Comune di Corinaldo e Regione Marche a confronto sul ripristino delle storiche mura

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Il terrapieno a sostegno delle storiche mura di Corinaldo danneggiate con il crollo del 18 febbraio 2021
Il terrapieno a sostegno delle storiche mura di Corinaldo danneggiate con il crollo del 18 febbraio 2021

Si apre per Corinaldo una nuova stagione di incontri sull’importantissimo tema del ripristino delle mura urbiche, gravemente danneggiate lo scorso inverno. Di nuovo a confronto il sindaco di Corinaldo, Matteo Principi, e il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, per discutere del futuro della cinta muraria, una delle più apprezzate dell’intera nazione.

Quella di martedì 26 ottobre è l’occasione per fare il punto sulla situazione dello storico manufatto di Corinaldo. Dopo il crollo del 18 febbraio 2021, infatti, si sono susseguiti vari contatti, anche ufficiali, che però al momento non hanno ancora sortito il risultato desiderato, il ripristino delle mura urbiche del paese. L’unico atto concreto – e non è poco – è l’impegno ufficiale di palazzo Raffaello a fare la propria parte. 

Anche il ministro alla cultura Dario Franceschini era stato informato della grave situazione con ripercussioni anche sulle abitazioni: lo scopo di una lettera al ministro Dem era quello di sollecitare l’intervento dello Stato che, con misure straordinarie, possa dare ulteriore slancio alla tutela dell’intero abitato corinaldese che poggia sulla storica cinta muraria. 

Il punto dove si è registrato il danneggiamento è quello tra il Torrione del Calcinaro e la Rotonda, lungo via del Fosso: lì dove ora c’è un terrapieno che in qualche modo cerca di contenere un fronte di cedimenti lungo una cinquantina di metri per tutta l’altezza del manufatto, circa 10 metri. Proprio sulle questioni tecniche ed economiche verte l’incontro, di certo non l’ultimo, tra Principi e Acquaroli.

Il presidente della Regione Marche, in occasione del sopralluogo del maggio scorso, aveva affermato che «la Regione contribuirà sicuramente, dal punto di vista tecnico e finanziario, a mettere in sicurezza le mura e il centro storico corinaldese, tra i beni culturali che danno lustro alla nostra regione». Un’affermazione che aveva parzialmente rassicurato i vertici amministrativi locali proprio per l’assonanza tra le posizioni: il sindaco di Corinaldo aveva dichiarato essere le mura «un bene culturale inestimabile, patrimonio storico italiano dall’enorme valore».

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