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Tag: Natale

“Sogno d’inverno”, Senigallia si prepara al natale

Sarà un natale da sogno, un “sogno d’inverno” per la precisione, come racconta il titolo scelto dall’amministrazione comunale per le iniziative che allieteranno le festività più attese dell’anno a Senigallia. La città si sta preparando a divenire uno scenario fiabesco. Già cominciato il montaggio delle prime luminarie in centro. Per l’occasione abbiamo ospitato ai microfoni di “20 minuti da Leone” l’assessore alle attività produttive Alan Canestrari. L’intervista, in onda nei giorni scorsi, è disponibile ora anche qui a fianco di una sintesi testuale.

La novità: neve e musica lungo corso II Giugno

La novità più attesa di quest’anno trasformerà il cuore della città. Corso II Giugno diventerà il palcoscenico di uno spettacolo inedito: «Nei giorni prefestivi, in orari che manterremo ‘a sorpresa’ per creare suspense, il centro si animerà con uno show musicale e una nevicata artificiale», ha spiegato Canestrari. Si tratta di una neve artificiale ovviamente ma a impatto zero e non inquinante, che, accompagnata da musica e dalla diffusione di essenze profumate, punta a creare un’atmosfera magica. Per rendere l’esperienza ancora più immersiva, l’amministrazione ha chiesto la collaborazione dei commercianti del corso: «Spegnere le luci dei negozi per pochi minuti ci permetterà di condividere appieno la magia dello spettacolo».

Una mappa di luci: dal foro annonario alla piazza di instagram

L’obiettivo è rendere la città un’attrazione diffusa. Se da un lato l’amministrazione conferma la scelta, già fatta negli anni passati, di farsi carico interamente dei costi delle luminarie eliminando la precedente contribuzione richiesta ai negozianti, dall’altro amplia le installazioni. Le principali attrazioni luminose saranno installate in piazza Manni, che ospiterà la casetta di babbo natale; al foro annonario, dove oltre alle luci, ci sarà un’installazione con una carrozza e delle renne, pensata per famiglie e bambini. Ai giardini Catalani arriva una grande scritta “Merry Christmas”, «Instagrammabile» per i social; in piazza Garibaldi è già tornato il cielo stellato, accompagnato da installazioni a terra raffiguranti la natività. Altra piazza è quella del Duca: ospiterà le casette per il mercatino natalizio. Dal centro poi si passa sul lungomare: la passeggiata di luci arriverà fino al porto con l’illuminazione dei giardinetti tra Uliassi e la capitaneria di porto. Illuminata infine anche la rotonda a mare, simbolo del turismo senigalliese e regionale. La mappa delle luminarie natalizie prevede installazioni anche nelle frazioni: l’assessore Canestrari ha ribadito l’impegno a portare l’illuminazione natalizia anche in quelle che solitamente vengono snobbate come periferie. Qui il 7 e il 14 dicembre arriveranno anche i babbi natale.

Eventi: da capodanno alla befana

Il budget copre anche un fitto calendario di eventi. Per la notte di San Silvestro, il palco sarà prima delle associazioni musicali giovanili del territorio. Per il concerto principale, l’assessore conferma che è in corso una trattativa «con un artista di valenza nazionale» per chiudere l’anno bene e iniziare alla grande il 2026. Confermato anche il classico concerto del primo dell’anno e il tradizionale spettacolo dell’epifania.

Gli investimenti

L’investimento complessivo per il periodo che va da novembre a gennaio ammonta a circa 200mila euro, coprendo non solo le luminarie ma anche gli eventi e gli spettacoli, la logistica e tutti i costi legati alla sicurezza. L’assessore ha sottolineato come l’investimento sugli eventi, sia quelli estivi già realizzati che gli invernali in programma, abbiano già reso Senigallia una «top location» richiesta da artisti e produzioni nazionali. Un fattore che, secondo Canestrari, genera un’economia circolare: «Quando a ottobre l’hotel chiude, si apre il sipario per gli artigiani – pittori, fabbri, falegnami – che lavorano al suo ammodernamento. L’investimento estivo porta beneficio tutto l’anno» assicura Canestrari.

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Torna il presepe vivente dei bambini a Borgo Molino di Senigallia

Torna il presepe vivente curato dagli oratori delle parrocchie di Cristo Redentore e del Portone all’interno dell’unità pastorale “Buon Pastore”. Torna la location in via Vico nel piazzale davanti la chiesa di Cristo Redentore a Borgo Molino sabato 28 dicembre dalle ore 17.30 alle ore 19. 

Come scrive papa Francesco: «Il segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui». 

Il presepe vivente degli oratori delle parrocchie è frutto di un percorso tra adulti e ragazzi che si sperimentano insieme nel realizzare un momento che ha contemporaneamente il sapore della umanità e della fede. Così ci si è messi al lavoro per realizzare le varie scene che saranno presenti all’interno del presepe oltre i classici pastori: dal fabbro alla lavandaia, dal calzolaio al pescatore. Il percorso all’interno del piazzale si conclude naturalmente davanti alla stalla della Natività. Sarà possibile poi fare una piccola merenda e bere qualcosa di caldo. 

