Tornano anche a Senigallia le uova di Pasqua dell’AIL per raccogliere fondi a sostegno della ricerca scientifica

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Alessandra Guidi della sezione AIL Ancona-Macerata illustra ai microfoni di Radio Duomo – Inblu le attività che l’associazione svolge da anni a livello nazionale e locale, tra cui quella della vendita delle uova di Pasqua per raccogliere fondi da destinare alla ricerca scientifica.

L’AIL è l’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma e certamente non ha bisogno di grandi presentazioni, dal momento che è stata fondata più di 50 anni fa ed è ben radicata sul territorio nazionale con 81 sezioni autonome. L’AIL Ancona, diventata da poco Ancona-Macerata, è una di queste e in più di 40 anni ha contribuito al miglioramento dell’Ematologia dell’ospedale regionale di Torrette di Ancona e di quello di Civitanova, che sono considerati reparti di eccellenza. Questo sostegno è stato ed è tuttora possibile grazie a due importanti manifestazioni di raccolta fondi, “Stelle di Natale” e “Uova di Pasqua”, nonché dalle donazioni spontanee di tante persone che credono in noi. Quest’anno a causa della pandemia non abbiamo potuto distribuire le uova di Pasqua nelle piazze ma, grazie a tanti volontari, siamo riusciti a fare rete, per continuare a dare una speranza a tanti pazienti oncoematologici. Importante è stato il contributo delle sedi AVIS della zona e di esercizi commerciali, i cui titolari ci hanno messo la faccia distribuendo le uova nei loro negozi. Nella zona di Senigallia ancora per questa settimana chi vorrà potrà trovare le uova presso l’ottica Sergio Casagrande, mentre presso il negozio di casalinghi Fronzi potranno essere ritirate quelle già ordinate. Ci trovate su Facebook, su Instagram, sul nostro sito www.ailancona.org oppure al telefono 3333738024 per avere maggiori informazioni. La forza dell’AIL sono le persone: medici, infermieri e volontari che lavorano incessantemente con un unico obiettivo, quello di rendere le malattie oncoematologiche sempre più curabili e non lasciare mai soli i pazienti. Grazie a coloro che rendono possibile tutto questo!

a cura di Barbara Fioravanti

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