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Tag: Mobilità ciclabile

Ciclovia adriatica, Mondolfo è avanti: lungomare di Marotta già tutto collegato – L’INTERVISTA

Dopo l’intervista all’assessore ai lavori pubblici del comune di Senigallia, Nicola Regine, per dare uno sguardo sulla situazione senigalliese, ancora unu po’ indietro nella realizzazione della ciclovia adriatica, è giunto il momento di guardare anche nei comuni limitrofi cosa sta succedendo. Abbiamo sentito Nicola Barbieri, sindaco di Mondolfo, per capire quali infrastrutture sono presenti sul territorio comunale, quali soluzioni ad eventuali criticità possono essere prospettate e quali progetti futuri sono in fase di elaborazione. Ecco le sue parole nell’intervista audio in onda martedì 17 dicembre alle ore 13:10 e alle ore 20, oltre a domenica 22 a partire dalle ore 16:50 su Radio Duomo Senigallia. Il lettore multimediale permette di ascoltarsi l’audio anche dal telefonino grazie a questo articolo dove è presente anche un breve testo con i concetti chiave.

Recentemente è stata annunciata la posa dell’ultimo concio del ponte ciclopedonale sul fiume Cesano, lavori importanti che dovrebbero terminare in primavera. Come sono messe le piste ciclabili nel comune di Mondolfo?
In questi ultimi anni ci siamo concentrati molto sulla mobilità sostenibile, quindi sulla partecipazione a diversi bandi regionali e ministeriali europei per il riperimento di fonghi e per la realizzazione quindi di percorsi ciclopedonali su un po’ tutto il territorio comunale con l’obiettivo di collegare i diversi quartieri della nostra città, quindi dal borgo antico fino al mare. Abbiamo realizzato, ad esempio, il percorso ciclopedonale che collega Piano Marina a Marotta centro. Nei mesi scorsi abbiamo inaugurato un altro percorso ciclopedonale che collega il quartiere di Centocroci con San Gervasio e Ponte Rio e l’obiettivo è di proseguire in questa direzione. Nel bilancio di previsione 2025 che andremo ad approvare a fine dicembre, abbiamo messo ulteriori risorse per collegare via Montemarino con via Cardarelli nel quartiere di Marotta nord lungo la statale.

Il lungomare è già collegato completamente, il ponte sul Cesano rappresenta l’ultimo tassello di fatto…
Dopo il ponte ciclopedonale sul Cesano, il lungomare ha già praticamente una sua ciclabile che percorre tutto il litorale di Marotta, in questi anni abbiamo riqualificato la zona nord e la zona centrale, lo scorso anno abbiamo riqualificato il lungomare sud dal sottopasso Togliatti alle Vele e a seguito di questo ponte ciclopedonale sul Cesano diciamo che l’obiettivo da parte dell’amministrazione comunale è migliorare la pista ciclabile esistente dalle Vele al ponte ciclopedonale: tra le attività ricettive c’è già una strada che è passata di proprietà del comune e quindi lì passerà il percorso della ciclovia adriatica.

Il collegamento previsto tra il ponte ciclopedonale sul fiume Cesano e la pista ciclabile "ciclovia adriatica" a Marotta di Mondolfo
Il collegamento previsto tra il ponte ciclopedonale sul fiume Cesano e la pista ciclabile “ciclovia adriatica” a Marotta di Mondolfo

Cosa vuol dire per un comune come Mondolfo investire sulle piste ciclabili e sulla mobilità lenta, sia dal punto di vista turistico che economico?
Sono dei miglioramenti importanti per i cittadini, ci sono tanti cittadini che si muovono a piedi o in bicicletta lungo le strade statali, lungo le provinciali, quindi l’obiettivo sicuramente è proprio quello della sicurezza. Dove si creano percorsi ciclopedonali, questo innesca un meccanismo virtuoso, positivo, anche da parte dei privati: ne hanno beneficiato le attività esistenti su quelle aree, ma si stimolano anche investimenti da parte dei privati.

Progetti futuri?
Un altro percorso è la ciclovia del Cesano, che collegherà il lungomare di Marotta, e quindi la ciclovia adriatica, con la croce del Catria. Un progetto molto ambizioso in collaborazione con la Regione Marche e con i comuni della vallata sul Cesano. Verrà realizzato nel 2025 il primo tratto che collegherà praticamente il quartiere di Piano Marina con il quartiere di Molino Vecchio e poi Ponte Rio.