Intanto alla chiesa dell’Immacolata, sempre a Senigallia, è già visitabile il presepe di pane realizzato dai volontari della San Vincenzo de’ Paoli, fino al 2 febbraio 2025.

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Regali, cenoni e viaggi: il natale 2024 segna la ripresa (tiepida) dei consumi

Che andamento per il commercio nel periodo natalizio? E che giudizio se poniamo a a confronto il natale 2024 con il 2023? Il tessuto economico gode di buona salute? Di tutto questo ne abbiamo parlato con Giacomo Mugianesi, responsabile provinciale commercio e turismo per la CNA di Ancona. L’intervista è in onda lunedì 23 e martedì 24 dicembre alle ore 13:10 e alle ore 20, oltre a una replica anche domenica 29 a partire dalle ore 16:50. L’audio integrale è disponibile anche in questo articolo assieme a un testo sui concetti chiave.

Facciamo una panoramica sull’andamento del commercio in questi giorni ormai siamo a ridosso del natale, come sta andando?
Il commercio è partito un po’ in sordina per queste festività, gli acquisti hanno tardato a vedere uno sviluppo, ma lo imputiamo comunque a questo clima di incertezza che c’è in generale, soprattutto per le famiglie e le imprese che nel corso dell’anno hanno comunque avuto gli alti e bassi. In questo periodo naturalmente c’è questo clima festoso  che ha riportato un po’ più di ottimismo e soprattutto le tredicesime che sono state elargite in questo periodo hanno riportato una spinta ai consumi. 

Quindi una partenza lenta?
Sì, ma con un recupero in questi giorni che hanno visto principalmente acquisti online in una fase iniziale, quindi parliamo fine novembre, primi di dicembre, per poi recuperare last minute nei negozi di vicinato, quindi nei negozi fisici, per gli acquisti dell’ultimo momento. 

Quali sono i settori merceologici che vanno per la maggiore?
Principalmente moda, cosmetica, giocattoli, abbiamo riscontrato circa un 30% di aumento degli acquisti per i libri rispetto all’anno scorso, tecnologia e un maggiore acquisto nei prodotti enogastronomici, alimentari.

Quali le cause di questa incertezza internazionale?
Le guerre sicuramente sono un fattore importante, come pure l’aumento dei consumi dell’energia, l’aumento del costo delle materie prime, ma anche i rincari dei prodotti di prima necessità. 

Per quanto riguarda la battaglia tra i negozi fisici e le piattaforme virtuali, com’è la situazione?
C’è uno squilibrio enorme, ed è dovuto assolutamente ai costi di gestione delle piattaforme e dei budget per poter promuovere quello che è un prodotto attraverso il mondo del digitale, quindi i piccoli fanno più fatica a poter vendere digitalmente, per forza devono appoggiarsi alle piattaforme o, meglio ancora, mettersi insieme, a creare delle sinergie per poter vendere digitalmente questi prodotti. Oggi c’è un’accelerazione importante che vede il consumatore ad acquistare più velocemente possibile rispetto agli anni passati in cui c’era una ricerca più accurata del prodotto. Ora il digitale ci permette di accelerare, di velocizzare questi tempi della ricerca del prodotto e quindi di conseguenza anche l’acquisto viene fatto digitalmente.

Parlando proprio di capodanno, come vanno le prenotazioni sia negli alberghi che nei ristoranti, che festività saranno queste?
Comunque una buona partecipazione ai cenoni, naturalmente le famiglie con figli cercano di favorire magari l’asporto piuttosto che la partecipazione ad un cenone, ma comunque c’è una buona risposta. Si cerca anche di festeggiare il capodanno fuori dal proprio paese, quindi si sta cercando di andare due o tre giorni fuori dalle proprie mura domestiche. Lì vediamo prenotazioni last minute verso gli hotel.

Giacomo Mugianesi
Giacomo Mugianesi

Se facessimo un confronto con le festività dell’anno precedente, che somme potremmo tirare per questo natale 2024?
Pur in un clima d’incertezza, riscontriamo anche un qualcosa di positivo: la spesa media è aumentata rispetto all’anno scorso, 250 Euro la spesa media contro i 230 dell’anno scorso anno. Questa cosa ci fa sperare per il futuro e ci fa ben sperare anche in vista del capodanno o comunque dell’inizio del 2025.

Possiamo parlare di un andamento che ha cancellato il periodo covid?
Sicuramente c’è un rialzo dei consumi. Questa parentesi del covid si è conclusa in qualche modo. C’è un andamento abbastanza oscillante a livello economico e quindi questo porta ad avere dei picchi nei consumi o comunque una maggiore fiducia del mercato per poi dopo ridiscendere in altri periodi dell’anno.

