Violenze, aggressioni, reati: oltre 400 misure di prevenzione in provincia

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Più di un provvedimento al giorno per violenze e maltrattamenti nella sola provincia di Ancona. È il bilancio della Polizia anticrimine dorica che ha messo insieme i dati delle misure per prevenire condotte violente, maltrattanti, persecutorie, criminose o comunque pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica ad Ancona e nella provincia.

E il dato è preoccupante: sono oltre 400 i provvedimenti firmati dal questore Capocasa in meno di 12 mesi di attività dell’Ufficio Misure di Prevenzione. Entrando nello specifico sono stati disposti 142 fogli di via obbligatorio (fvo), 136 avvisi orali, 53 divieti di accesso alle aree urbane (dacur), 32 divieto di accedere alle manifestazioni sportive (daspo), 26 ammonimenti per stalking e/o violenza domestica e 14 sorveglianze speciali.

Numeri che rendono bene l’idea di quanto la violenza sia ancora lontana dall’essere debellata, senza un intenso lavoro culturale che per forza si dovrà “spalmare” sul medio e lungo periodo. Sì perché il problema è certamente urgente e contingente – i funerali di giulia Cecchettin di oggi 5 dicembre sono l’ultimo simbolo di una violenza dilagante – ma le risposte non potranno arrivare immediatamente: sarà un processo lungo, lunghissimo, perché ci sono valori che impiegheranno tempo per essere interiorizzati da quanti sono cresciuti in altri periodi storici, con altri riferimenti culturali.

Nel frattempo serve l’azione di contrasto dei fenomeni illeciti che minano la sicurezza pubblica e la tranquillità della comunità e della provincia anconetana: i provvedimenti hanno il fine specifico di prevenire la commissione di reati. Vanno a colpire soggetti che, per il tenore di vita e per i precedenti di polizia, appare verosimile possano continuare a delinquere o comunque mettere in pericolo il vivere ordinato e sereno.

Se si sommano gli avvisi orali – molti dei quali riferiti a violenze di genere e maltrattamenti – agli ammonimenti per stalking si comprende ancora meglio come le aggressioni in ambito domestico siano ben diffuse, a cui poi fanno seguito reati contro il patrimonio, lo spaccio di stupefacenti, i comportamenti violenti in ambito sportivo. Alla base c’è la considerazione che si abbia a che fare con una dilagante tendenza a essere insofferenti alle regole sociali ed alla legge. Motivo in più non solo per iniziative di contrasto ai reati, ma anche per parlare a tutti di una “cultura della legalità” basata sul rispetto dell’essere umano e, in particolare, delle vittime vulnerabili. Arrivare “prima” è l’obiettivo che tutti ci dobbiamo porre se vogliamo uscire da una spirale di intolleranza e violenza che da tempo ci doveva preoccupare.

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