Skip to main content

Tag: rincari

Caro bollette, rincari materie prime, pandemia e alluvione lasciano le imprese in difficoltà

negozi, abbigliamento, commercio, imprese, attività commerciali, economia

Che la crisi economica non fosse finita era chiaro; che a ciò si potessero aggiungere sempre più eventi legati al clima, o al contesto internazionale, era meno semplice da immaginare, anche se qualche segnale già esisteva. E così il tessuto economico cittadino va sempre più trasformandosi e impoverendosi. Si allunga infatti l’elenco di attività imprenditoriali, più o meno storiche, che chiuderanno i battenti definitivamente, segno – questo sì evidente – delle difficoltà del momento.

Alla lista si aggiunge il ristorante Il Tucano. Dal 7 novembre porte chiuse. Per sempre come hanno specificato i titolari, con grande dispiacere dei tanti avventori e clienti ormai affezionati alla ultratrentennale realtà ristorativa. Tra le cause di questa dolorosa scelta c’è principalmente la difficoltà a mantenere un locale così ampio e importante con i costi attuali. La crisi internazionale ha lanciato alle stelle il prezzo di energia e gas: il caro bollette è divenuta una delle voci più importanti tra i bilanci aziendali, rendendo sempre più complicato far quadrare i conti, ma anche il rincaro delle materie prime.

Ma non è l’unica realtà a fermarsi e questo, al di là delle personali simpatie e nostalgie, è forse il preoccupante dato che emerge nella vallata Misa e Nevola. Solo per citarne alcune…

Continua a leggere sull’edizione digitale di giovedì 3 novembre, cliccando QUI.
Sostieni l’editoria locale, abbonati a La Voce Misena

Il caro gasolio pesa, anche i taxi in sofferenza

Uno dei taxi in giro per le strade di Senigallia
Uno dei taxi in giro per le strade di Senigallia

Il caro gasolio è solo l’ultimo, in ordine di tempo, dei problemi che da tempo stanno mettendo in ginocchio tutto il comparto del trasporto pubblico locale. L’aggravarsi della situazione internazionale ha di fatto riversato a cascata su tanti settori rincari enormi, come quello dei carburanti, passati in una settimana da 1,5 € al litro a oltre 2,3 €/l. Una situazione non più sostenibile che si aggiunge ad altre difficoltà pregresse.

«Veniamo da due anni di pandemia, in cui gli incassi si sono quasi azzerati perché non c’erano persone in giro che richiedessero il nostro servizio – spiega Mirco Marchionni, responsabile Confartigianato Taxi Senigallia – Di fatto, con gli incassi non ci copriamo le spese, ora che il caro gasolio si fa sentire. I rincari pesano su tutti e, chi può, fa a meno di noi». Prima della guerra tra Russia e Ucraina e prima della pandemia, a Senigallia il settore lavorava molto con…

Continua a leggere nell’edizione digitale di giovedì 24 marzo, cliccando qui.
Sostieni l’editoria locale, abbonati a La Voce Misena.

La rinascita parte anche dal grano

grano, cereali, colture, agricoltura

“La Cina entro la prima metà dell’annata agraria 2022 avrà accaparrato il 69% delle riserve mondiali di mais per l’alimentazione del bestiame ma anche il 60% del riso e il 51% di grano alla base dell’alimentazione umana nei diversi continenti, con conseguenti forti aumenti dei prezzi in tutto il pianeta e carestie”. Lo afferma la Coldiretti sulla base dell’analisi di Nikkei Asia sui dati del dipartimento americano dell’agricoltura (Usda). Gli effetti sono confermati dalle quotazioni delle materie prime alimentari che hanno raggiunto a livello mondiale il massimo da oltre dieci anni, trainati dai forti aumenti per oli vegetali, zucchero e cereali sulla base della analisi Coldiretti dell’Indice Fao a novembre 2021.

“La pandemia Covid – rileva la Coldiretti – sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime, dal gas al settore agricolo nazionale che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l’Italia”. Nell’immediato “occorre però garantire la sostenibilità finanziaria delle aziende e delle stalle affinché i prezzi riconosciuti ad agricoltori e allevatori non scendano sotto i costi di produzioni in forte aumento per effetto dei rincari delle materie prime anche alla base dell’alimentazione degli animali. Il balzo dei beni energetici si trasferisce infatti a valanga sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi, dai fertilizzanti al gasolio, dagli imballaggi alle macchine agricole fino ai trasporti, non compensati da prezzi di vendita adeguati”.

“Il Pnrr è fondamentale per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale e noi siamo…

Continua a leggere sull’edizione di giovedì 6 gennaio 2022, cliccando qui.
Sostieni l’editoria locale, abbonati a La Voce Misena