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Natale e capodanno: spesa e prenotazioni in aumento a Senigallia rispetto al 2023

Come stanno andando gli acquisti per il natale 2024? C’è fiducia da parte dei consumatori? Quali settori merceologici vanno per la maggiore? E con che occhi guardano questo periodo commercianti e imprenditori? Sono alcune delle domande che abbiamo posto a Giacomo Bramucci, presidente di Confcommercio Marche Centrali e presidente regionale di Confcommercio Marche, il quale ci ha tracciato una panoramica dell’andamento dei consumi e delle prenotazioni alberghiere e ristorative per le festività 2024-2025. L’intervista sarà in onda venerdì 20 e sabato 21 dicembre alle ore 13:10 e alle ore 20 su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM); un’ulteriore replica ci sarà domenica 22 a partire dalle ore 16:50 (la terza di tre interviste, indicativamente verso le ore 17:25). In questo articolo troverete solo alcuni concetti chiave ma cliccando sul tasto “riproduci” del lettore multimediale potrete ascoltare l’audio integrale.

Che clima si respira per queste festività?
Il panorama di riferimento economico del nostro paese è comunque complicato. C’è un barlume di speranza per il 2025, però si viene da un periodo estremamente complicato, con i consumi al palo in questi ultimi anni. Il 2024, se lo guardiamo in quest’ottica, è un anno positivo, perché stiamo leggermente riprendendo quello che abbiamo lasciato in questi ultimi anni e torneremo probabilmente a un livello di consumi natalizi in positivo rispetto al 2019, ultimo anno prima della crisi, dell’inflazione e delle dinamiche internazionali che avevano compresso molto i consumi. Il 2019 era un anno tutto sommato positivo e quest’anno raggiungeremo quei livelli di spesa per la prima volta. Cresce il numero di persone che hanno deciso di fare acquisti in questo natale, e cresce l’importo che singolarmente andremo a spendere per i regali. Quest’anno dovremmo attestarci sui 210-215 euro a testa, quindi il dato è incoraggiante. Nella speranza che il 2025 concretizzi una ripresa un pochino più sostanziosa.

Quali sono queste cause sia nazionali che internazionali che hanno un po’ bloccato, o perlomeno che hanno un po’ rallentato l’acquisto, ma in generale il consumo? 
La domanda interna è quella che è calata maggiormente, per le aspettative su quelli che erano gli scenari nazionali e internazionali. Il caro prezzi e l’approvvigionamento energetico, per esempio, si ripercuotono immediatamente sul consumo delle famiglie. In più c’è quel problema ormai strutturale che è il livello di salari che comunque non cresce nel nostro paese. E’ un dato di fatto: ormai da più di 10 anni abbiamo dei salari al palo e quindi facciamo fatica a risollevare lo stile di consumi. Ci sono piccoli segnali, come la diminuzione del cuneo fiscale per i lavoratori, le tredicesime, il bonus dei 100 euro che aiutano, ma bisogna fare di più, questo è vero. Però ci sono stati anche vari rinnovi contrattuali e questo è uno degli elementi che portano ad avere più fiducia.

Giacomo Bramucci
Giacomo Bramucci

Andando proprio sul fronte acquisti, quali sono magari i settori che vanno per la maggiore? 
C’è stata un po’ una rivincita di quei settori che avevano sofferto in questi ultimi anni. L’elettronica quest’anno ha un dato lievemente positivo ma non in crescita rispetto ad altri anni. Quello che è cresciuto di più sono i consumi legati all’enogastronomia, al cibo, alla tradizione, al gusto e anche il consumo legato a tutto ciò che è il vivere la propria casa in senso ampio, home, living. Rimane costante il consumo di abiti, vestiario, moda, anche perché ci sono molte piattaforme on line che offrono prodotti scadenti ma a prezzi molto bassi, a discapito di quello che è il commercio delle nostre città che invece è basato sulla qualità, sull’esperienza, sulla profondità. Grandi piattaforme che poi al territorio in realtà non lasciano nulla, perché probabilmente gestiranno i propri incassi all’estero senza lasciare traccia sul territorio, senza lasciare traccia alcuna sul benessere collettivo della città che viviamo, quindi questo purtroppo è un elemento negativo. 

Tra i consumi natalizi, non possiamo non citare pranzi, cenoni e pernottamenti per soggiorni legati a questo periodo dell’anno.
Le prenotazioni stanno viaggiando abbastanza bene sia a livello di ristorazione per quanto riguarda il natale o il capodanno, sia a livello alberghiero, con un trend positivo rispetto al 2023. Senigallia è una città molto accogliente, ha investito anche nel restituire un’immagine comunque bella, decorosa che vale la pena di essere visitata, ci sono delle iniziative interessanti. Certo non sono i numeri dell’estate, però comunque sono numeri interessanti che fanno ben sperare anche per una sorta di destagionalizzazione della quale tanto si parla, ma dopo bisogna mettere in campo azioni concrete di sostegno a questa visione più ampia del concetto di turismo della nostra città.

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Torna a Senigallia il presepe di pane

E’ stato inaugurato recentemente, lo scorso 14 dicembre, il presepe di pane realizzato dalla San Vincenzo de’ Paoli alla chiesa dell’Immacolata di Senigallia. L’iniziativa ha visto la presenza del vescovo Franco Manenti, delle autorità civili e della cittadinanza che attende ogni anno questo appuntamento che di fatto “rinnova” la suggestione dell’atmosfera natalizia.

