Parrocchia Ostra, le iniziative in corso

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Abbiamo incontrato Don Giuseppe Giacani per parlare di alcune iniziative portate avanti dalla parrocchia ostrense.

Considerata la pandemia in corso quali sono le attività che si possono organizzare in parrocchia?

A motivo della normativa anticovid della distanza da tenere le nostre parrocchie non hanno potuto organizzare i consueti momenti di incontro sia nella catechesi, sia in oratorio e anche le consuete “riunioni” in persona per programmare le diverse attività pastorali.

Gli unici spazi che si sono potuti utilizzare sono state le chiese più spaziose, quella parrocchiale di Santa Croce e quella del Santuario Madonna della Rosa nelle quali celebriamo l’eucarestia e durante l’avvento abbiamo fatto ogni domenica mezz’ora prima della Messe principale mezz’ora di catechesi per gli adulti. Sono stati momenti molto partecipati specialmente da famiglie giovani (30-45 anni) che hanno chiesto di ripetere l’esperienza nella prossima quaresima.

Inoltre nella chiesa di San Francesco abbiamo fatto i giovani i “Sabati di Avvento” dalle ore 19,30 alle ore 21,30 con l’ adorazione silenziosa e le confessioni.

Infine, i giovani dell’unità pastorale di Ostra propongono ogni lunedi sera dalle ore 21 alle 21,45 un momento di preghiera in chiesa con la Parola di Dio e la musica.

Come è cambiato il rapporto con i fedeli?

Diverse famiglie hanno scoperto o riscoperto di essere sul serio “piccole chiese domestiche” trovando la modalità di vivere e trasmettere la fede, altre invece si sono trovate impreparate e non sono riuscite o non hanno nemmeno provato a trovare modi nuovi di vivere la fede e tantomeno trasmetterla ai figli. Diverse famiglie di fatto hanno riscoperto il “sacerdozio battesimale”, altre si sono impoverite perché è venuto meno il modo consueto e abitudinario di vivere la fede.

Alcune hanno scelto di nutrirsi nella fede partecipando in modo più consapevole all’Eucarestia e alle Catechesi di Avvento, altre sono rimaste senza eucarestia e neanche hanno cercato altro. La pandemia ha provocato l’impegno a maturare nella fede o ha affossato una fede debole,immatura.

L’esperienza dei social hanno aiutato a rimanere collegati alla parrocchia ma non possono sostituire l’incontro personale con Cristo e soprattutto le relazioni di comunione e di fraternità propriedi una autentica esperienza cristiana.

Dall’iniziativa dell’avvento: “diamo un volto alle povertà” in più hanno scritto che la povertà emer- gente e preoccupante è il problema educativo riguardante anche la fede.

Esiste il rischio, pensando ai più giovani, di un allontanamento emotivo dalla Chiesa?

Tenendo conto che sono parroco a Ostra da pochi mesi e quindi non conosco ancora bene, posso dire e mi dicono che nonostante che alcuni non partecipano per paura del Covid comunque alla Messa che è l’unica iniziativa che possiamo portare avanti c’è una buona partecipazione. Possiamo dire che chi viene ha fatto e fa una scelta.

Diversi giovani li incontriamo a Messa la domenica. Invece mancano quasi tutti i ragazzi delle elementari e medie, meno coloro che vengono con i genitori, ma sono pochi e differenza della scuola non credo che la parrocchia possa utilizzare in tutto i social. La parrocchia ha bisogno di proporre relazioni vere che costruiscono il senso della comunione, dell’amicizia, della fraternità che mancano all’uso dei social.

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