A Senigallia si è parlato tanto della carenza dei parcheggi e di come le infrastrutture ciclopedonali in qualche modo limitassero il numero di stalli disponibili o addirittura fossero causa dell’eliminazione dei doppi sensi di marcia: voi come avete risolto questa problematica?
Bisogna capire da zona a zona, ognuna ha la propria criticità, sta alle amministrazioni comunali, in un’ottica di condivisione dei progetti con le attività commerciali che ci sono in quella determinata zona, capire qual è il progetto che apporta maggiori benefici. Noi intanto abbiamo creato delle aree lungo la statale, a monte della ferrovia, però collegate con i sottopassi esistenti proprio per dare maggiore possibilità di parcheggio, ampliando la sede dove passerà la ciclovia adriatica e riqualificando la zona del lungomare. Certo il problema parcheggio lo troviamo in ogni comune d’Italia. Noi in questi anni abbiamo cercato di creare prima delle aree alternative. Penso all’area parcheggio adiacente al sottopasso delle Rane, penso al grande parcheggio vicino alla stazione ferroviare di Marotta Mondolfo, un’altra area a parcheggio è stata realizzata all’altezza del sottopasso Togliatti.

Parlando di sicurezza, sulla statale c’è un problema di coesistenza tra biciclette, pedoni e autoveicoli, come si può risolvere?
La proprietà della strada statale è di Anas, per le sp è della provincia di Pesaro Urbino, quindi i progetti devono essere condivisi anche da loro. Sulla provinciale via Cesanense, quella nella quale verrà realizzata la ciclovia del Cesano, il percorso ciclopredonale è previsto su sede propria. Sulla statale c’è un percorso disegnato, un percorso pedonale: bisogna che ci siano dei progetti condivisi dall’ANAS, che ci siano delle risorse messe in campo, le nostre statali purtroppo non prevedono questi percorsi ciclopedonali, quindi bisogna mettere in campo delle progettazioni che quel tempo migliorino questi percorsi e li mettano sempre più in sicurezza.

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Piste ciclabili, ecco i progetti per Senigallia oltre al ponte sul Cesano

Dopo la notizia della posa dell’ultimo concio del ponte ciclopedonale sul fiume Cesano, tra Senigallia e Mondolfo, è naturale chiedersi a che punto sia la realizzazione delle piste ciclabili a Senigallia e nei comuni limitrofi, almeno quelli coinvolti nel progetto della ciclovia adriatica. Il primo passo è stato quello di intervistare Nicola Regine, assessore ai lavori pubblici di Senigallia, per una panoramica del territorio di competenza, ma successivamente pubblicheremo gli interventi di Nicola Barbieri, sindaco di Mondolfo, e di Maurizio Grilli, sindaco di Montemarciano. Questa prima intervista sarà in onda venerdì 6 e sabato 7 dicembre alle ore 13:10 e alle ore 20 su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM); un’ulteriore replica ci sarà domenica 8 a partire dalle ore 16:50 (la terza di tre interviste, indicativamente verso le ore 17:25). In questo articolo troverete solo alcuni concetti chiave ma cliccando sul tasto “riproduci” del lettore multimediale potrete ascoltare l’audio integrale.

Facciamo una panoramica dello stato attuale delle piste ciclabili a Senigallia. Adesso che c’è il ponte di cui si intravede insomma la fine dei lavori entro la prossima primavera, lo stimolo è appunto quello di terminare velocemente le piste ciclabili, ma nel territorio locale ci sono tanti problemi per adeguare le infrastrutture ciclopedonali alle conformazioni del territorio e agli insediamenti urbanistici.
E’ indispensabile dividere la ciclovia adriatica da tutte le altre infrastrutture ciclabili sia per questioni normative sia per questioni di finanziamento. La ciclovia adriatica è un’infrastruttura che parte dal Veneto e arriva in Puglia, è finanziata a livello nazionale e anche il progetto di fattibilità tecnica e economica e l’individuazione del percorso è avvenuto a livello regionale. Ci sono state di volte numerose accuse di immobilismo per quanto riguarda la realizzazione delle piste ciclabili. Questa cosa è assolutamente infondata perché volevo ricordare che solo negli ultimi tre anni sono stati realizzati 300 metri al Cesano, con un costo di 200 mila euro; a sud la pista ciclabile dal casello 182 verso Marzocca con un costo di 600 mila euro; e la pista ciclabile di via Anita Garibaldi dalla rotatoria fino a corso Matteotti che è costata come intervento complessivo il primo lotto circa 3 milioni di euro, il secondo lotto 2 milioni di euro. Questi interventi sono assolutamente costosissimi per cui è necessario che ci sia un cofinanziamento da parte della Regione o dello Stato, altrimenti diventano veramente insostenibili.

