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Tag: servizi sociali

Cure socio-assistenziali: Regione, enti gestori e sindacati siglano un accordo da 30 milioni

Dopo tante critiche, lamentele, incontri, tavoli e telefonate, il cerchio si è chiuso con la sigla di un accordo tra la Regione Marche, gli enti gestori delle strutture socio assistenziali e i sindacati. Sul piatto oltre 30 milioni di euro in tre anni che hanno lo scopo di aiutare le realtà marchigiane e le famiglie con un concreto supporto volto a diminuire il peso della retta mensile. Per il presidente della Regione Francesco Acquaroli si tratta di «una giornata importantissima» che ha portato a un «risultato storico».

È stato definito, siglato e presentato ufficialmente il progetto di Intervento Multileva per la residenzialità socio-sanitaria e sociale regionale. Il frutto di un tavolo unico tra tutti i soggetti coinvolti che hanno condiviso con soddisfazione l’importanza delle misure previste. L’Intervento Multileva per la Residenzialità Socio-Sanitaria e Sociale 2025–2027, prevede una dotazione complessiva di 30,6 milioni di euro per potenziare l’offerta e la qualità dei servizi delle strutture assistenziali e supportare le famiglie per abbattere i costi delle rette.

Con l’accordo la Regione Marche ha pianificato una serie di interventi a sostegno sia degli Enti gestori delle strutture residenziali sanitarie, sociosanitarie extraospedaliere e sociali, sia delle famiglie delle persone ospitate nelle medesime strutture, che compartecipano al pagamento delle rette.

Le risorse, nel triennio 2025-2027, ammontano a 30,6 milioni di cui: 20,9 milioni a supporto delle imprese (Enti gestori) e 9,7 milioni a supporto delle famiglie. Una strategia combinata, poiché si ritiene che solo con un’azione concertata si potranno ottenere risultati di maggior efficacia nell’ambito della residenzialità extraospedaliera sanitaria, sociosanitaria e sociale che in questi ultimi anni ha sofferto della perdita di capacità di acquisto dei redditi delle famiglie e dell’incremento costante dei costi legati all’assistenza e alla gestione delle strutture.

Tre le linee di intervento adottate, due destinate agli Enti gestori e una dedicata alle famiglie. Con il primo intervento, gli Enti gestori avranno a disposizione 5 milioni all’anno (a partire da luglio 2025, per un ammontare di 12,5 milioni) per incrementare la quota sanitaria della retta per le strutture convenzionate: Residenze Protette per anziani, Residenze Protette per anziani affetti da demenza e Strutture per i minori con disturbi psichiatrici. Si tratta di un aumento strutturale e definitivo.
Il secondo intervento permetterà di avere a disposizione 8 milioni per il triennio 2025-2027 attraverso bandi per il potenziamento dei servizi delle strutture residenziali extraospedaliere e sociali tramite il finanziamento di progetti volti all’implementazione e al miglioramento della qualità dell’assistenza, con precedenza alle progettualità presentate dalle strutture psichiatriche e dalle strutture ospitanti persone di minore età.
La linea di intervento dedicata alle famiglie, vedrà un budget complessivo di 9,7 milioni a disposizione nel biennio 2026-2027 per l’emissione di voucher a sostegno del costo della retta, erogati alla famiglia della persona ospitata nelle strutture residenziali autorizzate sanitarie, sociosanitarie e sociali in cui è presente il vincolo obbligatorio della compartecipazione alla spesa. Il voucher mensile, del valore minimo di 250 €, verrà assegnato in base al livello Isee della persona/del nucleo familiare.

Il presidente della Regione Marche e commissario delegato per l’alluvione 2022 Francesco Acquaroli
Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli

«Oggi è una giornata importantissima per la nostra Regione – ha detto il presidente Acquaroli (in FOTO) -. Siamo riusciti a raggiungere un accordo con uno sforzo enorme destinando oltre 30 milioni di euro per il prossimo triennio per supportare gli enti gestori nello svolgimento di servizi essenziali per la nostra comunità e attivando un concreto aiuto per abbattere il costo delle rette nei confronti delle famiglie delle persone ospitate nelle strutture residenziali. Un risultato che vuole dare un contributo a sostegno delle strutture che operano nel settore sociosanitario e che va incontro alle difficoltà di tantissime famiglie. Siamo ben consapevoli dell’importanza fondamentale di questo ambito di intervento e siamo soddisfatti di poter annunciare il raggiungimento di questo traguardo condiviso e concertato con i rappresentanti degli enti gestori e il mondo sindacale».

