Cambio allestimento, nuovo volto per il pubblico il Museo Archeologico Statale di Arcevia

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Museo archeologico statale di Arcevia: i reperti dagli scavi a Monte Croce Guardia
Museo archeologico statale di Arcevia: i reperti dagli scavi a Monte Croce Guardia

Ha riaperto al pubblico il Museo Archeologico Statale di Arcevia dopo mesi di chiusura per permettere i lavori del nuovo allestimento. Un cambio pagina se fosse un libro, anzi, un nuovo capitolo in quello che si configura come il più interessante racconto della storia locale da migliaia di anni fa a oggi.

Giovedì 20 aprile il polo culturale è tornato fruibile e sempre più accessibile, più ricco nei reperti esposti e con una nuova veste grafica e narrazione storica, sfruttando le nuove tecnologie e con materiali anche in lingua inglese.

Il museo si mostra al pubblico con delle novità rispetto al precedente allestimento. La direttrice del Museo Claudia Casavecchia ha parlato, durante l’inaugurazione, della nuova descrizione dei supporti delle didascalie, che racchiudono l’idea di una maggiore accessibilità e inclusività. «Sono didascalie in italiano e in inglese, hanno lo spazio per agganciare un reperto (originale o in copia) utile alla lettura tattile con la relativa didascalia in Braille (italiano e inglese) e hanno un’altezza tale da permettere una lettura tattile anche a chi è in sedia a rotelle. La progettazione del nuovo allestimento che arriverà a compimento con la sistemazione delle vetrine e della relativa esposizione dei reperti di Montefortino, parte proprio dall’esigenza di raccontare le ricchezze archeologiche del territorio arceviese esposte in museo ad un più ampio target di pubblico. Il primo passo è stata la realizzazione di una veste grafica più accessibile. La conclusione, grazie ai fondi del PNRR, sarà un museo archeologico fruibile a più tipologie di disabilità, ma che allo stesso tempo, renderà il racconto museale un’esperienza più completa per tutti». 

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Anche l’archeologa Amanda Zanone, curatrice delle collezioni, è intervenuta per evidenziare che «gli importanti lavori di revisione degli spazi e del percorso espositivo che hanno previsto la riscrittura della narrazione museale sul piano scientifico, grafico e divulgativo con uno sguardo costantemente attento alle esigenze di una piena accessibilità. Si è cercato, attraverso una strategia selettiva e ragionata, di costruire un percorso archeologico fluido, caratterizzato da una lettura integrata tra cultura materiale e l’ambiente che l’ha prodotta per restituire al territorio le componenti della sua storia. La narrazione si arricchisce di aggiornamenti scientifici e di nuovi dati. La documentazione fotografica restituisce momenti della ricerca archeologica. L’apparato grafico e le ricostruzioni consentono di visualizzare un paesaggio preistorico dell’ultima glaciazione o la vita in un villaggio del Bronzo finale, ma anche l’archeologo al lavoro intento a ricomporre la forma delle cose. Tra le novità, per la prima volta vengono esposti al Museo di Arcevia la preziosa parure di ori e parte del corredo della tomba XXIII proveniente dalla straordinaria necropoli di Montefortino». 

All’evento ha partecipato anche il direttore della Direzione Regionale Musei Marche, Luigi Gallo: «Il museo di Arcevia racconta non solo la storia antica del territorio, ma è anche il simbolo di una vivace cultura locale: ospitato all’interno dell’ex convento di San Francesco del XIII secolo con affreschi del XVI secolo nel chiostro, espone parte della collezione in una elegante cornice che, grazie ad un restauro e ripristino delle originarie cromie settecentesche, crea un ambiente museale che dal passato è in continuo dialogo con il presente». Gallo ha sottolineato che «Arcevia è una realtà nota, da più di un secolo, all’intera comunità scientifica italiana e internazionale. Pensiamo, ad esempio, all’elmo di tipo Montefortino che prende il nome proprio dagli elmi gallici trovati nella necropoli di Arcevia; o alle corone, conservate al MAN Marche, esposte alle Scuderie del Quirinale in occasione della mostra Tota Italia nel 2021, dove hanno attirato l’attenzione per la loro meravigliosa fattura. Si pensi anche al fossato eneolitico (III millennio a.C., Ndr) di Conelle, una delle più antiche opere difensive artificiali; al sito dell’età del Bronzo di Monte Croce Guardia che è, tutt’oggi, oggetto di scavi e di studi». 

Il museo arceviese sarà aperto tutti i giorni con il seguente orario: lunedì, martedì, venerdì e sabato mattina dalle 8.30 alle 13.00, mercoledì e giovedì dalle 14.00 alle 19.00. Nei giorni festivi seguirà i seguenti orari di apertura: prima e seconda domenica del mese dalle 14.00 alle 19.00, altre domeniche e festivi dalle 8.30 alle 13.00 (info e prenotazioni: drm-mar.arcevia@cultura.gov.it; tel. 07319622).

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