Per quanto riguarda la ciclovia adriatica, l’ultima novità è stata la posa dell’ultimo concio del ponte sul Cesano da parte della Regione che quindi ha dato un ulteriore input alla realizzazione di questa infrastruttura così importante per la mobilità dolce. Ora al Comune che cosa spetta?
Il Comune deve garantire a questo punto, in maniera prioritaria, il collegamento tra il ponte, che sarà terminato tra circa 3-4 mesi, e la pista ciclabile già realizzata a Cesano. Si tratta di un percorso abbastanza lungo di cui ci aspettiamo anche un finanziamento per il 2025 da parte della Regione. In ogni caso c’è da dire che un privato che vuole intervenire nell’area del Canneto subito a ridosso del ponte ha presentato una pratica al SUAP chiedendo di realizzare lui un tratto di ciclovia adriatica a scomputo degli oneri d’urbanizzazione e questa cosa è in corso di valutazione e in corso di approvazione.

Passando al lungomare Mameli l’ipotesi è quella di far passare il tracciato sulla strada o sull’arenile? Quali sono le soluzioni che state vagliando e quali sono le problematiche che state incontrando?
Il progetto è stato elaborato dalla Regione Marche, questo progetto prevede di mettere a senso unico tutto il lungomare Mameli ma comporterebbe moltissimi disagi perché non ci sono tante strade per poter tornare indietro. Il Comune vuole evitare di dover mettere a senso unico il lungomare così come è stato evitato di mettere a senso unico il lungomare tra il casello 182 e Marzocca perché questo avrebbe comportato di dover confluire tutto il traffico sull’incrocio sul semaforo di Marzocca che è già intasatissimo durante l’estate, quindi in quell’occasione abbiamo progettato la ciclovia andando ad occupare una quota a parte demaniale in modo da consentire di far rimanere la fila di parcheggi, il doppio senso, le alberature, il marciapiede, eccetera. Cominciamo di fare lo stesso intervento anche sul lungomare Mameli, anche se ci sono dei nodi da sciogliere soprattutto in corrispondenza degli edifici che insistono lato mare.

Come tempistica qua andiamo un po’ lunghi tra virgolette, qua si parla di ancora anni prima di veder realizzato qualcosa…
Sì, la ciclovia adriatica prevede un periodo lungo e prevede dei finanziamenti. Il tratto più urgente adesso è quello del Cesano. Per il resto bisogna farci trovare preparati con dei progetti già elaborati in modo di poter intercettare dei finanziamenti pubblici qualora dovessero essere banditi.

Per il tratto sud del lungomare come siamo messi? Nel senso che anche lì bisognerà proseguire il tracciato fino a Montemarciano e là invece che problematiche si incontrano?
Sì, le problematiche sono simili. La Regione Marche ci ha invitato a collegarci con i comuni limitrofi perché anche Montemarciano ha sostanzialmente le stesse problematiche, anzi, anche più spinte perché colpito dall’erosione costiera. Anche in questo caso cercheremo di evitare di dover mettere il senso unico e quindi cercheremo di progettare l’infrastruttura lato mare, rispetto al muretto esistente.

Invece per quanto riguarda i tratti di competenza comunale che quindi riguardano la parte non costiera del comune, come siamo messi? Quali tratti sono in fase di progettazione?
E’ necessaria una programmazione di breve, medio e lungo periodo, che riguarda anche i collegamenti delle frazioni che insistono sull’Arceviese o sulla Corinaldese per poterle collegare con il centro cittadino. Anche in questo caso si tratta di interventi molto importanti perché necessitano di dover espropiare delle quote di terreno, di dover riprofilare completamente le strade, di dover fare le cunette di scolo delle acque, le fognature e quindi queste opere potranno essere realizzate solo per stralci funzionali. Nel centro storico le prossime realizzazioni riguardano il completamento della pista ciclabile su via Anita Garibaldi, secondo e terzo stralcio, che dovrebbe arrivare fino a Piazza Diaz e anche quello sarà abbastanza costoso. In più si stanno studiando dei collegamenti funzionali tra i vari tratti delle piste ciclabili esistenti e mi riferisco soprattutto a Cesanella dove con brevi tratti si riuscirà a dare un percorso omogeneo.

