Stop alle messe pubbliche: i cattolici italiani dicono sì

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Lo stop delle celebrazioni “a porte aperte” viene promosso dal popolo delle parrocchie. Come rivela il sondaggio dell’istituto Ipsos sui credenti italiani al tempo del Covid. Tre quarti del mondo cattolico ha considerato la scelta come «necessaria» e il giudizio positivo arriva al 76% nel caso dei cattolici praticanti assidui, mentre i fedeli critici oscillano fra il 10% e il 18%. «La pandemia è stata ed è segnata dalla cautela ma anche dalla paura. E nel Paese i cattolici non fanno eccezione», spiega Nando Pagnoncelli che ha condotto l’indagine. E aggiunge: «Per questo sono state accettate le misure legate al lockdown, compresa quella sulle Messe: ma non per rassegnazione».

Il 75% dei cattolici italiani ha giudicato necessario lo stop alle Messe comunitarie nel periodo del lockdown. Certo, con la ripresa delle liturgie pubbliche, l’allarme Covid ha ridotto la partecipazione “diretta” all’Eucaristia: di circa un terzo, secondo l’istituto. Tuttavia il dato si ferma all’estate quando tradizionalmente si registra un calo fisiologico nelle liturgie. E i parroci confermano che con settembre il numero di coloro che sono presenti alle Messe ha ripreso a crescere in modo evidente. «Chi resta a casa lo fa per prudenza», afferma il presidente di Ipsos. A mancare fra i banchi sono in particolare gli anziani, gli over 65. Secondo la ricerca, fra i cattolici assidui che fino a luglio non avevano ricominciato a partecipare all’Eucaristia, il 40% lo aveva fatto per timore mentre un altro 20% per problemi di salute o difficoltà a spostarsi. «Le preoccupazioni guidano le decisioni – chiarisce Pagnoncelli –. E adesso la quota di coloro che evitano comportamenti che potrebbero mettere a rischio se stessi, i familiari o la comunità è salita del 16% nelle ultime settimane, raggiungendo il 55%». Eppure la rilevazione attesta anche che la “gente della Messa” promuove le disposizioni anti-Covid intorno all’altare frutto dell’intesa fra Cei e governo: l’88% le giudica «efficaci» e appena il 5% le etichetta come «molto fastidiose e invasive».

L’88% dei cattolici considera efficaci le misure anti-Covid volute dalla Cei per rendere sicure le liturgie

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