Il presepe di pane a Senigallia è un appuntamento ormai fisso nel variegato cartellone degli eventi natalizi della città e del suo hinterland, tanto da attirare numerosi visitatori anche di altri paesi vicini. Sono soprattutto bambini, come rilevato nelle passate edizioni, gli ammiratori, entusiasti nel vedere un elemento della vita quotidiana come il cibo trasformato nel supporto principale per realizzare l’originale rappresentazione presepiale tra le poche del genere in Italia.

Ma chi lo realizza? Sono i volontari della San Vincenzo de’ Paoli, un gruppo affiatato, alcuni dei quali ormai specializzati nella tecnica amanuense, guidati dalla presidente Lea Venuti e da un attivo staff direttivo. Il presepe fatto di pane sarà visitabile sino al 2 febbraio 2025, con la novità dell’apertura nei fine settimana di venerdì, sabato e domenica dalle ore 9.30 alle 12 e dalle ore 16 alle 19, grazie sempre alla presenza di alcuni volontari vincenziani.
Preannunciata l’apertura anche del presepe pasquale di pane a quaresima, per replicare il successo della passata edizione.

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Eventi nelle piazze e luminarie in tutto il centro storico, frazioni e lungomare: così Senigallia si prepara per il natale 2024

Ultimi ritocchi al calendario e alle iniziative per il natale 2024 che condurrà senigalliesi e turisti in queste festività fino all’epifania del 6 gennaio 2025. Il programma degli eventi e le scelte degli addobbi ormai sono una realtà con davvero le ultime modifiche da apportare per quanto riguarda alcune piccole migliorie rispetto agli anni precedenti. Innanzitutto, proprio tra le differenze rispetto all’anno scorso, c’è l’accensione prevista per il 30 novembre delle luminarie natalizie, un evento solitamente festeggiato da tutta la città, mentre rimane un caposaldo lo stile con cui la città di Senigallia porta avanti questi eventi di natale, cioè eventi che saranno dedicati soprattutto alle famiglie. A piegarci le novità sono l’assessora al turismo Simona Romagnoli e l’assessora all’ambiente con delega al decoro urbano Elena Campagnolo. L’intervista sarà in onda venerdì 15 e sabato 16 novembre alle ore 13:10 e alle 20, con un’ulteriore replica domenica 17 a partire dalle 16:50 (la terza di tre interviste audio). E’ possibile inoltre ascoltarla cliccando sul tasto “riproduci” del lettore multimediale di questo articolo, assieme a un estratto testuale.

Assessora Romagnoli, che cosa ci dobbiamo aspettare per il natale?
Quest’anno si accenderà il 30 di novembre, partiremo nelle domeniche dell’avvento con eventi principalmente dedicati ai bambini, alle famiglie, quindi con animazioni, villaggio di natale. Le casette in piazza del Duca ospiteranno il mercatino di natale. Poi ci sono i motobabbi, il concerto dell’avvento, una caccia al tesoro, comunque protagonisti i bambini insieme alle famiglie perché è insieme che si fanno le cose. Ci sarà la novità di un bus storico che Bucci ci mette a disposizione, gli faremo fare dei giri con babbo natale. Ripeteremo l’orienteering di natale sabato 28 dicembre, l’attività che è tipo una caccia al tesoro nel centro di Senigallia, che è già da due anni che lo facciamo insieme alla federazione dell’orienteering, in questi ultimi due anni ha avuto un grande successo: famiglie e bimbi saranno suddivisi in squadre per poi alla fine ricevere dei premi dati dall’azienda e del nostro territorio, si svolgerà al foro annonario. Insomma, eventi per bambini e famiglie, questo è un po’ lo spirito. 

Per quanto riguarda la distribuzione degli eventi, che piazze verranno coinvolte?
Piazza del Duca sicuramente, il foro annonario perché avrà una cupola di natale al suo centro dove dentro sarà vestita a scena natalizia e ovviamente tutte le piazze principali. Piazza Garibaldi sarà dedicata alla festa di capodanno. 

Quali eventi a capodanno?
L’evento di capodanno non è stato ancora deliberato perché in questi giorni stiamo vagliando le ultime proposte e siamo in dirittura d’arrivo. Sicuramente sarà una serata che comunque coinvolgerà le famiglie e i cittadini o le persone che trascorreranno magari il cenone in centro oppure a casa e poi vorranno brindare al capodanno in piazza; ci siamo concentrati su musica, divertimento senza andare verso l’eccesso. Una cosa divertente, di qualità. I fuochi d’artificio non si possono fare più in centro storico per un problema di sicurezza.

Sulle luminarie natalizie?
Accenderemo il 30 di novembre e ci accompagneranno tre cori di Senigallia. Le luci saranno distribuite in tutto il centro della città, quest’anno anche nella piazzetta all’inizio del lungomare Marconi dove abbiamo messo delle luci natalizie intorno agli alberi, un po’ come ai giardini Catalani, per dare una continuità dal centro verso il mare. Abbiamo inserito tutte le vie che vanno dal centro verso piazza Garibaldi: l’anno scorso qualche via non era stata considerata; e poi installazioni varie nelle piazze. 

E’ previsto un contributo, come avveniva negli anni passati?
No, la nostra amministrazione ha scelto di no, quindi le attività economiche non hanno nessun dovere di contributo.

