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Tag: massimo bello

Astensionismo ed elezioni: un segnale verso qualcuno o un dispetto verso se stessi?

Ad “Appunti di vista“, la trasmissione di Radio Duomo Senigallia in cui si prova a riflettere sull’attualità (in onda il mercoledì dopo il GR delle 12:30 e poi in replica il sabato alle 12:30, alle 18:30 e alle 20:30, sempre su 95.2FM), abbiamo affrontato il tema dell’astensionismo, che è risultato lampante in queste ultime elezioni regionali svoltesi nelle Marche il 28 e 29 settembre 2025. Una tornata elettorale in cui si è visto che a votare c’è andato soltanto il 50% degli aventi diritto, cioè 660 mila marchigiani su circa 1,3 milioni di aventi diritto al voto. Una cifra impressionante, se non fosse per il fatto che siamo un po’ abituati a vedere dei significativi cali di partecipazione. Nel 2015 c’era stata una partecipazione leggermente inferiore, 49%, poi nel 2020 si era raggiunto il 60% del corpo elettorale e adesso si registra un nuovo calo di ben 10 punti percentuali. Cosa sta a significare? Ne abbiamo parlato con tre esponenti politici locali di cui vi forniamo anche l’AUDIO nel player integrato. 

Paolo Battisti (Movimento 5 Stelle): «Questo secondo me è il dato più triste, non è né chi ha vinto né chi ha perso, è il calo della partecipazione alle urne. C’è chi pensa di fare un dispetto a qualcuno non votando, in realtà il dispetto è solo verso se stessi, verso il futuro del Paese e soprattutto verso i nostri ragazzi, i nostri figli, i nostri nipoti. Forse è arrivato il tempo di smettere di tifare per una bandiera e iniziare a guardare le persone, quello che dico sempre io, chi sono, cosa propongono e se hanno davvero la capacità di realizzare quello che dicono, quello che promettono». «La rabbia c’è, è fortissima, ma se non si vota la rabbia resta impotente, perché non ci si informa, non ci si muove, non si pretende di più. Si crede che bastino andare a votare per mandare un segnale, ma loro, i politici, meno voti hanno e meno responsabilità hanno nei confronti del popolo, ci godono se noi non andiamo alle urne». 

Maurizio Mangialardi (Partito Democratico): «È un dato ormai che non ci deve sorprendere, la politica non riesce più a coinvolgere, dobbiamo fare uno sforzo bipartisan per farlo e dare esempio sui comportamenti, condannare reciprocamente soggetti che sono odiatori di professione, i leoni da tastiera. Dobbiamo cercare insieme e dare argomenti reali e non strumentalizzare quelli degli altri. Su questo dobbiamo fare un grande lavoro perché vedere dati così impressionanti vuol dire che Acquaroli governa con meno del 25% dei consensi su scala regionale ed è, al di là della proposta, veramente triste, non imbarazzante, proprio triste. Non va bene. Io ero il candidato presidente nel 2020, si sfiorò il 60% e in 5 anni perdiamo il 10%, è un dato che ci deve assolutamente ma tutti interrogare e riflettere». «Tra la gente si raccoglie uno scoramento, poi si ritrova un po’ di entusiasmo intorno alle persone, è capitato a me, è capitato ad altri, si ritrova un entusiasmo puntuale e anche questo non fa bene alla politica. Noi dobbiamo avere delle proposte e molti non sapevano neanche che ci fosse il voto, se non ci fosse stata una mobilitazione da parte dei candidati. L’entusiasmo, tutto, da una parte e dall’altra, era limitato ai soggetti che sono direttamente coinvolti e questo non può andare bene, non può andare bene e fa male alla politica ma fa male ai cittadini, vuol dire che perdiamo il senso della democrazia, perdiamo il senso della scelta della politica perché la politica è quella che determina il nostro fare quotidiano, che ci piaccia o meno, così è perché sennò poi lo determinano altre cose».

