Skip to main content

Tag: porto

Porto e fiume, un grande cantiere

I lavori per liberare dai detriti la foce del fiume Misa a Senigallia, novembre 2023

Giorni di intensi lavori in zona portuale a Senigallia, dove sono aperti diversi cantieri per migliorare la sicurezza, la fruibilità e i servizi della zona.

Dalla notte di oggi, martedì 28 novembre, sono infatti in corso i lavori per eliminare i detriti che si raccolgono alla foce del fiume Misa. Si tratta dell’intervento di somma urgenza per rimuovere la ormai famosa “barra” di ghiaia e altri materiali portati dal fiume che, innalzando il livello, ostacolano il deflusso dell’acqua. Il tratto interessato dai lavori è di circa 50 metri dalla barra verso monte ed il volume da rimuovere è stimato in 5000 metri cubi. Si tratta di materiale ghiaioso di provenienza fluviale che sarà trasportato ad Ostra, nell’area di deposito temporaneo, poiché l’area di deposito di Senigallia, attualmente individuata, è piena per effetto degli altri lavori. Ad occuparsene è l’impresa Eco Demolizioni di Rimini che già opera, per il Comune di Senigallia, per la sistemazione dell’arenile. L’intervento, finanziato con fondi commissariali, vede stanziati circa 100.000 euro, compreso trasporto, smaltimento e analisi ambientali.

I lavori all'ex hotel La Vela, al porto di Senigallia

Ma al porto sono in corso anche altri interventi. Uno è quello privato per la riqualificazione dell’ex hotel La Vela che spicca per la sua mole dalle basse casette dei pescatori prossime alla demolizione. L’intervento va avanti ormai da mesi ma in questo periodo l’attività si è fatta più frenetica in vista della pausa natalizia. La proprietà è passata alla nuova realtà Senigallia Hotels srl, guidata dall’albergatore Gabriele Piantini, che ha rilevato la struttura che ormai caratterizza lo skyline portuale senigalliese per farne un albergo di lusso. L’apertura è prevista per l’estate 2024, motivo in più per accelerare i lavori che hanno fatto chiacchierare tutta la città dato che l’albergo è chiuso da una decina di anni. La sua riapertura sarà una buona notizia per il turismo locale e non solo.

In corso la realizzazione dei bagni pubblici al porto di Senigallia

Di intervento pubblico si parla invece nell’area della banchina di ponente, tra l’edificio della capitaneria di porto e la statua di sant’Andrea. Qui è in fase di realizzazione una struttura igienica per l’utenza del porto. Per lo scopo sono state reperite risorse regionali per circa 250 mila euro, comprensive di progettazione, realizzazione dell’intervento e oneri di sicurezza. Il cantiere dovrebbe terminare entro l’anno l’allestimento dei bagni per far sì che chiunque si trovi nell’area possa usufruirne senza dover correre in centro città o nei locali del lungomare, la maggior parte dei quali chiusa durante l’inverno.

Le ex casette dei pescatori al porto di Senigallia, novembre 2023

Tra le altre aree interessate dai lavori c’è anche la schiera di casette cd. dei pescatori, la serie di edifici bassi che caratterizza piazzale Bixio e che verrà presto sostituita da una nuova progettazione di abitazioni. Il progetto prevede che dalle macerie degli otto immobili – acquistati all’asta nel febbraio 2020 per meno di 900 mila euro – vengano fuori due grossi edifici per un totale di 27 appartamenti (15 nel primo edificio e 12 nel secondo); questi si affacceranno sulla darsena della piccola pesca che nel frattempo verrà pedonalizzata, mentre la strada di collegamento con il lungomare Mameli passerà nel retro. La residenze al porto, così è stato chiamato il costruendo lotto, nasceranno – se tutto filerà liscio – tra 2025 e 2026.

Segui La Voce Misena sui canali social FacebookInstagramTwitter e Telegram, oppure scarica l’app da Google Play o da App Store.

«Silenzio dell’amministrazione di Senigallia sulle dimissioni di Rognoli dalla Gestiport»

Vista del porto della Rovere a Senigallia
Vista del porto della Rovere a Senigallia

Le dimissioni, arrivate a fine luglio 2023, dell’ingegner Mauro Rognoli dalla carica di amministratore unico della Società Gestiport spa sembravano una doccia fredda nella politica dell’amministrazione comunale senigalliese. Eppure, nonostante il clamore susseguente alla lettera con tanto di accuse (solo politiche, s’intenda), nessun commento, nessuna risposta, nessuna voce si è levata dalla giunta municipale sempre pronta a rispondere alle affermazioni delle minoranze. E allora proprio dall’opposizione va all’attacco il Partito Democratico.

