L’importanza del paesaggio nella scuola veneta tra il XVI e il XVII secolo

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Il XVI secolo vide il successo internazionale di quella scuola veneta di cui il mondo accademico aveva già sancito la nascita nel 1300, racchiudendo all’interno di questo insieme tutte quelle correnti pittoriche sviluppatesi nell’area della Repubblica di Venezia e che poi si erano diffuse in Europa, andando in particolar modo a influenzare i movimenti artistici dei paesi del nord.

Artisti come Paolo Caliari, meglio conosciuto come il Veronese, Jacopo Bassano o Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, divennero in quel periodo un vero e proprio modello al quale ispirarsi e in effetti tantissimi artisti lo fecero, sia pittori loro conterranei che provenienti da quelle regioni a nord del continente, come le Fiandre o la Germania, che avevano a loro volta dato inizialmente vita alla stessa pittura veneta.

Gesù e la Samaritana, olio su tavola, secolo XVI (1590 – 1610), Pinacoteca Diocesana di Senigallia

Anche in una delle teche della Pinacoteca Diocesana di Senigallia è conservato un pregevole dipinto di ambito veneto, realizzato tra il 1590 e il 1610. Nel piccolo olio su tavola, probabilmente, dato il formato ridotto (40x48cm), frutto di una committenza privata (forse una famiglia del patriziato veneziano), è raffigurato l’incontro, tratto dal Vangelo di Giovanni, tra Gesù Cristo e la giovane Samaritana presso il pozzo di Giacobbe.
La scena, che si svolge in campagna, secondo le Scritture presso il podere che il patriarca Giacobbe aveva donato al figlio Giuseppe, vede a destra raffigurata la Samaritana come una giovane donna, ormai vinta dall’eloquenza del Cristo, appoggiata con il gomito al secchio col quale si era recata al pozzo per attingere l’acqua. Al centro Gesù, seduto, con la mano destra alzata in segno di benedizione sta dialogando con la donna. Mentre gli Apostoli, a sinistra, stanno rientrando da Sicar con il cibo trasportato nelle vesti.

Oltre al cromatismo, un altro aspetto che ci permette di collocare il dipinto in ambito veneto è senza dubbio la cura dettagliata del paesaggio (le montagne, i cespugli, gli alberi, le foglie), che nella scuola veneta riveste un ruolo di grande rilievo e in cui l’uomo vi è introdotto non più come figura dominante ma come parte integrante del contesto. Questa ricerca, che caratterizza la pittura veneta, comportò una perdita di importanza per il disegno a fronte di una valorizzazione della coloristica.

Marco Pettinari

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