Alluvione e terremoto, la nuova giunta prova a far ripartire Ostra Vetere

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Massimo Corinaldesi

«Dopo dieci anni di “non governo”, abbiamo trovato una situazione un po’ gravosa e ora siamo al lavoro per cercare di far tornare Ostra Vetere un paese vivibile e attrattivo». Così il sindaco Massimo Corinaldesi ha esordito nell’illustrare il percorso amministrativo intrapreso da pochi mesi, da quando il risultato delle recenti elezioni ha consegnato il Comune al centrodestra dopo i mandati di Luca Memè e Rodolfo Pancotti.

«Stiamo attuando quello che ci eravamo detti e avevamo proposto alla cittadinanza in campagna elettorale – spiega Corinaldesi – e nel contempo stiamo facendo fronte a tutte le emergenze derivate dall’alluvione del settembre 2022. Per esempio, in questo ambito, stiamo pagando i lavori di somma urgenza svolti dalle ditte private durante la fase emergenziale grazie ai 107 mila euro intercettati dall’amministrazione comunale».

L’alluvione è un problema non solo per famiglie e imprese ma anche per le amministrazioni locali. Per quanto riguarda il patrimonio pubblico, c’è un piano per ripristinare le vie, come strada dei Pioli, che costeggia il fiume Misa tra l’abitato di Pongelli e la frazione Vaccarile di Ostra. «Verrà risistemata con uno stanziamento di 146 mila euro, poi si passerà al ponte del Coppetto di cui è ormai finita la fase progettuale: i lavori inizieranno a novembre 2023. Manutenzione prossima ormai anche per la strada provinciale a Pongelli di Ostra Vetere ma inizierà dopo l’intervento di Viva Servizi. Infine siamo al lavoro per la messa in sicurezza di tubature e fognature, in modo che si possano evitare in futuro allagamenti anche in caso di analoghi eventi».

Parlando di eventi disastrosi, la mente torna alla serie di terremoti che nel 2016 sconvolsero il centro Italia causando danni anche alla chiesa di santa Maria di Piazza. L’edificio di culto, risalente al 1910 nella sua ultima conformazione ma con origini precedenti al ‘400, è chiuso dal 30 ottobre 2016; l’amministrazione comunale e la curia sono in procinto di far partire i lavori, già in fase avanzata di progettazione, per una sua riapertura ai fedeli. «La chiesa è strategica anche in ottica turistica – aggiunge Corinaldesi – e stiamo pensando a un percorso, a un camminamento che possa arrivare fino alla cupola. Per tale progetto ci sono finanziamenti per circa 2,4 milioni di euro ma non basteranno. Siamo quindi alla ricerca di altri fondi: dopo un incontro con il senatore Castelli, che ha preso a cuore la nostra situazione, possiamo essere sicuri che arriveranno altre risorse per una seconda fase di lavori che possa far risplendere l’emblema della nostra città».

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