Massimo Bello (Fratelli d’Italia): «Diciamo che negli ultimi dieci anni se guardiamo le competizioni elettorali, amministrative, politiche, regionali ed europee ci accorgiamo che il dato dell’astensione è un dato importante, è un dato che raggiunge dei numeri importanti. Quindi ci dobbiamo interrogare un po’ tutti su questo dato dell’astensionismo che è un dato che preoccupa e credo che la soluzione vada individuata in tante ragioni che non provengono dalle ultime competizioni elettorali. C’è un percorso che questo astensionismo ha fatto nel corso del tempo, probabilmente c’è poca fiducia nella politica, c’è poco interesse nella politica. Noi dobbiamo tornare a creare la politica con la P maiuscola. Per fare questo ci dobbiamo lasciare da una parte la cosiddetta propaganda e parlare di politica di qualità. Quando non c’è un progetto politico di qualità è ovvio che i cittadini si astengono». 

Fateci sapere cosa ne pensate voi sul tema dell’astensionismo, su come tornare a coinvolgere centinaia di migliaia di persone che non vanno a votare. Scrivete a redazione@vocemisena.it.

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Elezioni regionali Marche: le riflessioni post voto

Le recenti elezioni regionali nelle Marche, tenutesi il 28 e 29 settembre, hanno sancito una netta vittoria per il centrodestra. Il risultato ha imposto una profonda riflessione all’opposizione, che vede nella riconferma del presidente Francesco Acquaroli anche il segnale di errori politici che dovranno essere analizzati in vista delle prossime sfide elettorali, sia a livello nazionale che locale. Qui vi riportiamo una sintesi degli interventi di Maurizio Mangialardi (Pd), Massimo Bello (FdI) e Paolo Battisti (M5S): l’AUDIO dell’intervista ai tre esponenti, in onda su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM) mercoledì 1 ottobre alle ore 20 e in replica giovedì 2 alle ore 13:10 e alle 20, e domenica 5 alle 17:10, è però disponibile anche qui grazie al lettore multimediale.

Il centrodestra dei progetti concreti

Massimo Bello, presidente del consiglio comunale nonché esponente di Fratelli d’Italia, accoglie la vittoria come la conferma dell’impegno e del buon governo degli ultimi cinque anni. Il dato elettorale, afferma, è stato estremamente chiaro, una netta vittoria determinata dalla concretezza del lavoro svolto. Secondo Bello, i temi che hanno convinto l’elettorato sono stati principalmente gli investimenti infrastrutturali, la questione sanitaria e l’utilizzo dei fondi europei. Ma la differenza è stata nella proposta: il centrodestra ha presentato un «progetto per i prossimi 5 anni» su cui ha chiesto la fiducia degli elettori per continuarlo, mentre l’obiettivo del centrosinistra sarebbe stato quello di creare una «politica contro il governo Meloni» concentrandosi su temi nazionali e internazionali, fallendo nel proporre «programmi concreti».

Il centrosinistra analizza la sconfitta

Dall’altra parte, il centrosinistra prende atto dell’esito delle urne. Maurizio Mangialardi, esponente di spicco del Partito Democratico esprime una «marcata delusione» per la proposta di Matteo Ricci, che pur essendo «innovativa e di discontinuità» rispetto al governo Acquaroli, non è stata sufficiente a convincere la base elettorale. Mangialardi riconosce una «sconfitta netta» causata anche da errori di natura politica. Il dibattito, a suo avviso, si è troppo spesso spostato su temi nazionali e internazionali (come il tema della Palestina), inopportuni per una competizione regionale: «Se fossimo rimasti solo sui temi marchigiani oggettivamente si potevano trovare molte più fragilità e farle capire meglio ai marchigiani» afferma, ammettendo che concentrarsi su «infrastrutture, assetto del territorio, sanità o del problema di carattere economico» sarebbe stato più efficace. E poi c’è la questione delle liste civiche che potrebbero non aver allargato la platea di elettori ma solo eroso consensi all’interno del Pd.

Movimento 5 Stelle tra radicamento e campo largo

Paolo Battisti del Movimento 5 Stelle di Senigallia evidenzia la necessità di una «seria riflessione». Il M5S, pur facendo parte del «campo largo» con il centrosinistra, ha visto una contrazione dei voti (passando da oltre il 7% a meno del 6% rispetto alla precedente regionale). Battisti attribuisce il calo alla mancanza di un proprio candidato governatore in questa tornata elettorale. Il problema principale del M5S, secondo Battisti, risiede nella rappresentanza territoriale. Sebbene il partito sia forte a livello nazionale, è necessario «essere più a contatto con la gente» e costruire un radicamento capillare sul territorio. Caposaldo almeno per il momento è l’alleanza nel «campo dei progressisti», un percorso indicato da Giuseppe Conte. L’obiettivo, specialmente in città come Senigallia, è rendere la città un “simbolo” dove tutto il centrosinistra si allea su un «programma ambizioso ma realizzabile», basato su temi chiave come sanità, istruzione, casa, lavoro e ambiente, invitando a mettere da parte le divisioni.

