Sport locale, ancora in prima linea

Scritto il . Pubblicato in , .

La sostanziale scomparsa dello sport è una delle conseguenze più evocative, sebbene tra le meno drammatiche, di questo momento epocale delle nostre vite. Solo le due guerre mondiali, prima del Coronavirus, erano state capaci di portare alla sospensione di quello che è un elemento fondamentale della nostra vita associativa, non solo a livello di pratica, quanto sotto l’aspetto della socialità. E le guerre mondiali, in tutta la loro tragedia, sono avvenute comunque in un secolo e in un’epoca nei quali lo sport, passione popolare per eccellenza, non era ancora a tutti gli effetti un’industria caratterizzata dalla complessità attuale, strutturalmente ed economicamente parlando.

Lo scoppio pandemico del Coronavirus e i mortificanti bollettini dei malati e dei decessi causati dal Covid-19 hanno reso possibile una eventualità che, semplicemente, era impossibile da prevedere e così, nell’arco di un paio di settimane, da quello di base allo sport d’élite, ecco le interruzioni. olto nelle sue certezze. Un anno fa tutto questo era inimmaginabile: che lo sport sarebbe stato interrotto non era un argomento di discussione. Gli stessi protagonisti dello sport business faticavano a rendersi conto del pericolo, ed così che si spiegano i provvedimenti iniziali . Al mondo dello sport serve però pensare, ora per il futuro, a come vorrà essere, perché ripartire da ciò che si è lasciato sarebbe insensato e lo shock può paradossalmente favorire un processo di mutamento.

Abbiamo intervistato il Presindente della società di pattinaggio senigalliese Luna Sports Accademy.

“Siamo nella stessa situazione di tantissime altre società sportive. Il nostro sport è individuale e riusciamo a proseguire con la preparazione e gli allenamenti per tutti i ragazzi agonistici. I bambini che si affacciano per la prima volta a questo sport sono quelli che stanno soffrendo di più perché non possono allenarsi e dispiace perché per i bambini è un modo per fare attività sportiva, per divertirsi, per socializzare.

La federazione ci sta seguendo molto da vicino in tutte quelle che sono le realtà locali, abbiamo in programma i campionati regionali, il campionato indoor, ma è tutto sotto la spada di Damocle di questa situazione pandemica e siamo in attesa. La preoccupazione maggiore è quello di tener vivo l’interesse e la voglia per gli allenamenti perché le date delle competizioni ci sono, non sappiamo se verranno svolto o meno, ma dobbiamo essere pronti a ripartire. Come sport facciamo manifestazioni che in questo momento non è possibile fare quindi ci rimettiamo a quello che è il programma nazionale della federazione”

ASCOLTA IN STREAMING