Marche: aumentano gli infortuni sul lavoro, diminuiscono i decessi

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edilizia, costruzioni, lavoro, urbanistica

Sono quasi 12 mila gli infortuni sul lavoro nelle Marche denunciati da gennaio a settembre 2021. Un dato in crescita rispetto allo stesso periodo del 2020 e che interessa maggiormente i settori dei trasporti, dell’industria e dell’edilizia. Accanto a questo, c’è un altro numero, drammatico: quello dei 25 lavoratori deceduti in appena 9 mesi. Almeno questo è in netta diminuzione, ma rimane ancora molto alto.

I dati sono stati diffusi dall’Inail ed elaborati dalla Cgil Marche. Nel periodo gennaio-settembre 2020 gli infortuni sul lavoro erano stati 11.057 e i decessi 38: nello stesso periodo di quest’anno gli infortuni legati al lavoro sono saliti 11.929, quindi di 872 casi (+7,9%), che riguardano sia episodi durante il lavoro (da 9.693 a 10.231, +5,6%) che quelli in itinere (da 1.364 a 1.698, +24,5%), quando cioè ci si reca al lavoro o quando si viaggia per lavoro. In questo stesso periodo preso in esame, i decessi sono scesi a 25 incidenti mortali in appena 9 mesi (-34,2%).

Una lunga scia di sangue, non più tollerabile secondo la Cgil Marche, che si abbatte sugli affetti delle famiglie, sul loro reddito e sul loro futuro. A tal proposito vengono richiesti ancora più controlli, da effettuare continuamente e puntualmente, senza limitarsi al momento dell’indignazione.

«Chiediamo alla Regione di intervenire subito per garantire le risorse necessarie ad assicurare adeguati livelli di finanziamento e di organizzazione del sistema di prevenzione per colmare il divario con le altre regioni e soprattutto arginare il devastante fenomeno degli infortuni sul lavoro – ha dichiarato Daniela Barbaresi, segretaria generale Cgil Marche. Vanno subito incrementati gli organici per incrementare i controlli: è inaccettabile che nelle Marche ci siano solo 56 tecnici della prevenzione a fronte di decine di migliaia di aziende e cantieri, a partire da quelli delle aree del sisma, in cui effettuare i controlli».

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