Via Giotto a Senigallia
Via Giotto a Senigallia

In particolare c’è un’ipotesi di realizzare un tratto ciclabile su via Giotto alla Cesanella: è solo un’ipotesi oppure c’è qualche studio già in fase avanzata?
No, è tanto tempo che si pensa a realizzare questi collegamenti, adesso questo tratto verrà praticamente studiato e approfondito contestualmente alla realizzazione del nuovo polo 06 perché si tratta di un tratto abbastanza limitato di poche centinaia di metri che è possibile realizzare con risorse limitate.

Oltre al PercorriMisa, ci saranno altri interventi sul fiume?
Il percorrimisa in questo momento non è un percorso ciclopedonale fruibile da parte di tutti perché è una strada al servizio esclusivo dell’autorità di Bacino. Il comune ha tra l’altro l’obbligo di fare una manutenzione quantomeno annuale per garantirne la percorribilità. Noi cercheremo di togliere questo vincolo tuttora esistente affinché il percorrimisa possa diventare a tutti gli effetti un percorso ciclopedonale. Ovviamente anche dall’altro lato del fiume Misa sarebbe possibile realizzare un altro percorso ma nell’ambito delle priorità ci sono altre cose da fare, tra cui prima di tutto la ciclovia adriatica.

La zona di Sant’Angelo verrà implentata con percorsi ciclopedonali?
Sì una cosa molto richiesta è garantire un percorso in sicurezza lungo la via che collega via Capanna con Sant’Angelo, in quanto il percorso individuato sotto l’autostrada è pericolosissimo sia per i piedoni sia per le biciclette. Stiamo facendo di tutto affinché sia possibile realizzare un percorso protetto sopra il fosso Sant’Angelo, ma ci sono delle difficoltà oggettive e costi enormi. Stiamo cercando di trovare una soluzione a questa cosa che riteniamo importante.

Sicuramente il cicloturismo è importante ma non c’è solo una questione turistica: c’è una questione proprio di qualità della vita che va a incidere su tutti i residenti e di sicurezza?
Senz’altro e quindi l’impegno dell’amministrazione è rivolto proprio nel poter realizzare il maggior numero di percorsi ciclopedonali a vantaggio della sicurezza e della salute dei cittadini e anche dei turisti.

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La mappa delle piste ciclabili di Senigallia (particolare)
La mappa delle piste ciclabili di Senigallia (particolare)

Ponte ciclopedonale sul Cesano, ultimi lavori tra Senigallia e Mondolfo

E’ stato posato ieri pomeriggio, 3 dicembre, l’ultimo concio del ponte ciclopedonale sul fiume Cesano, tra Senigallia e Mondolfo. Si tratta di un’opera importante non solo per il versante ambientale e cicloturistico, ma anche perché ha rappresentato un’occasione per dare lavoro alle aziende della zona.

Il ponte unisce due città, appunto Senigallia a sud e Mondolfo a nord, ma anche due province, quella anconetana e quella pesarese, ma c’è di più: realizza uno snodo fondamentale per dare concretezza a quella ciclovia Adriatica di cui tanto si è parlato in passato – meno nelle ultime settimane – proprio per collegare le regioni adriatiche e le Marche in particolare ai territori più sviluppati del nord Italia ed Europa. 

Proprio su questi temi ha insistito il presidente della Regione, Francesco Acquaroli: «Un ponte che unisce due province attraverso le città di Senigallia e Marotta Mondolfo, un’infrastruttura fondamentale poiché questa opera rappresenta un anello di congiunzione all’interno del progetto interregionale più vasto della Ciclovia Adriatica. Progetto strategico sia dal punto di vista turistico che economico che inserisce la nostra regione in un itinerario che parte da Trieste e arriva a sud fino al Gargano. Una volta ultimato, il ponte permetterà di fruire di un percorso che si snoda tra i nostri splendidi territori e costituirà una grande opportunità di sviluppo per tutte le regioni adriatiche. Allo stesso tempo – ha continuato Acquaroli – sarà un’opera al servizio della comunità, per tutti coloro che si muovono ogni giorno, puntando ai principi di sostenibilità, intermodalità e multimodalità». 