Sono molteplici le ripercussioni sul fronte turistico delle iniziative di natale. Le strutture ricettive aperte in questo periodo, che contano circa in totale 1700 posti letto, erano arrivate a una quota di occupazione all’80% a metà novembre.
All’assessora all’ambiente con delega al decoro urbano Elena Campagnolo chiediamo che natale sarà sotto l’aspetto delle luminarie? 
Per quanto riguarda l’illuminazione natalizia stiamo cercando di portare delle modifiche rispetto a quello che abbiamo visto negli ultimi anni, sempre per innovare, per fare in modo ovviamente che tutti gli anni ci siano delle novità che in qualche modo ci permettano di raggiungere e quindi di far transitare su Senigallia le persone. Uno dei motivi del periodo natalizio per cui la gente viene a Senigallia è anche quello di vedere le luci natalizie. 

Torna il cielo stellato in piazza Garibaldi: cos’altro?
Ci sarà il cielo stellato anche in piazza Roma, assieme a un albero di natale che sarà diverso rispetto a quello che abbiamo visto negli ultimi tre anni. Poi cercheremo di addobbare oltre tutte le vie del centro anche tutte le frazioni di Senigallia. 

Che investimento economico per la città?
Per quanto riguarda le luminarie in realtà è un investimento che è all’interno di tutto il sistema che noi abbiamo di illuminazione pubblica per cui non si tratta di un investimento che ha una cifra prestabilita ma varia secondo quello che viene fatto, in ogni caso non va ad incidere nel bilancio comunale se non per piccole cifre, per le installazioni che noi faremo nelle varie piazze. Quindi diciamo un pacchetto tutto compreso a parte ovviamente qualche qualche spesa che viene fatta per quanto riguarda l’illuminazione ma è minima rispetto al costo diciamo totale che sarebbe effettivamente molto esoso per il Comune di Senigallia ma che non lo è proprio in virtù di questo di questo project sostanzialmente che è in atto. 

Sul fronte del decoro urbano, oltre alle luminarie cos’altro ci sarà?
Ci saranno delle installazioni che io non vorrei però svelare perché è anche bella l’idea di avere una sorpresa dal 30 novembre, quando avremo l’accensione di tutte le luminarie, l’avvio del mercatino di natale e della pista di pattinaggio nel parterre della rocca roveresca. A predisporre gli eventi e il programma ci hanno pensato gli assessorati all’ambiente, al turismo, alle attività produttive e alle frazioni.

Il lungomare verrà coinvolto?
Sì, un pezzo, con l’illuminazione su diversi tamerici che sono in quel tratto di lungomare. 

Altre informazioni le possiamo ricavare dalla determina dell’ufficio turismo, eventi e sviluppo economico, la numero 1554 dell’11 novembre, dove si parla delle luminarie sia per il natale 2024 che per san Valentino 2025. L’amministrazione comunale prevede nei giardini catalani le luci, gli addobbi attorno ai tronchi degli alberi dei giardini come già negli anni precedenti. Ci saranno anche delle installazioni a forma di caramelle e bastoncini, oltre alla presenza di un treno in 3D, con possibilità di accedere all’interno. Una cosa simile verrà allestita in piazza Saffi, una struttura in 3D per poter fare da sfondo per i selfie in mezzo alle luci. Verrà allestita anche la rotonda a mare con una galleria di archi. Per quanto riguarda san Valentino, questa è un’anticipazione, verrà sempre allestito il pontile della rotonda a mare con delle installazioni luminose. Tutto questo pacchetto costerà alle casse comunali in totale 37.200 euro, importo che verrà inserito nel capitolo di spesa “eventi e manifestazioni per l’accoglienza turistica”.

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Cenone di fine anno, Senigallia può festeggiare: ristoranti e alberghi stanno andando bene

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Foto di Jill Wellington da Pixabay

L’appuntamento del cenone di fine anno e del veglione di San Silvestro continuano a smuovere gli affari, confermandosi un momento imprescindibile dei festeggiamenti ma anche per l’economia cittadina. Lo confermano i dati sulle prenotazioni che vedono – con qualche lieve divergenza – i ristoranti tutti al completo o quasi. Un buon segnale per il settore senigalliese che deve ancora riprendersi dalle problematiche legate al covid con le prolungate chiusure e i rimborsi praticamente inesistenti.

A conferma della buona tendenza relativamente alle prenotazioni nei locali di Senigallia sono le associazioni di categoria. «I ristoranti della città e dei dintorni – afferma Giacomo Cicconi Massi, responsabile Confartigianato – saranno tutti pieni. Ovviamente alcuni sono chiusi per la stagione invernale, per cui l’offerta è certamente limitata; tuttavia, le attività che hanno deciso di tenere aperto sono tutte prenotate. Sicuramente un buon segno».

Molti ristoranti organizzano il cenone nella formula classica con menu fisso, una modalità che semplifica le attività, ma non mancano quei locali che lasciano la libertà di scegliersi il proprio menu optando per una cena alla “carta”: così poi, prima di mezzanotte, ci si può permettere di raggiungere la piazza e festeggiare il capodanno in base alle iniziative proposte dal Comune di Senigallia.

