A due anni dalla scomparsa è stato intitolato a don Aldemiro Giuliani, uno dei promotori e fondatori del servizio, il centro socio-educativo riabilitativo “La Rosa Blu” di Mondolfo. L’iniziativa si è tenuta lo scorso 30 ottobre, giornata non casuale, prima con una messa e poi con la scopertura della targa all’ingresso del centro in viale Vittorio Veneto 2.
Giornata simbolica ma piena di significato quella trascorsa dalla comunità mondolfese che dedica il centro diurno per disabili al sacerdote di Trecastelli (dove nacque nel 1933) e parroco di Mondolfo dove si impegnò nel sociale. Proprio grazie alla sua azione a favore degli ultimi, dei più fragili, dei disabili, degli anziani e dei malati iniziò l’avventura de La Rosa Blu. Il centro socio-educativo riabilitativo intitolato a don Aldemiro Giuliani fa parte dei servizi sociali del Comune di Mondolfo che si occupa del trasporto dei ragazzi, della pulizia dei locali e della fornitura dei pasti; è gestito dalla cooperativa “Casa della Gioventù onlus” di Senigallia.
Nato nei primi anni ‘90, attualmente ospita, non in forma residenziale, 12 persone con varie disabilità ma vi possono entrare tutti coloro che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 65 anni. L’obiettivo è quello di favorire l’integrazione sociale dei disabili e di prevenire fenomeni di devianza e di emarginazione, attraverso momenti di attività sociali, culturali e ricreative.
Proprio la comunità ha risposto con partecipazione all’evento ricordando l’ex parroco che tanto ha dato al territorio. Il sindaco Nicola Barbieri e Alice Andreoni, assessora ai servizi sociali, hanno ricordato la figura del sacerdote illuminato ma soprattutto attento ai bisogni della comunità, soprattutto di chi aveva più bisogno. Un esempio d’amore verso il prossimo e dedizione, resi più visibili grazie a una targa davanti al centro diurno che vuole essere un tributo a don Aldemiro Giuliani e un ricordo per tutti i mondolfesi.
Il centro socio-educativo riabilitativo “La Rosa Blu” a Mondolfo, intitolato a don Aldemiro Giuliani
Verrà intitolato a don Aldemiro Giuliani, uno dei promotori del servizio, il centro socio-educativo riabilitativo “La Rosa Blu” di Mondolfo. L’iniziativa si terrà domenica 30 ottobre, a due anni esatti dalla sua morte, con una messa alle ore 9 presso la chiesa di sant’Agostino, per poi spostarsi in viale Vittorio Veneto 2 per la scoprimento della targa e l’intervento delle autorità.
Quella del centro diurno per disabili è una realtà longeva, nata nei primi anni ‘90 anche per volontà di don Aldemiro. Il sacerdote originario di Trecastelli, dove nacque nel 1933, poi divenuto parroco a Mondolfo, si è sempre impegnato nel sociale, con particolare attenzione ai più fragili, agli ultimi, a coloro che spesso sono considerati invisibili. Non per lui che si è preso cura fin dal 1960 dei giovani orfani e abbandonati, dei malati, dei disabili, degli anziani.
Attività laboratoriali al centro socio-educativo riabilitativo “La Rosa Blu” di Mondolfo, intitolato a don Aldemiro Giuliani
Il centro socio-educativo riabilitativo “La Rosa Blu”, che sarà intitolato a don Aldemiro Giuliani, fa parte dei servizi sociali del Comune di Mondolfo che si occupa del trasporto dei ragazzi, della pulizia dei locali e della fornitura dei pasti; è gestito dalla cooperativa “Casa della Gioventù onlus” di Senigallia. Attualmente ospita….
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Le diocesi di Senigallia e di Fano, la comunità di Mondolfo piangono la scomparsa di don Aldemiro Giuliani, deceduto sabato scorso all’età di 86 anni, dopo essere stato colpito dal Covid
Don Aldemiro è nato a Ripe, oggi Trecastelli, alle ore 13.00 del 27 dicembre 1933 da Arduino Giuliani e da Giulia Angeletti ed è stato battezzato il 29 dicembre 1933 nella chiesa parrocchiale di San Pellegrino e cresimato sempre a Ripe il 1 maggio 1941.
Ordinato presbitero e incardinato nella Diocesi di Senigallia, dal Vescovo di Senigallia Mons. Umberto Ravetta sabato 16 marzo 1958 nella Chiesa parrocchiale di Ripe insieme a don Mario Cecchini, don Quartilio Mancini e don Severino Sebastianelli.
Nell’ottobre 1958 viene inviato Cappellano a San Medardo di Arcevia. Nel mese di ottobre del 1960 viene nominato Vice Direttore delle Opere Pie (Orfanatrofio) dell’Ospedale Civile di Senigallia che seguirà con vera dedizione per diversi anni prendendosi cura dei ragazzi e giovani orfani e abbandonati con vero amore di padre.
Il 24 gennaio 1966 sostiene gli esami di concorso per la nomina a Parroco di Barbara insieme a Don Aldo Tinti e don Umberto Mattioli che diventerà poi parroco.
Si è laureato in teologia, psicologia e assistenza sociale, ed è stato insegnante di psicologia, per diversi anni, alla scuola infermieri di Fano. Ha seguito diversi gruppi di mutuo auto aiuto e diverse associazioni di volontariato in modo particolare la formazione dei volontari dell’Avulss.