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A Senigallia una consulta della fotografia, la proposta in aula per discussione e voto

E’ stata lanciata ormai alcuni mesi fa la proposta di istituire una consulta comunale della fotografia a Senigallia. Oggi l’iniziativa del presidente del consiglio comunale Massimo Bello e della presidente della consulta della cultura Anna Maria Bernardini si trova a un passo dall’approvazione finale. Tra pochi giorni approderà in aula consiliare per la discussione generale, degli emendamenti e del voto. Inizia da questi elementi l’intervista a uno dei due proponenti, Bello, ai microfoni di Radio Duomo Senigallia (95.2 FM) lunedì 28 e martedì 29 aprile alle ore 13:10 e alle ore 20, oltre a una replica ulteriore domenica 4 maggio alle 16:50. L’audio integrale è disponibile anche in questo articolo, assieme a un breve testo.

L’idea nasce dalla volontà di creare un luogo istituzionale di coordinamento, proposta e riflessione per le numerose associazioni fotografiche della città, in un territorio storicamente legato alla fotografia grazie a figure come Mario Giacomelli, Giuseppe Cavalli e tanti altri. Proprio in vista del centenario della nascita di Giacomelli, che cade come si saprà proprio nel 2025, si è ritenuto importante dare vita a questo spazio permanente per sostenere e sviluppare la cultura fotografica attraverso una rete coordinata dall’ente locale.

Atto ancora più di rilievo, secondo Bello, un «valore aggiunto» dato il riconoscimento di Senigallia come “Città della Fotografia” ottenuto dalla Regione Marche nel 2018. Non si tratterebbe di un doppione della consulta della cultura, in quanto quest’ultima ha una portata più generale, mentre la nuova consulta si focalizzerà specificamente sul settore fotografico, ricco di storia, eventi e importanti esponenti locali, nazionali e internazionali. Un organismo ovviamente aperto alla partecipazione delle varie associazioni fotografiche di Senigallia e che va oltre la portata delle celebrazioni per Giacomelli o la recente scomparsa di Riccardo Gambelli, altro importante esponente della “scuola del MISA”, divenendo un organismo permanente.

La proposta ha registrato anche umori tiepidi, dai consiglieri di minoranza durante la seduta congiunta della prima e quarta commissione consiliare in cui si discuteva dell’iniziativa di istituire la consulta della fotografia. In tal senso, Bello preferisce non commentare direttamente la posizione di astensione, auspicando però un’unità di intenti su una proposta che considera apolitica e importante per la cultura della città. E un voto unanime in consiglio comunale.

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Strutture per anziani e soggetti fragili, dai fondi europei un aiuto contro i rincari delle rette

Drammatica la situazione delle strutture per anziani e soggetti fragili del territorio senigalliese, altrettanto quanto quella delle famiglie che chiedono di far entrare i propri cari in residenze protette e rsa nonostante l’aumento dei costi. E’ il grave quadro emerso lo scorso 14 marzo in aula consiliare quando si è svolta la seduta congiunta della conferenza dei capigruppo e della 1^ commissione permanente per parlare dell’aumento delle rette mensili e dei problemi che le strutture socio assistenziali stanno vivendo ormai da tempo.

L’occasione ha visto la partecipazione del presidente Giovanni Bomprezzi, del vicepresidente Giuseppe Muzi e del consigliere Enrico Giacomelli per quanto riguarda la fondazione Opera Pia Mastai Ferretti che gestisce la residenza di via Cavallotti; e del commissario straordinario della fondazione Città di Senigallia Corrado Canafoglia per la struttura di via del Seminario. Entrambi hanno sottolineato vari problemi, tra cui lo stato di necessità che ha portato all’aumento dei costi per le famiglie degli ospiti.