A ricordare qualche dato ci ha pensato l’assessore regionale alle infrastrutture, Francesco Baldelli. L’investimento è stato di 4,5 mln di euro (rispetto ai 2 mln iniziali) per un ponte di 200 metri di lunghezza, largo 5 per permettere il passaggio ciclopedonale ed, eventualmente, dei mezzi di soccorso, e dal peso di 500 tonnellate d’acciaio, «lavorato dalle imprese del territorio di questa valle – ha specificato – Un grande risultato per l’economia del territorio e per le infrastrutture di una regione che stiamo rivoluzionando per riagganciarla a quelle più sviluppate d’Italia e d’Europa. In base al cronoprogramma dei lavori contiamo di inaugurarlo per la prossima primavera».

Sul posto anche i sindaci di Senigallia, Massimo Olivetti, e di Mondolfo, Nicola Barbieri, lieti che si stia ultimando un progetto nato anni fa, con altre giunte regionale (Ceriscioli) e senigalliese (Mangialardi) ma che non ha interrotto il suo iter, seppure la fase progettuale è stata più lunga del previsto dovendosi in realtà terminare già tre anni fa. Il problema è ora dare piena attuazione a quelli che sono i progetti per allacciare la rete ciclabile cittadina dei due comuni costieri al ponte sul Cesano. Il ponte è posizionato a 3,6 km dalla stazione ferroviaria di Mondolfo e a 5,5 km dallo scalo ferroviario di Senigallia. Km da riempire attraverso piste ciclabili ancora lontane dall’essere ultimate: mentre Mondolfo ha già fatto qualche passo avanti, Senigallia è decisamente più indietro non avendo ancora idea su dove far passare il tracciato ciclopedonale del lungomare Mameli per non perdere parcheggi e un senso di marcia.

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Una pista ciclabile tra Castel Colonna e Monterado

I lavori per la nuova pista ciclabile a Trecastelli tra le municipalità di Castel Colonna e Monterado
I lavori per la nuova pista ciclabile a Trecastelli tra le municipalità di Castel Colonna e Monterado

Favorire il turismo slow, l’utilizzo della bicicletta e stili di vita sani e sostenibili si può. Ne è convinta l’amministrazione comunale di Trecastelli che ha recentemente avviato i lavori di realizzazione di un collegamento tra le due municipalità di Monterado e Castel Colonna, della lunghezza di circa 700 metri, che possa poi ricollegarsi con altre piste ciclabili su tutto il territorio e anche oltre i confini comunali. E’ stata salutata con favore l’attività del cantiere in zona Croce: qui sarà realizzata una corsia ciclo-pedonale, con cordolo di sicurezza per separarla da quella per auto e altri veicoli.

L’annuncio arriva dal sindaco Marco Sebastianelli: lo scopo, spiega, è di «migliorare la fruibilità e la sicurezza dei percorsi ciclo turistici, andando così a valorizzare il territorio». L’intervento appena iniziato costa 300 mila euro ma non sono tutte risorse comunali: il Comune di Trecastelli ha infatti ricevuto contributi sovracomunali grazie al G.A.L. Flaminia Cesano per oltre 203 mila euro. Dalle casse cittadine sono stati prelevati dunque solo 96mila euro. Altrettanti ne costerà la pista ciclopedonale che verrà realizzata tra…

Continua a leggere sull’edizione digitale di giovedì 26 maggio, cliccando QUI.
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Passerà per Arcevia la nuova ciclovia dei parchi e dei castelli finanziata dalla Regione Marche

Mobilità green e sostenibile grazie ai nuovi percorsi ciclabili nella natura e tra i comuni dell'alta valle del Misa
Mobilità green e sostenibile grazie ai nuovi percorsi ciclabili nella natura e tra i comuni dell’alta valle del Misa

ARCEVIA – Aumentano le risorse che la Regione messe a disposizione della “ciclovia dei parchi e dei castelli”. Dopo l’iniziativa di aprile scorso, con cui erano stati stanziati oltre 45 mila euro, ecco arrivarne per il progetto di mobilità sostenibile altri 127 mila, per un totale che supera i 172 mila euro. Soldi che interesseranno un territorio esteso tra l’alta valle del Misa e l’alta vallesina.

