Presente problematico, futuro incerto per le associazioni con sede all’ex collegio Pio IX – L’INTERVISTA

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L'ex collegio Pio IX in piazza Garibaldi a Senigallia
L’ex collegio Pio IX in piazza Garibaldi a Senigallia

L’associazione Le Rondini onlus gestisce un centro di aggregazione per bambini, bambine e adolescenti. E’ una realtà importante anche per il suo fine sociale: promuovere la socializzazione dei minori e favorirne il benessere psico-fisico nonché lo sviluppo delle potenzialità cognitive, affettive e relazionali. Aveva sede in piazza Garibaldi ma è stata costretta a trovare uno stallo temporaneo in attesa che venga riqualificato l’immobile. Delle attività che vi vengono svolte, della sua situazione attuale e delle prospettive future ci ha parlato la presidente Manuela Marchionni. Lei è l’ospite di questa puntata che va in onda oggi, venerdì 24 maggio, alle 13:10 e alle 20; domani, sabato 25 agli stessi orari; e domenica 26 a partire dalle 17:15 circa. Per chi se la perdesse, ecco il lettore multimediale: per ascoltare l’intervista basterà cliccare sul tasto play, o proseguire con la lettura dell’articolo.

Quando nasce e cosa fa l’associazione Le Rondini?
Il centro interculturale nasce nel 2003 presso la parrocchia del duomo, operando nei locali parrocchiali. Poi abbiamo cambiato sede e ci siamo trasformati nel 2012 in aps, associazione di promozione sociale. La sede divenne quella di piazza Garibaldi all’ex collegio Pio IX. Abbiamo una trentina di iscritti, minorenni di vari paesi e li aiutiamo con i compiti e facciamo tante attività e progetti: dall’educazione socio-affettiva al gioco accompagnato dalle educatrici, dalle dipendenze tecnologiche all’attività con l’Opera Pia.

Tante attività verso giovanissimi con difficoltà socio economiche o linguistico-culturali dunque…
L’aspetto importante è proprio questo: i nostri ragazzi sono per lo più stranieri e hanno difficoltà con la lingua italiana. A casa non viene parlata, per cui il nostro sostegno è fondamentale. In questo periodo stiamo seguendo dei ragazzi di terza media che devono sostenere l’esame.

Poi con la sede cos’è successo?
A fine marzo 2023 c’è stato un crollo di parte del soffitto e, non essendoci le condizioni di sicurezza, siamo rimasti senza sede. Dopo alcune soluzioni temporanee, dato che l’amministrazione comunale non poteva assicurarci altra sede, pur non di non chiudere le attività abbiamo preso dei locali in affitto.

Quali prospettive ora? Voi siete tra le associazioni che devono lasciare il collegio Pio IX per poter lasciare spazio ai lavori di ristrutturazione? 
Sì, ma non sappiamo se dopo i lavori potremo tornarvi. E ci servirebbe saperlo anche perché l’attuale sede presso un privato non ha un bagno a norma per le persone con disabilità. Per questo motivo non possiamo accreditarci presso la Regione Marche e quindi nemmeno ricevere i contributi previsti. Abbiamo quindi bisogno di sapere se avremo un nostro spazio, perché i contributi sono fondamentali per poter proseguire con le attività. E non possiamo chiedere alle famiglie dei nostri ragazzi una quota per poter far fronte alla gestione del centro perché molte sono in condizioni economiche disagiate.

Quanti siete nell’associazione?
Siamo una ventina di volontari che fanno i turni, poi c’è un’educatrice presente tutti i giorni. Una mano arriva dai ragazzi delle scuole medie e superiori che fanno una specie di alternanza scuola-lavoro con quello che oggi si chiama Pcto. Non è una semplice esperienza di stage ma un vero e proprio momento educativo e formativo. Altri arrivano dal progetto Volontariamente del Csv Marche; altri ancora infine dal Servizio Volontario Europeo (Sve) in collaborazione con la Caritas.

Come vi sostenete?
Alcuni volontari sono anche soci e pagano una quota per le attività dell’associazione. Poi ci sarebbero i contributi, ma al momento sono fermi per la questione di prima.

Che ripercussioni ci sono?
Se potessimo avere dei contributi certi, potremmo ampliare le attività o acquistare nuovi strumenti didattici e quindi migliorare i servizi a vantaggio dei minori che usuifruiscono di tali attività. Ma al momento rischiamo di doverle interrompere.

All’ex collegio Pio IX grazie al PINQUA (il programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare) ci sarà una riqualificazione. Cosa vi è stato detto al riguardo? C’è stato dialogo con l’amministrazione?
Abbiamo avuto dei contatti ma stiamo ancora attendendo le risposte.

La stessa affermazione è arrivata dall’associazione “Dalla Parte delle Donne”. La tempistica però non viene in vostro aiuto…
No, assolutamente, ci servono risposte entro giugno.

Le va di fare un appello?
Si, faccio un appello accorato al sindaco Massimo Olivetti perché possa coinvolgere i suoi collaboratori e arrivare a una soluzione della nostra problematica.

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