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In particolare, mentre Bomprezzi ha evidenziato come l’ultima contrattazione Uneba abbia comportato un aumento dei costi per il personale delle strutture per anziani ma in generale per tutte le realtà socio assistenziali. Per quanto riguarda l’Opera Pia si traduce in almeno 400 mila euro in più all’anno. Con l’aumento delle rette, si spera di arrivare a circa 250 mila euro, il che significa che per la residenza di via Cavallotti aumenterà il passivo.

Poi c’è tutta la questione del modello sanitario attualmente in vigore con gli ospedali sempre più in difficoltà che gestiscono solo la fase acuta dei problemi delle persone per poi rimandarle a casa. Qui però i malati non trovano un’assistenza adeguata. Il che si traduce in liste di attesa infinite per poter entrare nelle residenze protette, case di riposo e rsa.

Parte del nuovo cda della fondazione Opera Pia Mastai Ferretti di Senigallia. Da sinistra Enrico GIacomelli (consigliere), Giuseppe Muzi (vicepresidente), Giovanni Bomprezzi (presidente) e Massimo Bello, presidente del consiglio comunale senigalliese.
Parte del nuovo cda della fondazione Opera Pia Mastai Ferretti di Senigallia. Da sinistra Enrico GIacomelli (consigliere), Giuseppe Muzi (vicepresidente), Giovanni Bomprezzi (presidente) e Massimo Bello, presidente del consiglio comunale senigalliese.

Dal canto suo Canafoglia ha invece rimarcato una delle cause che hanno portato a queste situazioni. E cioè il fatto che spesso nei cda di queste realtà sono sedute delle persone che per quanto in buona fede e col massimo impegno, non sono però né esperte né competenti su un settore così delicato e complesso, spostando uno dei temi anche sul campo politico che spesso “invade” le nomine dei cda. Politica – quella regionale – che è chiamata a rispondere con contributi maggiori, come richiesto a gran voce dai responsabili delle strutture per anziani e soggetti fragili e dai sindacati che protestano da tempo.

Da sinistra Massimo Bello, presidente del consiglio comunale senigalliese; Corrado Canafoglia, commissario straordinario della fondazione Città di Senigallia e Cinzia Petetta, assessora al welfare senigalliese
Da sinistra Massimo Bello, presidente del consiglio comunale senigalliese; Corrado Canafoglia, commissario straordinario della fondazione Città di Senigallia e Cinzia Petetta, assessora al welfare senigalliese

A tirare le somme dell’incontro, ci ha pensato il presidente del consiglio comunale Massimo Bello. «La gestione economica di queste strutture residenziali è sicuramente sempre più difficile – ha dichiarato – e di questo ce ne rendiamo conto tutti, benché l’impegno degli operatori sia straordinario, ma è evidente che il peso finanziario non possa e non debba ricadere sulle famiglie, spesso in gravi difficoltà. L’aumento delle rette non può e non deve essere l’unica risposta alle criticità e ai bisogni, altrimenti ciò diventerebbe socialmente insostenibile». 

Quest’ultimo, di fronte al rischio paventato di chiusura di realtà simili a quelle senigalliesi o all’aumento ulteriore delle rette a carico delle famiglie anche per i pazienti in convenzione, ha proposto l’utilizzo di fondi europei. «È necessario, invece, individuare misure e strumenti alternativi per fare fronte a quelle esigenze di natura economico-finanziaria, a cui queste strutture sociosanitarie sono chiamate quotidianamente a risolvere. In questo contesto, assumono grande rilievo i fondi messi a disposizione dalla programmazione finanziaria dell’Unione europea. Si tratta di fondi diretti e indiretti, disponibili attraverso decine e decine di bandi europei, che possono tornare utili nella gestione straordinaria delle strutture, in particolare per quelle opere di adeguamento delle strutture, che libererebbero così risorse del bilancio corrente di ciascuna struttura, indirizzandole alla gestione ordinaria degli ospiti e dei servizi a loro collegati, senza incidere sulle rette e sugli investimenti».