Finora sul fronte covid e disdette, non ci sono criticità da registrare secondo la Confartigianato: «Niente di particolare. È vero che molte persone hanno l’influenza e in alcuni casi covid, ma non c’è quella “fobia” di un paio di anni fa». Più severo il giudizio della Cna che conferma come ci siano state diverse rinunce per influenze e infezioni da covid: «Ci sono diverse disdette – spiega Giacomo Mugianesi, responsabile di zona Cna – però il dato è comunque positivo perché in alcuni ristoranti sono anche state rimpiazzate con le prenotazioni dell’ultimo momento».

Discorse a parte per i pernottamenti: «Siamo ad un dato più basso rispetto al potenziale – conferma Mugianesi – alcuni alberghi hanno fatto il pacchetto cena e pernotto, ricevendo una buona risposta. Circa il 60% dei prenotati per il cenone nelle strutture alberghiere di Senigallia hanno deciso di rimanere anche a dormire».

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Commercio in difficoltà a Senigallia, nemmeno il natale riesce a fare miracoli

Le luminarie natalizie e il villaggio allestito in piazza del Duca a Senigallia per il natale 2023

La corsa all’acquisto, neppure quella del periodo natalizio che di solito fa ben sperare gli esercenti cittadini, non ha risollevato del tutto le sorti del commercio senigalliese. E questo perché tra guerre, crisi energetica e inflazione, molte famiglie hanno avuto grosse difficoltà o le hanno tuttora. Ma non è tutto perduto: si guarda infatti ai prossimi saldi per dare un ulteriore impulso al settore.

Di periodo complesso parla la Confcommercio marchigiana per bocca del suo presidente Giacomo Bramucci, esercente di Senigallia con un negozio di moda e accessori in centro storico: «E’ stata una stagione difficile per quanto riguarda i consumi, aggravata dalle insidie economiche come l’inflazione o le difficoltà salariali, così come da quelle politiche internazionali date le guerre in corso».

Le aspettative non erano alte dunque già dai blocchi di partenza: «Abbiamo visto finora un natale non di crisi, ma certamente col freno a mano tirato, in generale un po’ tutto il commercio. Con l’alta inflazione praticamente si spende lo stesso dell’anno scorso ma si acquista meno».

Anche se di fatto si è retto l’impatto: «alla fine si chiude dicembre 2023 con un lieve aumento rispetto a dicembre 2022, il che non compensa però una stagione molto complicata». Ora la prospettiva è quella delle promozioni che arriveranno con i saldi al via a breve. Il commercio ripone nei saldi in arrivo il 5 gennaio la speranza per dare una decisa spinta ai consumi.

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Trecastelli, dalla Pro Loco di Ripe sostegno a Telethon

La Pro Loco di Ripe ha promosso due iniziative per sostenere la ricerca con Telethon durante i mercatini di natale 2023 a Trecastelli

Mercatini di natale solidali a Ripe di Trecastelli dove la Pro Loco si è mossa con iniziative a sfondo benefico. L’associazione ripese ha sostenuto anche quest’anno, nelle giornate del 16 e 17 dicembre, la campagna della fondazione Telethon per contribuire a far avanzare la ricerca sulle malattie genetiche rare. Per l’occasione piazza Leopardi, centro storico della località di Ripe, a Trecastelli, ha ospitato un banchetto in cui i soci di Pro Loco Ripe si sono impegnati nella diffusione dei “cuori di cioccolato”. Sempre nella piazza di Ripe, nelle stesse giornate, all’interno della manifestazione Magic Natale a Trecastelli – Mercatini di Natale, Pro Loco Ripe ha offerto una polentina calda, destinando il ricavato delle offerte alla campagna della fondazione Telethon.

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L’amore ha trovato casa. Il Natale rivela la fonte dell’amore più autentico e credibile.

“Amor c’ha tutto amato amar perdona”.
L’evento del Natale ci porta dritti dentro il mistero dell’amore di Dio, di come Egli ci abbia amati da sempre e per primi e come il suo amore sia sconfinato e libero. Questo amore così folle e vero di Dio per l’umanità si concretizza nella realtà dell’incarnazione del Figlio Gesù che viene ad abitare in mezzo a noi e si fa uomo. In questo mistero di grazia possiamo cogliere un dinamismo d’amore che a noi spesso sfugge: si può amare con tutto se stessi senza perdere la propria identità, senza possedere l’altro o essere posseduti? Totalità e libertà possono convivere nell’amore autentico?

Purtroppo assistiamo ogni giorno ad episodi dove per un amore “presunto”, che rivela invece tossico e velenoso, si arriva a togliere la vita all’altro o a se stessi, si dice per “troppo amore”. Come può un sentimento che nasce genuino e vero trasformarsi in ossessione e colpa? Come mai tutti questi “malati d’amore”?