La ciclovia dei parchi e dei castelli è infatti un progetto che mira a unire i comuni di Arcevia, Sassoferrato, Genga, Cerreto d’Esi e Serra San Quirico, in modo da fare un simbolico giro del parco regionale Gola della Rossa e di Frasassi che possa poi ricollegarsi con la Vallesina e con la sua rete di ciclabili.

Una bella novità per gli amanti delle due ruote che potranno quindi cimentarsi in una serie di percorsi nuovi o già esistenti ma riqualificati. Tra i primi, c’è appunto quello che tocca la perla dei monti con i suoi dieci castelli: sarà inserita all’interno del più vasto comparto denominato “Distretto cicloturistico della Vallesina”, senza contare inoltre i collegamenti con l’area di Senigallia (e quindi la ciclovia Adriatica) e con la ciclovia del Cesano, anch’essa recentemente finanziata da palazzo Raffaello con circa 240 degli 800 mila euro previsti.

Quest’ultima, di cui sono partiti i lavori di realizzazione, si snoderà dalla costa ai monti passando tra i comuni di Mondolfo, Trecastelli, Corinaldo (che sta lavorando anche a un “Archeo-percorso” da poter effettuare in bicicletta, a piedi o a cavallo, tra storia, cultura e natura), San Lorenzo in Campo, Pergola e Serra Sant’Abbondio, rendendo comodo e piacevole fare il giro dei comuni. Una strategia per attrarre cicloturisti, una fetta di quei visitatori e turisti che cercano esperienze e chiedono infrastrutture nei sempre più ricercati territori marchigiani.

Piste ciclabili, a Senigallia «sembra vogliano disincentivare l’uso della bicicletta»

Il lungomare Da Vinci a Senigallia
Il lungomare Da Vinci a Senigallia

La proposta dell’amministrazione comunale di rivedere e modificare il progetto della Ciclovia Adriatica trova la ferma contrarietà anche della sezione senigalliese della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. L’idea della giunta Olivetti è quella di valorizzare anche il centro storico sfruttando la rete di piste ciclabili già esistenti anziché andare a realizzare nuove infrastrutture sul lungomare, ma le critiche non sono mancate.

A perdere un’occasione di riqualificazione sarebbero il lungomare Mameli nella riviera nord e il lungomare Italia a sud, dove gli spazi ristretti della strada non consentono di mantenere doppio senso di circolazione, parcheggi in caso vi fosse realizzata la pista ciclabile. Questione di sicurezza dunque o di scelte impopolari?

Tra le voci critiche c’è quella della Fiab Senigallia secondo cui accantonare il progetto significa «rinunciare a una grande opportunità per il turismo e per tutta la città, con finanziamenti già stanziati che consentirebbero a Senigallia di dotarsi di una moderna infrastruttura viaria senza spese per la comunità».

Senza contare poi l’aspetto della sicurezza: «La proposta di utilizzare i percorsi esistenti che passano per le zone produttive, residenziali e per il centro, ciclabili peraltro pericolose e senza soluzione di continuità, facendola sembrare una opportunità per il turismo, ci sembra palesemente un modo per ribaltare la realtà dei fatti. Percorrere, ad esempio, in bicicletta il marciapiede di via Portici Ercolani come proposto dal sindaco è una soluzione pericolosa per pedoni e ciclisti e un tragitto quanto meno disagiato per i cicloturisti che percorrono la Ciclovia Adriatica». Tra percorsi stretti e ricavati dai marciapiedi, o tragitti che si interrompono bruscamente o senza essere separati dalla corsia per le auto, né al riparo da incroci pericolosi, la rete ciclabile senigalliese non può definirsi una pista sicura per chi la percorre.

Da qui un giudizio critico: «Questa proposta, insieme alle altre decisioni prese in questi mesi come il doppio senso sul lungomare sud, il ponte degli angeli carrabile e la scarsa manutenzione delle piste ciclabili, mostrano lo scarso interesse per questa amministrazione nei confronti della ciclabilità. La situazione ci sembrava già critica con la precedente, ma adesso sembra esserci un piano per disincentivare la bicicletta a Senigallia».