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«Potenziare l’aeroporto delle Marche con Ryanair e attuare la macroregione adriatico-ionica»

Nuova puntata di 20 minuti da Leone con ospite il presidente del consiglio comunale di Senigallia, Massimo Bello, promotore di una proposta per il potenziamento dell’aeroporto di Falconara. Come? Tramite la realizzazione di un hub da parte di una compagnia aerea importante.L’intervista sarà in onda mercoledì 9 ottobre e giovedì 10 alle ore 13:10 e alle 20, poi anche domenica 13 a partire dalle 16:50 (la seconda di tre interviste). Sempre su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM). L’audio integrale è infine disponibile in questo articolo con un estratto testuale dell’intervista.

Cosa prevede la proposta?
Questa proposta riguarda sostanzialmente la possibilità di potenziare la nostra infrastruttura aeroportuale, ma anche di dare piena attuazione alla macroregione adriatico-ionica. Riguarda una richiesta che il consiglio comunale, approvando la mozione, dovrebbe fare direttamente alla Regione Marche, che è l’organo deputato per riflettere su queste due proposte e, in particolare, sulla possibilità di potenziare il nostro aeroporto marchigiano prevedendo un centro Ryanair che possa implementare le tratte e quindi i voli.

Da dove nasce l’idea?
Da una dichiarazione che l’amministratore delegato della Ryanair ha fatto tempo fa sui massimi quotidiani nazionali, affermando come Falconara potesse essere un punto di riferimento per la Ryanair all’interno del nostro territorio. Ovviamente se l’amministratore delegato ha posto l’accento sulla nostra struttura probabilmente ci sono dei presupposti. Se dal territorio arriva una richiesta in tal senso, giunta e consiglio regionale insieme rifletteranno su questa situazione.

Di questa proposta, che eventualmente il consiglio comunale potrebbe approvare dopo una valutazione in commissione, se ne dovrebbe fare carico la Regione: il vantaggio per chi è? Per Ryanair o per il territorio? 
Le Marche hanno un aeroporto da tantissimo tempo e nel corso di questi anni l’aeroporto di Falconara è stato sempre all’attenzione del dibattito politico ma anche istituzionale. Negli ultimi anni si sono visti degli sviluppi positivi del nostro aeroporto con l’implementazione di alcune tratte. Nulla toglie però alla Regione Marche di potenziare questa infrastruttura e per fare questo è ovvio che bisogna interfacciarsi con le compagnie aeree. Quando si parla di territorio ovviamente si parla di tutti gli stakeholders che operano nel territorio marchigiano. Interessa intanto alla classe imprenditoriale, ma anche al mondo formativo e universitario. Poi il turismo e la cultura quindi il vantaggio va anche ai nostri operatori e ai nostri comuni che hanno la possibilità di disegnare politiche turistico-culturali anche in base all’afflusso di persone che possono venire a visitare le nostre realtà. Quindi è un vantaggio complessivo per tutti. 

La regione dovrebbe investire delle risorse? 
Abbiamo un patrimonio turistico, culturale, ambientale, paesaggistico e culturale immenso. Già la regione Marche si sta impegnando e sta investendo soprattutto nel mondo del turismo e nel mondo della cultura. Qui si tratta di implementare attività e servizi. Intanto il primo passo è quello di mettersi al tavolo con, in questo caso, la Raia Nere, che ha lanciato questa opportunità o questa possibilità di capire quali possono essere gli sviluppi. E’ ovvio che poi comportano anche degli investimenti.

I problemi dell’aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara sono ben noti. Ce ne sono tanti che sono di carattere economico: i contributi che vengono dati dalla regione, ad esempio, si configurano come aiuti di Stato? Ledono la legittima concorrenza tra i privati? 
E’ una questione che credo sia presente in ogni angolo d’Europa. Il confine è molto labile e è ovvio che ci sono dei controlli da parte dell’Unione Europea, ci sono dei controlli anche da parte degli stati membri nel momento in cui vengono poste sul tavolo queste situazioni. Da ciò che mi risulta non ci sono situazioni negative, anche perché poi, oggi, tutte le realtà istituzionali, anche di un certo spessore, sono attente sulla questione degli aiuti di Stato che possono contravvenire quelle che sono le direttive dell’Unione Europea. Qui non c’è stato il superamento o lo sconfinamento che potesse far emergere la questione degli aiuti di Stato, anche perché altrimenti l’Europa l’avrebbe sottolineato e rimarcato in modo molto chiaro e inequivocabile.

