Misena che la giunta sta valutando di dare seguito all’idea di riaprire il tratto terminale del fosso, con progetto e costi ancora da studiare. L’obiettivo è di eliminare una potenziale criticità e un fattore di rischio inutile per la città, soprattutto per gli abitanti del posto e per gli stessi operatori.

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