Partecipano al tavolo:

Confederazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL
Comitato Enti Gestori Strutture per Anziani Senza Scopo di Lucro
Azienda Pubblica Servizi alla Persona “IR CR Macerata”
Associazione Religiosa Istituti Socio – Sanitari – Aris
Associazione Nazionale Strutture Territoriali e per la Terza Età -ANASTE
Comitato Aziende Pubbliche Servizi alla Persona
Confcooperative – Federsolidarietà Marche
AssCoop
Uneba Marche
Legacoop Sociali
Comitato Regionale Enti Accreditati per le Dipendenze Patologiche – Crea
Associazione italiana per la Cura Dipendenze Patologiche – Acudipa
Coordinamento delle Comunità di Accoglienza per Minori della Regione Marche
Coordinamento Italiano Case Alloggio per Persone con Hiv/Aids -C.I.C.A.
Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti (dipendenze patologiche) Marche
Confcommercio Salute Sanità e Cura

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Reddito di cittadinanza, oltre 1600 famiglie raggiunte dalla comunicazione di sospensione (via sms)

Reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza, addio. Partirà nei primi giorni di settembre la nuova piattaforma Inps per creare quel tanto ricercato incontro tra domanda e offerta di lavoro per i cittadini ritenuti occupabili e per questo privati dalla precedente misura di sostegno. Cittadini in condizioni comunque di fragilità e non sono pochi quelli che si sono rivolti agli sportelli della Uil per chiedere lumi.

Secondo i dati dell’Inps sono 1.681 i nuclei familiari che hanno ricevuto l’sms che comunicava loro la sospensione del reddito di cittadinanza. Rappresentano il 13% su un totale di 12.912 nuclei che percepivano un assegno medio di 523,89 euro.

«Dal 1° gennaio 2024, i nuclei al cui interno sono presenti persone disabili, minorenni, o con almeno sessant’anni d’età, ovvero componenti in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione, saranno potenzialmente destinatari dell’Assegno di inclusione (ADI), nuova misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale» spiegano dal Caf Uil.

Per tutti i nuclei percettori di reddito di cittadinanza al cui interno sono presenti: minori, over 60, disabili o in carico presso i servizi sociali sarà erogato il reddito di cittadinanza fino al 31.12.2023 per poi poter confluire dall’1.1.2024 nella nuova misura Assegno di Inclusione.
E i cosiddetti “occupabili”? Una volta registrati i cittadini tra i 18 e i 59 anni dovranno frequentare percorsi di formazione o altri percorsi lavorativi e per la loro durata riceveranno 350 euro mensili. Anche se componenti dello stesso nucleo familiare.

«Povertà e lavoro rispettivamente non si debellano o creano con un decreto. Servono – spiega Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche – provvedimenti di contrasto alla povertà realmente efficaci ed universali ma anche serie politiche attive del lavoro in stretta connessione con l’idea di sviluppo del paese. Nell’immediato non si può lasciare i Comuni da soli a far fronte al disagio sociale, determinato dalla perdita del reddito di cittadinanza, sovraccaricando i servizi sociali a cui mancano risorse e personale. Le persone devono essere accompagnate verso una prospettiva diversa e non lasciate semplicemente senza di alcun tipo di sostegno, alla ricerca di risposte da parte delle Amministrazioni. Ciò oltre ad essere eticamente sbagliato rischia di far esplodere una bomba sociale».

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Voce Comune: «Ancora nulla sul servizio dei servizi». La giunta di Corinaldo: «Qualche difficoltà ma a breve avremo novità»

Corinaldo
Corinaldo

Nulla all’orizzonte sul “servizio dei servizi” promesso in campagna elettorale dal sindaco Gianni Aloisi. E l’opposizione corinaldese insorge sostenendo che ancora la giunta debba chiarirsi le idee su cosa significhi amministrare. L’amministrazione comunale si giustifica parlando di complessità molteplici e volontà di far le cose per bene.

Scoppia il dibattito politico in paese sui servizi sociali, indicati in campagna elettorale come uno dei primi settori in cui ci sarebbero state novità. Il gruppo di minoranza “Voce Comune per Corinaldo“, tramite il coordinatore Federico Bruni, critica il ritardo della giunta nell’attivare il nuovo servizio. «Ci sembra l’ora di passare dalle parole ai fatti e dunque dare concreto seguito alla proposta, partendo innanzitutto dalla necessaria informativa nei confronti del consiglio comunale o della commissione preposta per conoscere in che cosa si concretizzi esattamente tale servizio e cosa intenda proporre la Giunta in merito. Sarebbe poi anche il caso di spiegare perché c’è stato questo ritardo. Sono passati all’incirca nove mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione e a questo punto sembra davvero poco credibile che i servizi alla persona siano al primo posto nell’agenda del sindaco Aloisi. Questo ci preoccupa».

Poi l’affondo politico: «Ancora una volta emerge chiaramente la difficoltà di questa Amministrazione di programmare e fare le cose: promettere in campagna elettorale è un conto, amministrare è un altro. I cittadini, però, non possono più aspettare le incertezze e i tempi lunghi di chi è chiamato a governare: Corinaldo ha bisogno di risposte, ora» conclude Bruni del gruppo Voce Comune per Corinaldo.

Pronta la replica del sindaco Gianni Aloisi, che vuole fare il punto sui servizi alla persona sostenendo di voler vedere realizzato il programma di Corinaldo Guardare Oltre. «Nessuno si nasconde dietro un dito ed è chiaro che le complessità sono molteplici e proprio per questo si deve lavorare con grande accortezza senza lasciare nulla al caso. La superficialità non fa parte del nostro modo di lavorare. Il Servizio dei Servizi non è un gioco di parole ma una struttura in grado di rispondere a numerose esigenze».