Il 26 maggio 1966 viene nominato Vicario Coadiutore dell’Arciprete di Mondolfo Don Osvaldo Federiconi, gravemente malato al quale è stato vicino con amorevole cura e dedizione specie negli ultimi tempi di vita. E’ di questo periodo l’infaticabile attività di don Aldemiro, in aiuto al parroco e rettore del santuario Don Osvaldo, per il decennale della Madonna delle Grotte preparato fin dall’inizio dell’anno e che culmina con i solenni festeggiamenti del 10-12 settembre 1967 preceduti dalla “peregrinatio” della venerata effige attraverso tutte le chiese del Comune e delle parrocchie vicine dal 21 agosto al 31 agosto 1967 e dalle missioni predicate dai Padri Cappuccini dal 31 agosto al 9 settembre 1967.
Nel mese di maggio del 1967 viene nominato Cappellano dell’Ospedale Civile di Mondolfo e alla sua chiusura definitiva nel 1991 viene nominato cappellano dell’Ospedale Santa Croce in Fano dedicando tutta la sua vita alla visita e alla consolazione dei malati nell’ospedale, nelle case di riposo e nelle abitazioni fino agli ultimi giorni della sua vita.
A seguito della morte di Don Osvaldo Federiconi avvenuta il 2 aprile 1969, il 15 aprile 1969 viene nominato dal Vescovo di Fano e Amministratore Apostolico di Senigallia, Mons. Costanzo Micci, Arciprete parroco della Chiesa di Santa Giustina in Mondolfo e vi resta fino al 1 settembre 1979 quando viene nominato parroco don Pier Domenico Pasquini.
E’ rimasto sempre collaboratore nella comunità parrocchiale di Mondolfo, anche dopo la rinuncia al servizio di parroco, con la vicinanza alle famiglie e ai giovani, specie quelli più fragili prima con l’esperienza della Casa “La Fonte” e l’avvio del Centro per diversamente abili e poi con la celebrazione eucaristica feriale compresa la protofestiva presso la casa di riposo comunale e la celebrazione eucaristica festiva presso la cappella della Casa della Salute, ma soprattutto con l’instancabile e frequentissima visita diretta alle famiglie e il contatto telefonico quotidiano con tantissime persone in modo particolare in occasione di compleanni, onomastici e ricorrenze varie liete o anche tristi e difficili della vita.
Nel luglio del 2016 ha pubblicato il primo volume del suo libro dal titolo “Impara a vivere – spunti per riflettere e per crescere” e poi nel dicembre sempre del 2016 il secondo volume entrambi consultabili e scaricabili gratuitamente anche on line in PDF sul sito www.panefresco.eu/impara-a-vivere-don-aldemiro-giuliani. Il messaggio dei due volumi è che nella vita si può sempre imparare, dalla vita si può imparare tutti i giorni, e scoprire, valorizzare ed usare le capacità personali e professionali che ciascuno ha è la premessa fondamentale per scoprire, gioire e vivere intensamente “la tua vita” perché “nessun altro potrà viverla al posto tuo”.
Nel frontespizio del secondo volume si presenta al lettore con questo pensiero che è stato inserito anche, sembra su sua precedente richiesta, nel manifesto dell’annuncio funebre: Una barca sul mare mi suggerisce di dirti amichevolmente: “Tu non puoi fare la traversata stando a guardare l’acqua del mare. Sali, quindi, sulla barca. Togli l’ancora che ti blocca la partenza. Spiega le vele e attendi il vento che le gonfi. Per navigare. E, se non c’è il vento, tu incomincia a remare!” A.G.
E’ deceduto presso l’Ospedale di Pesaro nella tarda serata di sabato 31 ottobre 2020 dopo essere risultato positivo al virus covid 19 dopo solo pochi giorni dal ricovero prima nel reparto di malattie infettive e poi, a causa di una grave insufficienza respiratoria, in terapia intensiva dove in un primo momento sembrava riuscire a superare anche questa difficile situazione come aveva brillantemente superato le conseguenze di un grave incidente stradale nell’agosto 2018 quando era stato investito da un’auto mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali davanti alla chiesa di San Gervasio, lungo la strada provinciale Pergolese.
Il 13 giugno 2008 aveva scritto il suo testamento – saluto, letto al termine della celebrazione esequiale, con un ringraziamento, un invito ed un arrivederci. Un ringraziamento: “Vorrei invitarvi tutti ad un canto di ringraziamento al Signore che è stato buono con me … E dopo il grazie a Dio, un grazie a tutti voi che ho conosciuto e che mi avete voluto bene. … E a quanti non sono stato in grado di capire chiedo sinceramente scusa”. Un invito: “Amate la gente che soffre. … Amate chi sta male… e chi sta male in ogni senso: organicamente, psicologicamente, socialmente, spiritualmente… Abbiate amore, coraggio, costanza. Non fate mai i calcoli di quanto date”. Un arrivederci: “Mi consegno completamente alla bontà di Dio… Vorrei essere sepolto a Mondolfo… Un saluto affettuoso a tutti i Mondolfesi, specialmente a quelli che in questo momento sono in particolare difficoltà… Un abbraccio a tutti e un arrivederci. Addio. Che significa A…Dio”.
In data 1 novembre 2020 il sindaco di Mondolfo Nicola Barbieri ha proclamato il lutto cittadino per la giornata del 3 novembre e un minuto di raccoglimento in memoria di don Aldemiro alle ore 15.00 all’inizio del funerale. La camera ardente è stata allestita presso la Chiesa monumentale di sant’Agostino in Mondolfo dalle ore 17.00 di lunedì 2 novembre 2020. Nello stesso giorno nella stessa chiesa la comunità si è ritrovata per la preghiera comunitaria del rosario alle ore 21.00.
Le esequie saranno celebrate dal vescovo di Senigallia Mons. Franco Mamenti alle ore 15.00 di martedì 3 novembre 2020 nella Chiesa di Sant’Agostino e trasmesse in diretta su Fano TV canale 17 del digitale terrestre per permettere a tutti gli anziani e malati di seguire la celebrazione da casa.
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