Se non torniamo alla sorgente dell’amore, che è Dio, difficilmente troveremo strade di sollievo e di giustizia ma solo scambio di colpe o cuori induriti dall’odio e del senso di vendetta. L’amore Trinitario ci insegna come poter amare con totalità senza annientare. Il Natale è questo: il Tutto dell’amore che si fa bambino indifeso e fragile; un’eccedenza di tenerezza che si fa silenzio e presenza. Il Signore ci ama fino a farsi uomo come noi ma non perdendo la sua divinità e ci permette così di accedere a questo tipo di amore che tutto crede, tutto spera, tutto sopporta e non ci annienta, non ci cancella. Noi attraverso l’amore di Dio incarnato possiamo amare l’altro dando tutto noi stessi senza però perdere la nostra identità, e senza chiedere all’altro di perderla. “Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me” (Gv 17,23).

Nella mia vita di prete e di uomo mi è capitato di amare e di ferire e di ferirmi; mi è capitato di voler amare ma fare molta fatica a rispettare la libertà dell’altro, lasciarlo libero di ricambiare o meno, lasciare la libertà all’altro di essere se stesso, se stessa. E mi sono accorto che non potevo uscirne da solo da questo vicolo cieco perché o avrei scelto di smettere di amare (ma significa smettere di vivere), o avrei continuamente accusato me stesso o l’altro di non essere capace di farlo fino in fondo. Ecco perché il Natale è annuncio di salvezza, di liberazione: la fede nel Dio di Gesù Cristo è una fede liberante e salvifica perché Dio ama e lo fa con gioia e dona tutto se stesso senza chiedere nulla in cambio. Nouwen ci ricorda con queste parole che: “Siamo tutti persone ferite. Chi ci ferisce? Molto spesso coloro che amiamo e che ci amano. Quando ci sentiamo respinti, abbandonati, maltrattati, manipolati o violati, o quando lo facciamo noi agli altri, spesso questo coinvolge le persone che ci sono molto vicine: i genitori, gli amici, gli sposi, gli amanti, i figli, i vicini, gli insegnanti, i preti. Coloro che ci amano ci feriscono anche. È questa la tragedia della nostra vita, ed è questo che rende così difficile perdonare di cuore. È proprio il nostro cuore ad essere ferito. Esso grida: «Proprio tu, che credevo mi saresti stato vicino, mi hai abbandonato. Come potrò mai perdonarti per questo?». Il perdono sembra spesso impossibile, ma niente è impossibile a Dio. Il Dio che vive in noi ci darà la grazia di andare al di là del nostro io ferito per dire: «Nel nome di Dio sei perdonato».

Dio sceglie di nascere in una mangiatoia, lontano dai lussi e dalle comodità, lo fa per noi, per darci l’esempio, per ricordarci che ciascuno può essere raggiunto da questo amore, senza condizioni, senza privilegi. Accettiamo anche in questo Natale la sfida dell’amore, impariamo a crescere insieme, educhiamo i nostri figli ad amare con rispetto e libertà, con purezza e nella verità. Il Signore è l’Emmanuele, il “Dio con noi” e ci insegnerà tutto questo con tenerezza.

don Davide Barazzoni

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Un Natale che vale tutta la vita: riflessioni leggendo ‘Un canto di Natale’

Siamo ormai abituati a considerarlo un classico del Natale, lo abbiamo visto oggetto di rivisitazioni cinematografiche e teatrali, ma la domanda rimane la stessa da anni: perché proprio “Un canto di Natale” di Charles Dickens, e non altri romanzi e racconti che si sono avvicendati nel corso dei secoli? Perché dal 1843, anno della sua prima edizione, questa apparentemente leggera fiaba continua ad affascinare piccoli e grandi?

Forse la risposta sta nel non noto, nella non evidenza, nelle strutture profonde di un novel-romance, racconto di vita reale ma anche di apparizioni fantastiche, che rappresenta una prima volta per il suo autore e in genere per la moda del secolo, quella di scrivere romanzi a puntate sulle riviste e prolungare, per motivi anche commerciali, la narrazione più possibile: al contrario del grande successo a episodi del “Circolo Pickwick”, iniziato nove anni prima, stavolta “A Christmas Carol”, questo il titolo originale, è un volume, unico e agile che ha qualche cosa a che fare con i fairy tales, racconti di fate e folletti, ma anche con la ferita del lavoro minorile in fabbrica per più di dieci ore, che Charles aveva sperimentato in prima persona, a dodici anni; parla di spiriti ammonitori, si protende indietro allo Shakespeare dell’Amleto, con i fantasmi che vanno a trovare i vivi, e del Macbeth con le profezie delle tre streghe, ma anche dei poveri che venivano messi in vere e proprie prigioni, perché come lo stesso protagonista-antagonista, l’avaro Scrooge, fa notare a chi fa le collette per i miserabili, secondo il determinismo malthusiano, se uno non è capace di sfamarsi tanto vale che muoia e non sia di peso per chi si dà da fare.

Parla di anche di altre realtà come l’amore in cui non vince romanticamente -come andava di moda allora- solo chi resta fermo nella promessa, ma ci si lascia per motivi opposti, come fa l’antica fidanzata dell’avaro, che gli dice addio in quanto pensa ossessivamente ai soldi e non agli altri; e ci sono amori che rimangono intatti nonostante la miseria e la malattia, come nella famiglia di Bob, l’impiegato di Scrooge, che deve mantenere i figli, tra cui uno gravemente infermo, e che rimane unita nella cattiva come nella buona sorte.