Dal giorno dell’insediamento si sono incontrate le associazioni e avviati progetti scolastici e sociali: secondo la maggioranza di governo cittadino «la nostra comunità sta già toccando con mano e apprezzando i servizi attivati ed anche per questo a breve avremo ulteriori novità per facilitare l’accesso ad essi. Quanto ci siamo prefissi sin da prima dell’insediamento è stato indubbiamente rispettato. Il lavoro prosegue di giorno in giorno e poter dare risposte ai corinaldesi è l’unica strada che intendiamo perseguire».

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La vita al centro (di Mondolfo)

Il centro socio-educativo riabilitativo "La Rosa Blu" a Mondolfo, intitolato a don Aldemiro Giuliani
Il centro socio-educativo riabilitativo “La Rosa Blu” a Mondolfo, intitolato a don Aldemiro Giuliani

Verrà intitolato a don Aldemiro Giuliani, uno dei promotori del servizio, il centro socio-educativo riabilitativo “La Rosa Blu” di Mondolfo. L’iniziativa si terrà domenica 30 ottobre, a due anni esatti dalla sua morte, con una messa alle ore 9 presso la chiesa di sant’Agostino, per poi spostarsi in viale Vittorio Veneto 2 per la scoprimento della targa e l’intervento delle autorità.

Quella del centro diurno per disabili è una realtà longeva, nata nei primi anni ‘90 anche per volontà di don Aldemiro. Il sacerdote originario di Trecastelli, dove nacque nel 1933, poi divenuto parroco a Mondolfo, si è sempre impegnato nel sociale, con particolare attenzione ai più fragili, agli ultimi, a coloro che spesso sono considerati invisibili. Non per lui che si è preso cura fin dal 1960 dei giovani orfani e abbandonati, dei malati, dei disabili, degli anziani.

Attività laboratoriali al centro socio-educativo riabilitativo "La Rosa Blu" di Mondolfo, intitolato a don Aldemiro Giuliani
Attività laboratoriali al centro socio-educativo riabilitativo “La Rosa Blu” di Mondolfo, intitolato a don Aldemiro Giuliani

Il centro socio-educativo riabilitativo “La Rosa Blu”, che sarà intitolato a don Aldemiro Giuliani, fa parte dei servizi sociali del Comune di Mondolfo che si occupa del trasporto dei ragazzi, della pulizia dei locali e della fornitura dei pasti; è gestito dalla cooperativa “Casa della Gioventù onlus” di Senigallia. Attualmente ospita….

Continua a leggere sull’edizione digitale di giovedì 27 ottobre, cliccando QUI.
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Le cooperative sociali dopo la pandemia

Venerdì 11 giugno si terrà un webinar dal titolo “Servizi socialità comunità”, il welfare dopo la pandemia. A tal proposito abbiamo raggiunto Nicoletta Bani, presidente della Cooperativa “Casa della Gioventù”.

Nicoletta, di cosa tratterà l’incontro e come la pandemia ha inciso sulle attività della Cooperativa?

Una bella occasione di riflessione e ascolto quella organizzata dal CNCA – Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, Federazione delle Marche di cui la Cooperativa Casa della Gioventù è socia. Un webinar dal tema attuale con la partecipazione della sociologa CHIARA SARACENO e le testimonianze delle cooperative Polo9 e Centro Papa Giovanni e della Associazione Yukers, anch’esse aderenti al CNCA Marche. La pandemia ha inciso sui servizi e attività della Cooperativa in maniera forte. La maggior parte di essi l’anno scorso sono stati chiusi per 3/5 mesi, durante i quali abbiamo mantenuto il contatto, relazioni e legami con gli utenti e le loro famiglie attraverso attività a distanza.

Come vi siete organizzati dopo la riapertura?

Nel momento della riapertura i servizi si sono riorganizzati completamente tenendo conto delle normative, protocolli e linee guida della Regione, ma comunque tenendo sempre presente i beneficiari e le loro esigenze, nel nostro caso le persone con disabilità, i bambini, i ragazzi, i giovani e le loro famiglie. Riadattarsi non è stato facile, tenete conto delle difficoltà ad esempio per un giovane che frequentava il centro diurno per disabili, di ritornare al centro e uscire di casa, oppure di mantenere le distanze e tenere la mascherina. Piano piano si è tornati alla normalità, anche grazie al lavoro e alla professionalità degli operatori, coordinatori e responsabili dei servizi anche per loro le difficoltà a riadattarsi, in stretto contatto e buona collaborazione con gli enti pubblici, i Comuni con cui siamo convenzionati. Senza questa sinergia il ritorno alla normalità sarebbe stato ancora più difficile.

Avete attività in programma?

Per l’estate ripartono i centri estivi a Senigallia e nei comuni dell’Unione delle Terre della Marca Senone tutti organizzati secondo le linee guida con anche attività all’aperto. Invito a partecipare numerosi al webinar di venerdì 11 per ascoltare altre esperienze. Iscrizioni gratuite al link indicato e diretta Fb sulla pagina del CNCA.

a cura di Barbara Fioravanti