Italia Nostra sulle casette dei pescatori: «Salvare la memoria del porto antico»

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Veduta dell'approdo per le imbarcazioni al porto di Senigallia fra '800 e '900
Veduta dell’approdo per le imbarcazioni al porto di Senigallia fra ‘800 e ‘900

Salvare ciò che rimane del porto antico dalla speculazione edilizia. Questo è l’intento della sezione cittadina di Italia Nostra, schierata apertamente contro il progetto per le cosiddette casette dei pescatori che si affacciano sulla darsena Bixio di Senigallia. L’abbandono della ex Italcementi – che dopo la demolizione ha lasciato dietro di sé soltanto polvere, due capannoni e una ciminiera (poi abbattuta tra le critiche anche quella) – ha portato allo spezzettamento in tre dell’area tra la darsena e il lungomare Mameli.

Rimane ben poco di quello che sarebbe dovuto rinascere come il borgo delle torri, faraonico progetto naufragato con il crack Banca Marche: nell’area in degrado della ex Sacelit furono qualche anno fa poste le fondamenta delle nuove residenze e poco più, fino al fallimento della ditta dell’imprenditore Lanari; dell’area ex Italcementi, acquistata a settembre 2021 all’asta per 2,5 milioni di euro, rimane un parcheggio sterrato: servirà una variante urbanistica per separarla dall’altra.

La terza porzione, quella appunto con le cd. casette dei pescatori, era stata battuta all’asta a inizio 2020 per circa 900 mila euro, e il progetto prevede la demolizione di tutti e otto gli edifici per ricostruirli con un’altezza di tre piani, lasciando al piano terra locali con funzioni commerciali. Contro questa ipotesi si schiera l’associazione locale che si occupa della tutela del patrimonio storico, artistico e naturale senigalliese…

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Carlo Leone

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