Massimo Bello
Massimo Bello

Quali altre ripercussioni potrebbe avere un potenziamento dell’aeroporto di Falconara?
L’altra richiesta, sempre con la proposta che ho presentato, riguarda l’attuazione della macroregione adriatico-ionica, che è una strategia dell’Unione Europea, approvata nel 2014, che vede la Regione Marche, tutte le regioni della costa adriatica insieme alle regioni degli stati che stanno al di là dell’Adriatico, quindi nella zona balcanica, unite nella possibilità di creare occasioni economiche, culturali, formative, turistiche per promuovere e sviluppare questa area del sud dell’Europa. Con la mozione si chiede anche di riflettere sulle attività da mettere in cantiere, come lo sviluppo aeroportuale. 

L’aeroporto potrebbe essere il mezzo anche per valorizzare il territorio attraverso la strategia della macroregione adriatico-ionica? 
La proposta che io ho avanzato è quella di attuare la strategia della macroregione adriatico-ionica anche attraverso il nostro aeroporto. Pensate che la macroregione comprende una popolazione enorme: tutta la costa adriatica, i paesi che sono al di là dell’adriatico, tutta la penisola balcanica e all’interno di questa macroregione. Oltre a parlare di cultura, turismo, economia, sviluppo, ambiente, non può non parlare di infrastrutture e quindi far cadere l’attenzione sulla struttura aeroportuale delle Marche per collegarsi all’interno della macroregione adriatico-ionica, ma anche con il resto d’Europa. 

Quando questa proposta verrà esaminata dalle commissioni, poi dall’aula consiliare, quindi quando potrà arrivare sul tavolo della Regione? 
Sarà esaminata dalle commissioni permanenti del consiglio comunale, dalla prima e dalla quarta commissione. La prima commissione si occupa di affari generali e istituzionali e di sviluppo economico; la quarta commissione si occupa di turismo, cultura, formazione. E’ un passaggio obbligato dal nostro regolamento e poi credo che la mozione una volta licenziata dalle commissioni possa approdare in consiglio comunale entro ottobre. Avremo due sedute ad ottobre, il 16 e il 28. Vediamo il dibattito consiliare cosa sortirà.

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Fondazione Caritas Senigallia: straordinaria risorsa, poco conosciuta nelle attività – AUDIO

Visita del presidente del consiglio comunale Massimo Bello alla fondazione Caritas Senigallia insieme al direttore Giovanni Bomprezzi
Visita del presidente del consiglio comunale Massimo Bello alla fondazione Caritas Senigallia insieme al direttore Giovanni Bomprezzi

Una visita istituzionale del presidente del consiglio comunale Massimo Bello alla Fondazione Caritas Senigallia si è svolta ieri, 9 febbraio, nei vari locali in cui la «realtà importante e straordinaria» opera. Un modo per sottolineare quella collaborazione e stima che è la base per intavolare ogni discussione utile a dare risposte concrete al territorio dove insistono tante forme di povertà e di difficoltà che riguardano singoli e famiglie, sia italiane che di origini straniere.

Il confronto tra Bello e il direttore della Fcs Giovanni Bomprezzi si è incentrato sulle varie sfide che oggi devono essere affrontate: dall’emergenza abitativa alla questione occupazionale, dal caro vita alle migrazioni, dalla guerra all’accoglienza tramite i servizi sociali, fino alla rete che la diocesi di Senigallia ha intessuto assieme ai vari comuni con cui collabora da anni.

Per saperne di più basterà ascoltare il file audio cliccando sul tasto play.

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Più sedute, aggiornamento di statuto e regolamenti: le novità nel 2024 per il consiglio comunale

Massimo Bello

Più che la quantità è la qualità del lavoro svolto a far capire l’importanza del ruolo del consiglio comunale. Ne è convinto Massimo Bello, che presiede l’organo senigalliese e che ha fornito alcuni dati sull’attività consiliare del 2023 annunciando però importanti novità per il 2024. L’anno ormai agli sgoccioli è stato caratterizzato da 11 sedute del consiglio comunale, in cui sono stati approvati 116 provvedimenti; 18 riunioni della conferenza dei capigruppo; 35 sedute delle quattro commissioni consiliari. Presentate 25 interrogazioni scritte a risposta scritta, 21 a risposta orale, 7 risoluzioni, 2 proposte di deliberazione e 14 mozioni da parte dei consiglieri.

