Lavori sul fiume Misa post alluvione: polemica tra maggioranza e opposizione

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Nella seconda commissione consiliare de 9 gennaio 2024 l’audizione di Maurizio Brocchini, docente di idraulica alla Politecnica delle Marche, sui lavori sul fiume Misa post alluvione 2022
Nella seconda commissione consiliare de 9 gennaio 2024 l’audizione di Maurizio Brocchini, docente di idraulica alla Politecnica delle Marche, sui lavori sul fiume Misa post alluvione 2022

SENIGALLIA – Botta e risposta tra minoranza e maggioranza sul fiume Misa, sulla sicurezza idrogeologica e sui lavori per ridurre i rischi di nuove alluvioni. A sollevare il tema dei temi, quello che per la città di Senigallia dopo due disastri ambientali di enorme portata è divenuto l’argomento principe, è stata l’opposizione che a tal proposito ha chiesto di convocare la seconda commissione consiliare per svolgere l’audizione del prof. ing. Maurizio Brocchini, docente di idraulica alla Politecnica delle Marche e componente della “commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi” (abbrev. commissione grandi rischi). Alla presenza del sindaco Massimo Olivetti e dell’assessora ad ambiente e porto Elena Campagnolo si è discusso dei lavori previsti in zona foce: lo sfioratore e il prolungamento dell’ex molo di levante

«La documentata relazione e gli altrettanto precisi interventi tecnici e scientifici del prof. Brocchini (per rivedere l’incontro CLICCA QUI) hanno approfondito e autorevolmente confermato le posizioni già espresse in più occasioni pubbliche dalle forze politiche di opposizione e da tecnici locali di grande competenza» spiegano i consiglieri dei gruppi Partito Democratico, Vola Senigallia, Diritti al Futuro e Vivi Senigallia: «il “ventilato” prolungamento dell’ex molo di levante e lo sfioratore in darsena, “cavalli di battaglia” del Consorzio di Bonifica Marche e di soggetti contigui allo stesso, non solo hanno costi esorbitanti, ma produrrebbero danni certi al porto turistico e non avrebbero nessuna utilità per la riduzione del rischio nella nostra città di Senigallia e segnatamente nel centro storico».

Chiamato in causa perché quindi si dissociasse da tali progettualità, «il sindaco, dopo un lunghissimo giro di fumisterie verbali, non ha risposto, aggiungendo perfino che del secondo progetto non conosce lo stato dell’eventuale procedura amministrativa. Quindi un sindaco che, dopo aver pubblicamente sostenuto davanti alle telecamere che “Senigallia si salva lavorando alla foce”, non si assume la responsabilità di determinare nelle sedi competenti quegli atti veramente necessari per rendere la città molto più sicura di quanto in realtà ancora oggi purtroppo non sia» prosegue l’opposizione in una nota stampa.

Secondo il centrosinistra senigalliese, ciò che servirebbe veramente è un sistema di vasche di espansione da costruire il più velocemente possibile «a partire da quella di Brugnetto-Bettolelle, mentre i lavori di dragaggio della barra di foce e quelli di aumento delle sezioni idrauliche del Misa e del Nevola sono localmente utili, ma non possono certamente stoccare le grandi quantità d’acqua che arriverebbero in città tra gli argini del Misa nel caso di una piena simile a quella del settembre 2022». Da qui l’appello al primo cittadino perché possa sollecitare gli enti preposti a riprendere gli infiniti lavori per la messa in sicurezza del territorio.

Non si è fatta attendere la replica, in cui si parla innanzitutto di omissioni, inesattezze e «tanta faccia tosta». Un primo dato è che «entrambi questi progetti, che gli odierni consiglieri di minoranza definiscono “assurde ipotesi progettuali”, sono stati approvati diversi anni fa, quando la Regione Marche era guidata dall’allora presidente Ceriscioli» sottolinea Olivetti. «Chantal Bomprezzi era Assessora, Dario Romano Presidente del Consiglio Comunale, Lorenzo Beccaceci Consigliere Comunale di maggioranza del Comune di Senigallia: oggi chiedono a gran voce che siano interrotte queste che definiscono “assurde ipotesi progettuali”, ma all’epoca, quando questi progetti venivano proposti ed approvati, tacevano». Secondo il sindaco, espressione della maggioranza di centrodestra, l’opposizione si sarebbe fatta un clamoroso autogol perché «chiede conto a noi, oggi, delle decisioni prese prima della nostra elezione. Anche questa volta sarebbe stato meglio il silenzio».

Olivetti elenca poi alcuni risultati del post alluvione 2022: «siamo riusciti ad evitare che al Comune venisse addebitato il costo del materiale spiaggiato dopo l’evento alluvionale, così che i senigalliesi non hanno dovuto subire un oneroso aumento della TARI come avvenuto dopo l’alluvione del 2014; siamo riusciti a far avere ai nostri concittadini il contributo di autonoma sistemazione per chi era ed è fuori casa, anticipando i fondi statali (mediante il ricorso al debito fuori bilancio, mai votato dai consiglieri di minoranza: bell’esempio di solidarietà verso i più sfortunati!); siamo riusciti a far avere i primi aiuti a famiglie ed aziende nel 2023 e non dopo tre anni  come nel 2014; stiamo sollecitando e monitorando i lavori che il commissario ed il vicecommissario stanno effettuando sul fiume Misa, anche attraverso l’asportazione del materiale sopralluvionale che dopo l’alluvione del 2014 non era stato estratto».

Accuse dunque strumentali dal centrosinistra anche per le omissioni circa gli apprezzamenti che «il Prof. Brocchini nel corso della Commissione ha espresso per gli interventi finora messi in atto dalla struttura Commissariale». C’è tanto ancora da fare conclude il sindaco Olivetti a partire dalle «opere sul fiume nel territorio senigalliese ed in quello dei Comuni confinanti, una posizione ben diversa da quella del PD locale che parla di interventi su tutto l’asse fluviale. Tale nostro convincimento non è dettato da motivi di campanilismo quanto piuttosto da due circostanze oggettive: la prima è che in molte occasioni le esondazioni verificatesi a Senigallia sono dipese da rovesci nella bassa Valle del Misa (il caso del 2022 è davvero raro), per cui è urgente agire in questo tratto del fiume, e la seconda è che deve essere evitata l’esondazione in aree particolarmente popolose, come nel nostro Comune». 

Poi la stoccata finale: «Si tranquillizzino i nostri consiglieri di minoranza perché stiamo sollecitando la realizzazione delle opere di mitigazione lungo l’asse fluviale affinché non accada, come avvenuto in passato, che si debba attendere oltre quarant’anni ed un cambio epocale politico amministrativo per poter vedere iniziate le vasche di espansione».

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