Forse è per questo che “Un canto di Natale” rimane nel nostro immaginario anche oltre i limiti temporali dei nostri consumistici, -ma non solo, per fortuna-, omaggi alla nascita di Gesù: rappresenta un cammino di solitudine e di timori che si sono impadroniti della vita di Scrooge, un motivo di riflessione sui nostri tre “spiriti”, il passato, il presente e il futuro, e su noi stessi.

Capire dove stiamo sbagliando noi invece di attribuire la colpa agli altri è un dono che ci viene anche da questa vecchia storia, ma anche dai contatti umani, dall’uscire, dall’ascoltare, dal donare senza pretendere in cambio nulla. E soprattutto sapendo, anche grazie a Dickens, che un errore non è per sempre, e che c’è, lo diceva millenni fa l’Ecclesiaste, un tempo per la guerra, cui purtroppo stiamo assistendo in questi giorni, ma anche un tempo per la pace.

Marco Testi

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La luce che rischiara la notte. Gli auguri di Natale del vescovo di Senigallia, Franco Manenti

Tra le feste che ci accompagnano nella vita, quella del Natale riscuote indubbiamente il maggior apprezzamento. Viene preparata a lungo e con cura: dalla pubblicità commerciale impegnata a convincerci che la gioia della festa è assicurata dal prodotto reclamizzato, ai “segni” tipici del Natale, il presepe e l’albero (almeno uno dei due non manca nelle nostre case). Senza escludere per il giorno di Natale o la vigilia i “tradizionali” pranzo o cena.

I credenti, poi, trovano nella liturgia del tempo che prepara alla festa (l’Avvento) e in quella del giorno di Natale, l’invito a disporre il proprio “cuore” (la propria vita) all’incontro con il Figlio di Dio che “è nato per noi”, a gioire perché il Figlio di Dio viene a offrirci l’amore che “salva” l’esistenza dalla presa devastante del male.

Eppure anche la festa del Natale, come le altre feste, religiose e laiche, deve affrontare la “sfida” dell’esistenza “ferita” di un gran numero di persone, colpita dal male (la malattia, gli abusi e violenze, la povertà e precarietà, le relazioni “in frantumi”, l’ingiustizia, la bramosia di pochi che affama i molti…) che impedisce di beneficiare appieno della gioia di una festa, Natale compreso.

Si tratta di una sfida cui non è possibile sottrarsi, tentando, magari, di lasciar perdere, almeno nel giorno della festa, il proprio dolore, oppure scegliendo di non fare festa, perché la sofferenza patita non può essere consolata, perché non è riconoscibile alcun orizzonte di speranza.

E’ possibile “fare festa” a Natale, a motivo della nascita del Figlio di Dio che viene a “consolare” il nostro dolore, a offrire un orizzonte affidabile alla nostra esistenza minacciata e colpita dal male?

Penso che la risposta è offerta da quelle persone che per prime, oltre duemila ani fa, hanno ricevuto la notizia che era “nato un Salvatore”, “alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge” (Lc 2,8).

Non doveva essere una situazione tranquilla quella dei pastori, al buio della notte, di guardia per proteggere il proprio gregge dai ladri e dagli animali predatori. In questa difficile situazione i pastori danno ascolto alle parole di “un angelo del Signore” che li sollecita a superare la comprensibile paura  (“non temete: ecco vi annuncio una grande gioia… oggi, nella città di Davide è nato per voi un Salvatore…”) di fronte a quella luceche li avvolgeva e di cui non conoscevano la provenienza. Decidono di andare vedere quel “bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”. E dopo quella visita, tornano nel buio della notte, a fare la guardia al loro gregge, non più timorosi, ma pieni di gioia (“glorificando e magnificando Dio per quello che avevano udito e visto”).

Anche noi stiamo vivendo un tempo che spesso appare come il buio della notte che ci costringe a “fare la guardia” alla nostra vita, che sentiamo minacciata da quanto accade nel mondo, attorno a noi o addirittura nella nostra stessa esistenza.

Impariamo dai pastori che non si sono lasciati convincere dalla paura, ma dalla parole dell’angelo e andiamo anche noi come loro a “vedere” questo bambino che “è nato per noi”, questo “figlio che ci è stato dato”, perché anche noi, come i pastori possiamo renderci conto ancora una volta che Dio che non abbandona i propri figli a se stessi, alle tante follie che le cronache di ogni giorno ci segnalano, ma che vuole riscattare la storia degli uomini dal male che avvelena le relazioni tra le persone, tra i popoli, che aggredisce la natura e la costringe a gemere, che oscura il futuro, impoverendolo di speranza.

L’augurio che rivolgo a tutti, soprattutto, a chi ritiene di non poter “fare festa” a Natale, è che riconosciamo in Gesù, il Figlio di Dio che è nato per noi, la possibilità della pace e della speranza per la nostra vita, anche quando è colpita duramente, e per l’umanità, che in questi tempi si trova a patire una notte che mette paura.

+ Franco
Vescovo di Senigallia

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