Verde urbano, la “corsa” del Comune di Senigallia tra lavori straordinari e manutenzioni – INTERVISTA AUDIO

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Le operazioni di abbattimento degli alberi malati in viale dei Pini a Senigallia

Ambiente e verde urbano sono stati recentemente al centro del dibattito cittadino senigalliese per i motivi più diversi: dai lavori che hanno interessato alcune strade e quindi gli alberi che vi erano messi a dimora, fino agli interventi di somma urgenza per via dell’alluvione. Lo sfondo è sempre lo stesso: la ricerca di quell’equilibrio tra le esigenze del singolo e quelle della collettività tenendo però alta l’attenzione sulle necessarie tutele ambientali per fronteggiare il cambiamento climatico in atto. Per questo motivo abbiamo intervistato l’assessora all’ambiente e al porto del Comune di Senigallia Elena Campagnolo.

Per ascoltare l’intervista basterà cliccare sul tasto play del lettore multimediale, mentre per chi ama la lettura c’è di seguito la versione testuale.

A che punto è la revisione del piano del verde urbano?
Strutturiamo giorno dopo giorno il piano del verde, perché sappiamo dove interveniamo, quando e cosa si sta facendo. Stiamo facendo lavori ordinari e straordinari per metterci al pari rispetto ad alcune situazioni che ci son state lasciate. Poi la cosa è capitata anche a noi: vuoi per l’alluvione, la manutenzione ordinaria è stata un po’ tralasciata e ora recuperiamo terreno, andando a visionare tutte le strade, non solo quelle del centro storico ma anche delle frazioni. Dobbiamo sistemare quelle piante che devono essere curate, alcune abbattute e altre piantumate. Abbiamo però il quadro generale e sono soddisfatta del lavoro degli uffici comunali.

Si parla spesso di abbattimenti, ma ha qualche numero da darci?
Abbiamo piantumato decine e decine di esemplari e altre ne pianteremo il prossimo autunno per arrivare a circa 200 nuovi alberi.

Forse non è un numero altisonante che possa far notare la cosa al singolo cittadino.
Secondo me è un lavoro che il cittadino inizia a vedere, però si vedrà meglio nel corso degli anni, per ovvie ragioni. La piantumazione fatta nel lungomare o in viale Anita Garibaldi non dà ancora nell’occhio perché sembrano solo alberelli o cespugli: ma serve del tempo perché crescano e allora questo lavoro di potenziamento si mostrerà a tutti. Nel frattempo non vedo io alcun articolo sui giornali di lamentela per l’erba alta: evidentemente l’ufficio sta lavorando bene.

Elena Campagnolo
Elena Campagnolo

Una delle critiche su viale Anita Garibaldi era proprio che servirà troppo tempo, decenni, prima che si avranno effetti sulla qualità dell’aria, sull’ombreggiatura.
Come una persona giovane corre di più, anche una pianta giovane dà più ossigeno rispetto ad alcune anziane. Le critiche vengono spesso da chi non vede la prospettiva futura, ma la scelta dei pini fatta allora è dovuta ad altri fattori: non c’erano le macchine di oggi, né le esigenze di oggi, per esempio sul fronte disabilità o solo per la necessità di avere piste ciclabili. E poi bisogna dare la possibilità ai residenti di parcheggiare in zona, oltre che transitare su una strada che non sia una montagna russa. E poi i pini non sono nemmeno tra le piante che danno una migliore qualità dell’aria di altri alberi. Nel resto del viale il risultato sarà lo stesso.

Ma allora le critiche degli ambientalisti sul fatto che la giunta è per gli abbattimenti?
Noi non siamo per l’abbattimento sempre e comunque: se dall’ufficio mi dicono che l’albero può rimanere in condizioni di sicurezza, il pino rimane. Ma in alcuni casi si tratta di prendere le decisioni che devono essere prese.

Quali altri interventi sul verde urbano?
A fine estate interverremo sul lungomare Marconi, ancora non possiamo dire se ci saranno alberi o cespugli. Dove c’è la siepe spesso ci viene chiesto la rimozione perché è un ricettacolo di rifiuti e poi la sabbia si va a infilare sotto rendendo difficile la pulizia del lungomare. E poi interverremo in viale Anita Garibaldi, lungo lo Stradone Misa dove toglieremo le ceppaie rimaste a terra, ma essendo un argine dobbiamo attendere la Regione che ha operato finora in somma urgenza: dobbiamo capire come si muoverà d’ora in avanti. Poi interverremo noi. Così come a fianco del nuovo ponte Garibaldi, immagino che ci sarà del verde anche per mitigare l’impatto, ma per ora lasciamo lavorare i progettisti.

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