A sottolineare lo strano silenzio sul caso Rognoli ci pensa, dopo Gennaro Campanile di Amo Senigallia, il capogruppo Pd Dario Romano. «Abbiamo aspettato invano, per settimane, cercando di capire se sindaco e assessora al porto intendessero rispondere. Invece, alla lettera di dimissioni di Mauro Rognoli da amministratore unico di Gestiport, nominato dal sindaco in persona, nessuna replica. Direbbe Olivetti: “un bel tacer non fu mai scritto”. In questo caso, sono Olivetti e Campagnolo a tacere di fronte alle gravissime accuse messe in campo da un amministratore nominato proprio da Olivetti».

Nella sua lettera di dimissioni accompagnate da precise puntualizzazioni, Rognoli ha parlato apertamente delle problematiche inerenti la gestione del porto della Rovere, tra cui la questione dell’escavo del fondale all’ingresso così da non risultare difficile l’accesso dei natanti alle darsene. L’ing. ha anche sottolineato le difficoltà ad avere un incontro col sindaco Massimo Olivetti: «sono mesi che attendo di avere un incontro con lei, sindaco, per illustrarle la situazione; e sono mesi che non ricevo riscontro neanche da lei, anche se ad ogni incontro casuale mi ripete la frase “io e te dobbiamo parlare”» si leggeva nella lettera all’amministrazione. Romano non si è lasciato sfuggire l’occasione per criticare la maggioranza e il sindaco. «Rognoli ha atteso per avere un incontro con il sindaco. Incontro negato, chiaramente. Forse nelle dimissioni di Rognoli c’entra il suo mancato coinvolgimento nel cda della nuova società Senigallia Servizi? Oppure le posizioni di Rognoli sulla gestione della destra dei lavori sul Misa e sul porto hanno fatto sì che Rognoli fosse ritenuto politicamente “scomodo”?».

Al di là delle considerazioni più o meno opportune sul porto, Romano evidenzia anche «una grave mancanza di trasparenza politica. Siamo di fronte ad un amministratore nominato da Olivetti in persona che ha accusato apertamente il sindaco e l’assessora di non avere a cuore il destino del porto. Un bel tacer non fu mai scritto. Forse meglio delle solite arrampicate sugli specchi, già, o delle solite giustificazioni d’ordinanza su chi governava prima».

Registrati sul sito per leggere tutte le notizie e scarica l’app de La Voce Misena l’app da Google Play o da App Store.

Solo case nella riqualificazione del porto di Senigallia

Il progetto delle residenze al porto di Senigallia
Il progetto delle residenze al porto di Senigallia

Dopo quello del borgo delle torri, miseramente fallito lasciando diversi acquirenti senza appartamenti e l’area ex Sacelit Italcementi senza riqualificazione, la zona del porto potrà forse rinascere con un altro progetto, quello delle residenze che si affacceranno sulla darsena Bixio. Si tratta di un’idea nata ormai tempo fa proprio dalle ceneri de La Fortezza srl per poter dare nuova vita a quegli edifici che si affacciano sull’area della piccola pesca senigalliese.

Gli otto immobili sono stati acquistati all’asta nel febbraio 2020 tra gli 800 e i 900 mila euro, ma poi non si era più saputo nulla del progetto che mira a riedificare le cd. “casette dei pescatori” sfruttando l’idea di pedonalizzare la via Bixio antistante la darsena. La strada di collegamento con il lungomare Mameli passerà dietro le abitazioni, demolendo la prima a ridosso della ferrovia e recuperandola in altezza negli altri corpi.

Per la zona portuale e per Senigallia si tratta di una nuova opportunità di rinascita dopo, appunto, il tramonto del borgo delle torri: ne nasceranno 27 appartamenti, 15 nel primo edificio e 12 nel secondo, affacciati su una piazza pedonalizzata su cui rinascerà, forse nel 2024, anche l’ex hotel La Vela. Un cartello della Immobiliare Benni srl ha annunciato la prossima realizzazione delle nuove abitazioni.

Il problema è che dal progetto sono spariti i negozi e le attività che sarebbero dovute nascere ai piani terra: una serie di esercizi commerciali e ristorativi che aveva reso appetibile il progetto anche per la comunità senigalliese. Ora ci si ritrova solo con le nuove casermone su tre livelli più sottotetto, senza possibilità di dare vita all’area, di renderla animata.

Registrati sul sito per leggere tutte le notizie e scarica l’app de La Voce Misena l’app da Google Play o da App Store.

