Un inno all’amicizia nelle sue mille sfaccettature

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Abbiamo raggiunto Gianluca Antoni, psicologo e psicoterapeuta senigalliese autore del libro “Io non ti lascio solo”, che sta ottenendo un buonissimo riscontro a livello nazionale.

Le sue esperienze formative e lavorative hanno influito nella stesura del libro e, se sì, in che modo?

Sicuramente hanno influito perché l’aspetto psicologico del romanzo per me era un elemento molto importante da trattare. Quindi ho voluto non solo raccontare la storia di questi ragazzini che vanno alla ricerca del cane e della loro amicizia ma volevo approfondire, invece, delle tematiche psicologiche relative proprio all’affrontare il dolore e al superamento di esso, della perdita. Infatti uno dei ragazzini protagonisti, Filo, ha perso la madre e quindi deve elaborare questo lutto e abituarsi a questa grande mancanza. L’aspetto psicologico viene analizzato in maniera analitica.

Nel libro sono affrontati vari tipi di rapporti umani, come quello dell’amicizia. In che ottica sono trattate queste relazioni interpersonali?

Diciamo che il romanzo è un inno all’amicizia, in particolare quella dei due protagonisti, Filo e Rullo, che sono due ragazzini di 12 anni. Ho voluto approfondire questo rapporto che è un legame quasi di sangue, per la pelle, dove il valore dell’amicizia supera ogni cosa, anche la paura. Proprio per questa forte relazione si affronta tutto ciò che poi avverrà nel romanzo, il rischiare la vita pur di portare a casa la missione che stanno intraprendendo. Quindi ho cercato di trattare il sentimento con tutte le sue incongruenze, conflittualità, perché i due protagonisti è vero che sono molto amici ma litigano, a volte sembra che uno voglia abbandonare l’altro, che non vanno d’accordo. Ho voluto raccontare l’amicizia nelle sue mille sfaccettature.

a cura di Barbara Fioravanti

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