Pedalare in sicurezza

Nicola Mallucci di FIAB Senigallia descrive le caratteristiche di questa associazione e le iniziative promosse sul territorio.

Qual è la filosofia di FIAB?

FIAB è la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e ha come obiettivo primario quello della diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto che è ecologico, intelligente e che è visto come tramite per effettuare poi piani di riqualificazione urbana e di cambiamento cittadino in positivo. È un’associazione che è stata fondata nel 1989 e siamo ormai quasi duecento sedi sparse in tutta Italia. Collaboriamo con i Ministeri, le Regioni e gli enti locali. Abbiamo un’area tecnica e una giuridica e architetti, ci occupiamo di presentare progetti e di trovare finanziamenti. È un’organizzazione che promuove l’uso della bicicletta a 360 gradi. Pensiamo che l’utilizzo di questo mezzo di trasporto, dove si può, sia un grande modo per abbattere l’inquinamento, migliorare la qualità della vita, risparmiare l’ambiente e anche le nostre finanze. Tra le varie cose di cui si occupa FIAB ci sono tante iniziative di ciclismo urbano, di turismo in bicicletta. Facciamo in modo anche di favorire l’utilizzo della bicicletta a bambini e ragazzi. Effettuiamo poi degli studi sul territorio, ci occupiamo di presentare progetti, di collaborare con le altre associazioni e siamo aperti a ogni contributo. Inoltre promuoviamo delle iniziative che organizziamo ormai da tanti anni, una di queste è “Comuni ciclabili”, una specie di classifica, una sorta di Bandiera blu per quello che riguarda i comuni che spiccano per il loro interesse per la promozione della ciclabilità urbana. Facciamo anche “Bimbimbici” che è un evento che incentiva l’uso della bicicletta per andare e tornare da scuola e per creare zone car-free davanti alle scuole e tante altre cose che si possono trovare sul nostro sito fiabitalia.it.

Quali sono i vostri progetti e proposte al livello locale?

FIAB Senigallia nasce all’inizio del 2020, in un momento molto difficile per tutti quanti. Un periodo che però ci ha dato la possibilità di riflettere e di capire che possiamo essere noi gli attori del cambiamento. Quest’ultimo potrebbe essere radicale, se vogliamo, senza per questo sconvolgere di tanto le nostre abitudini. FIAB Senigallia ha come primo intento quello di cercare di migliorare la qualità della vita nella nostra città, favorendo l’utilizzo della bicicletta e garantendo la sicurezza soprattutto di coloro che vogliono usare questo mezzo. Abbiamo un dialogo aperto con l’amministrazione pubblica, con il Comune di Senigallia e abbiamo proposto anche alcune iniziative che sono a basso costo, che potrebbero favorire la mobilità ciclabile, in una città come la nostra che bene si presta a questo tipo di spostamento. Collaboriamo con altre associazioni, ci occupiamo anche di momenti ludici tramite alcune proposte che riguardano il cicloturismo, l’escursionismo in bicicletta ma principalmente quello che facciamo a Senigallia è proprio cercare di promuovere progetti per favorire l’uso di questo mezzo in sicurezza. Questo significa poter stare tranquilli nel rispetto delle regole, del Codice della Strada, favorendo la salvaguardia di tutti gli utenti della strada. Il messaggio che ci preme far passare è che non ci deve essere contrapposizione tra pedone, ciclista e automobilista. Tutti noi siamo alternativamente queste tre categorie, a volte usiamo la macchina, a volte siamo in bicicletta, altre siamo a piedi. Quello che dobbiamo fare sulla strada è rispettare sempre l’utente più debole che in tutti i casi è sempre il pedone, poi viene colui che va in bicicletta e infine colui che va in macchina. Se diamo più sicurezza a uno, a cascata questa si riversa anche sugli altri utenti. Quindi l’elemento che più ci interessa è la salvaguardia e il rispetto di tutti coloro che sono in strada, perché la strada è di tutti. Per maggiori informazioni potete seguirci sulla nostra pagina Facebook “FIAB Senigallia – Sez. FIAB Vallesina”.

a cura di Barbara Fioravanti