Anno importante il 2023, non da meno sarà il 2024 con il doppio delle sedute del consiglio comunale «snellire le procedure e le pratiche» senza ingolfare la macchina comunale; con l’aggiornamento dello statuto comunale (che ha compiuto 20 anni e a cui verrà dedicata una giornata), il il funzionamento del consiglio e delle commissioni consiliari, il regolamento di contabilità e persino – momento molto delicato per la democrazia – quello che regola l’accesso agli atti da parte di un consigliere comunale.

Sempre l’anno prossimo verrà istituito l’albo dei consiglieri e dei presidenti emeriti del consiglio comunale di Senigallia e avanzare la proposta di delibera al consiglio regionale perché sostenga, anche economicamente, la valorizzazione delle attività istituzionali dei consigli comunali delle Marche.
Per tutte le informazioni sulle attività istituzionali di consiglio e presidenza: www.comune.senigallia.an.it.

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Auguri di buon natale da parte di tutto il consiglio comunale

Massimo Bello
Massimo Bello

Il mio augurio di un santo natale, vero e sincero, a ciascuno di voi, alle vostre famiglie. Auguri di buon natale da parte di tutto il consiglio comunale, che ho l’onore di rappresentare. Che il natale, con il suo messaggio carico di speranza e di valori, possa offrire a noi tutti la possibilità di guardare con fiducia al futuro.

Auguri a tutte le donne e agli uomini, che sono legati alla nostra comunità e che si adoperano quotidianamente per migliorarla; agli operatori sanitari e scolastici, ai tutori dell’ordine, ai sacerdoti, ai militari, agli agricoltori ed agli artigiani, ai commercianti, alle casalinghe, agli operai ed agli imprenditori, ai professionisti, agli impiegati, agli studenti, ai professori ed a coloro, che sono in attesa di occupazione.

A tutti, davvero a tutti, un augurio particolare. Agli anziani, che possano continuare a testimoniare i grandi valori della vita e dell’esperienza; ai giovani, che possano trovare la strada migliore per realizzare loro stessi. Alle associazioni di volontariato, a quelle che si occupano di cultura, a quelle che racchiudono il lavoro e le categorie, a tutte le formazioni sociali un augurio di affetto sincero e di stima profonda per ciò che profondono quotidianamente. Che tutte possano trovare in questo Santo Natale la riconferma delle loro nobili motivazioni e azioni.

A tutte le donne e gli uomini, che con il loro lavoro, impegno e passione, con onestà e con serietà contribuiscono a migliorare la nostra città; a coloro, che hanno una famiglia ed un futuro da donare ai loro figli; a coloro, che assistono e accudiscono persone anziane e malate da assistere, un forte augurio e un abbraccio per tutto ciò che fanno.

Ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze, che studiano, desiderando una prospettiva e un futuro all’altezza delle loro legittime aspirazioni, un augurio di cuore perché i loro sogni possano avere un brillante successo.

Auguri alla nostra città, che guarda sempre avanti, capace di studiare il passato; auguri alla nostra città, orgogliosa del suo antico passato, ma sempre pronta a disegnare e a costruire il proprio futuro; auguri alla nostra città, ospitale e solidale.

I miei auguri e quelli del consiglio comunale a chi, oggi, è in difficoltà, a chi ha subito una contrazione nei consumi, a chi fa i conti con le incertezze e le ristrettezze economiche. Auguri a tutti i senigalliesi, con la speranza che il percorso di ricostruzione dello spirito comunitario possa accompagnare anche una rinnovata condizione di benessere sociale e culturale.

È stato un anno molto intenso, nato sotto i migliori auspici per una pandemia, che sembrava ormai superata, ma poi a febbraio siamo piombati in un conflitto alle porte dell’Europa, che ha avuto conseguenze non solo per le popolazioni direttamente coinvolte, ma con risvolti economici e sociali in Italia e nella stessa Europa. Per non parlare della tragica alluvione di settembre, che ancora una volta ha messo in ginocchio e a dura prova la nostra comunità e il nostro territorio. Una comunità e un territorio, che, tuttavia, hanno trovato la forza, la determinazione e la dignità di risollevarsi e di ricostruire il presente e il futuro, in sinergia con le istituzioni e con il mondo associativo e di volontariato. Un abbraccio particolare ed affettuoso va a quelle famiglie che, in quella tragedia, hanno perso i loro cari.