Disinteresse sul porto di Senigallia, Rognoli si dimette

Vista del porto della Rovere a Senigallia

Lettera di dimissioni da Mauro Rognoli dalla carica di amministratore unico della Società Gestiport spa. E lo fa muovendo precise accuse all’amministrazione comunale, alla giunta e al sindaco Olivetti, responsabili a vario titolo di non tenere in alta considerazione il porto della Rovere.

Un totale disinteresse che nasce dalla mancata firma di un impegno di spesa per gli ormeggi nella darsena Bixio che si protrae dall’agosto del 2022, e di cui non è mai arrivata risposta. Così come non si sa nulla del dragaggio dell’ingresso al porto. Un problema che si protrae da tempo. «Da oltre un anno impedisce a imbarcazioni e pescherecci un sicuro accesso: nessuna risposta del Comune, nessun progetto, nessun appalto ed addirittura spreco degli incentivi pubblici a copertura della relativa spesa». 

L’amministratore della Gestiport se la prende poi con i referenti politici di tale situazione. «L’assessore al porto di fatto non esiste, e comunque non si occupa del porto», è la stoccata verso Elena Campagnolo; e poi critica l’atteggiamento di Massimo Olivetti: «sono mesi che attendo di avere un incontro con lei, sindaco, per illustrarle la situazione; e sono mesi che non ricevo riscontro neanche da lei, anche se ad ogni incontro casuale mi ripete la frase “io e te dobbiamo parlare”». 

Da qui la riflessione: «La mia permanenza in Gestiport è del tutto inutile ed addirittura fuori luogo. Pur assicurando la gestione ordinaria sino alla mia sostituzione, rassegno le mie dimissioni».

Registrati sul sito per leggere tutte le notizie e scarica l’app de La Voce Misena l’app da Google Play o da App Store.

Salvataggi nel Mediterraneo. Alle ong assegnati i porti di Ancona e Ravenna

Nuovi salvataggi in mare nel Mediterraneo centrale. E, di nuovo, il Governo decide di assegnare alle navi umanitarie due porti lontani: quello di Ravenna e quello di Ancona. In mattinata la Ocean Viking di Sos Mediterranée ha salvato in mare 84 persone,  da un gommone stracarico in acque internazionali al largo della Libia. Tra questi ci sono anche  58 minori non accompagnati. L’ong Sos Mediterranée, insieme alla Croce rossa internazionale, si sta occupando dei molti naufraghi che soffrono di disidratazione e ipotermia. Secondo quanto apprende Redattore Sociale il pos (porto sicuro di sbarco) assegnato è quello di Ravenna, a quattro giorni e mezzo di navigazione dalla zona in cui è avvenuto il salvataggio in mare.

Arriverà invece sabato 18 febbraio, ad Ancona, la Geo Barents di Medici senza frontiere che ha a bordo 48 naufraghi tra cui 9 minori, che viaggiavano su una barca di legno. “Ancora una volta un porto molto distante dalla nostra attuale posizione – sottolinea l’ong – ci vorranno 5 giorni di navigazione per raggiungere Ancona”. Il Governo continua così nella prassi di assegnare pos lontani solo alle navi umanitarie delle organizzazioni non governative. Una modalità contestata da diversi esperti e giuristi. Intanto il tribunale di Catania si è pronunciato rispetto allo “sbarco selettivo” che aveva bloccato i migranti sulla Humanity 1 nel novembre scorso. Secondo i giudici il dl Piantedosi “ha ostacolato in modo discriminatorio l’accesso delle persone salvate alla procedura d’asilo”.

Il Tavolo Asilo in queste ore ha lanciato un appello per chiedere ai Parlamentari di non convertire in legge il decreto. “il decreto ordina alle ong di procedere allo sbarco subito dopo ogni operazione di salvataggio. Una misura che ostacola ulteriori salvataggi, contrastando con quanto sancito dall’Unclos, che obbliga il capitano a prestare assistenza immediata alle persone in difficoltà – si legge nel documento -. A questo si aggiunge la recente prassi governativa di assegnare come porti di sbarco luoghi lontani dalle aree di salvataggio: di fatto, le Ong sono obbligate a trascorrere molto tempo in mare, con a bordo persone già in situazione di vulnerabilità, e senza poter effettuare altri salvataggi”. Le associazioni che fanno parte del Tavolo Asilo ricordano inoltre che “in assenza di uno sforzo di pattugliamento e soccorso statale italiano ed europeo, l’allontanamento forzato delle navi di soccorso delle ong aumenta il rischio di perdita di vite umane in mare

a cura di Laura Mandolini

Scarica l’app de La Voce Misena da Google Play o da App Store: è gratis