Caritas. I nuovi poveri nati dalla pandemia

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Martedì 10 novembre prossimo la Caritas di Senigallia ha promosso un’intervista al vescovo di Bologna, card. Matteo Zuppi, per la Giornata mondiale dei poveri. E Caritas italiana rende note alcune cifre sul fenomeno in Italia.

I “nuovi poveri”, effetto collaterale della pandemia, sono italiani, donne, lavoratori autonomi e persone o nuclei familiari in grande difficoltà. Un leggero miglioramento in estate c’è stato ma il futuro si prospetta molto incerto, soprattutto per i minori. Gli effetti sociali ed economici della crisi sanitaria a causa delle misure per contenere la diffusione del Covid-19 erano prevedibili. Una fotografia della situazione attuale arriva dai centri di ascolto e dalle Caritas diocesane e parrocchiali di tutta Italia. I dati raccolti sono riassunti nel Rapporto 2020 su povertà ed esclusione sociale di Caritas italiana, reso noto oggi, 17 ottobre, in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà. Di immediato impatto il dato sulla crescita dei “nuovi poveri”, passati dal 31% al 45% rispetto allo scorso anno. Quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta.

450.000 persone aiutate durante il lockdown. In tre mesi (marzo-maggio 2020) la rete Caritas ha registrato un forte incremento del numero di persone sostenute a livello diocesano e parrocchiale: circa 450mila persone. Sono aumentate le donne, più fragili e svantaggiate sul piano occupazionale, e gli italiani (52% rispetto al 47,9 % dello scorso anno). Un incremento della povertà che secondo Caritas italiana è “sicuramente sottostimato” e molto diversa dal passato, “quando la povertà era sempre più cronica, multidimensionale, legata a vissuti complessi”. “Sembra dunque profilarsi il tempo di una grave recessione economica – osservano i curatori del Rapporto – che diventa terreno fertile per la nascita di nuove forme di povertà, proprio come avvenuto dopo la crisi del 2008”. Aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani e delle persone in età lavorativa.

Patrizia Caiffa

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