Che questo natale ci aiuti ad attraversare, con umiltà e speranza, questa fase impegnativa che l’umanità tutta sta coraggiosamente affrontando.

Il presidente del consiglio comunale Massimo Bello

Il futuro dell’Unione europea è anche nelle nostre mani

I passi e la struttura della Conferenza sul futuro dell’Europa

Gli opposti si toccano. Comuni e Unione Europa, che nell’immaginario più lontani non si può, si sono parlati nell’aula consiliare di Senigallia in uno dei rari momenti in cui il confronto supera la contrapposizione e si occupa di strade percorribili perché tutti stiano meglio.

Pochi sanno, anche per un silenzio assordante del grande circo mediatico, che l’Unione Europa è impegnata in una grande mobilitazione per decidere del suo futuro. Ed è per questo che Marche e delegazione Aiccre Marche (Associazione italiana per il consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa) sono stati tra i primi a partire con un appuntamento dedicato alla Conferenza sul futuro dell’Europa, proprio a Senigallia, il 13 ottobre scorso, in previsione della Conferenza nazionale ed in vista della Plenaria del prossimo maggio.

Scopriamo, in questa assise senigalliese, che la Conferenza sul futuro dell’Europa offre ai cittadini europei un’occasione unica, giunta al momento opportuno, per ragionare sulle sfide e le priorità dell’Europa comunitaria. Chiunque, a prescindere dalla provenienza o dall’attività svolta, potrà approfittare di questo percorso, anche attraverso una piattaforma digitale, per riflettere sul futuro dell’Unione europea che vorrebbe. Scopriamo anche che c’è un sito – futureu.europa.eu – al quale fare riferimento per proporre idee ed istanze, per informarsi su cosa bolle in pentola, per toccare con mano quanto un’Unione europea che funziona faccia bene a tutti.

Uno dei poster della campagna ‘Fai sentire la tua voce’

Tre ore fitte fitte di incontro per ripercorrere la grande storia comunitaria, dal progetto di Spinelli &. C disegnato con altri europeisti convinti nel ‘Manifesto di Ventotene’, nel quale troviamo un’architettura comunitaria federale rimasta ampiamente disattesa, nonostante dimostri di essere più che mai attuale. Fino alle fatiche di oggi, quando la cronaca racconta le tanti paludi in cui molto spesso si impantana la vita comunitaria.

Hanno preso la parola Giovanni Di Cosimo, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Macerata; Paolo Meucci, dirigente della Commissione Afco (Affari costituzionali) del Parlamento europeo, con un intervento sull’Europa fra “Recovery e conferenza sul futuro Ue”; Marco Zecchinelli, segretario del Movimento Federalista Europeo di Pesaro – Fano e Marco Celli, vicesegretario nazionale del Movimento Federalista Europeo; Massimo Seri, sindaco di Fano e presidente Aiccre Marche. Ha portato il suo saluto anche il sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti. Presieduta e coordinata da Massimo Bello, presidente del Consiglio comunale di Senigallia e vicepresidente vicario Aiccre Marche sul futuro degli Stati Uniti d’Europa nel quadro internazionale, la conferenza è il primo di una serie di incontri che animeranno l’intero territorio regionale.

E’ una sfida decisamente bella, impegnativa, complicata, piena di ostacoli ma oggi più che mai urgente, la pandemia ce lo ha ampiamente dimostrato. Un percorso che fa respirare aria fresca, rivivere i grandi ideali dei padri e delle madri che, ancora con le macerie fumanti della Seconda guerra mondiale, sapevano guardare avanti, in una visione politica di rara qualità. Bisogna essere all’altezza di un percorso del genere, bisogna sbugiardare i facili slogan di politici e amministratori, esperti di disfattismo, che soffiando su fatiche e malcontenti vari, geolocalizzano in Bruxelles tutti i mali del mondo. Per poi, il giorno dopo, cambiare idea ed accogliere in pompa magna finanziamenti ed opportunità più che necessari per riprese solide e sostanziose.

Laura Mandolini

Per accedere alla piattaforma https://futureu.europa.eu/?locale=it