Oratori estivi al Teatro parrocchiale Portone

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Don Paolo Gasperini ci parla degli oratori estivi dell’Unità Pastorale Buon Pastore di Senigallia, che sono partiti da qualche settimana al Teatro del Portone, nel rispetto delle normative anti covid.

Come vi siete organizzati per gli oratori estivi nella vostra Unità Pastorale?

Come Unità Pastorale Buon Pastore, che riguarda le parrocchie della zona sud della città di Senigallia, quindi Cristo Redentore, Portone, Santa Maria Goretti e Ciarnin, siamo riusciti a organizzare un oratorio estivo per i ragazzi di elementari e medie grazie alla collaborazione e al lavoro delle persone che si occupano in particolare del teatro. Abbiamo la fortuna di avere qui il Teatro del Portone con delle persone che fanno attività teatrali, e che hanno messo in piedi un programma dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13, in cui ogni settimana c’è al centro un musical. I ragazzi vengono coinvolti in modo molto semplice e coinvolgente nell’allestimento di un piccolo spettacolo. Vengono sollecitate un po’ le dimensioni del mettersi in gioco, quelle teatrali, e sappiamo quanto questo faccia bene ai ragazzi più piccoli, quelle musicali, legate al canto e gli altri aspetti che riguardano proprio l’organizzazione di un musical. Ogni settimana c’è una proposta diversa. Nelle prime settimane di giugno c’era più affluenza, adesso è un po’ calata: si è passati da cinquanta ragazzi a circa una trentina di questa settimana. Questo è molto bello, è una risorsa che viene messa in campo per le famiglie ma in particolare che sollecita i ragazzi nella loro creatività.

Quali sono le maggiori difficoltà che avete riscontrato, essendo ancora in emergenza sanitaria?

Le difficoltà non sono molte, si riesce a star dietro ai vari protocolli in modo molto semplice ed efficace. Abbiamo tutti i protocolli per la sicurezza del covid. C’è una fiducia bella da parte delle famiglie nei confronti della parrocchia e anche il fatto di vedere delle persone adulte che lavorano con i ragazzi è di grande aiuto, insieme poi ad adolescenti che danno una mano. Speriamo che le cose vadano per il meglio, che le attività possano proseguire. C’è questa piacevole collaborazione tra le attività sociali che si possono fare, come il teatro, ma con l’annuncio di fede. Quest’ultimo passa non tanto attraverso una predica o nella spiegazione del Vangelo ma nell’accoglienza piena dei ragazzi, nel metterli in gioco in quelle che sono le loro capacità e possibilità e anche nella cura che gli adulti hanno dei più piccoli, per far sperimentare come la comunità cristiana e l’amore del Signore accompagnano ogni persona.

a cura di Barbara Fioravant

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