Sono disponibili online per il download dal sito istituzionale i primi due testi elaborati dal Servizio Nazionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili della Cei. Destinatari: quanti impegnati nella prevenzione di ogni forma di abuso in ambito ecclesiale.
“Le ferite degli abusi” e “Le buone prassi”, sono questi i temi sviluppati dai primi due sussidi formativi pubblicati dal Servizio nazionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili della Conferenza episcopale italiana e liberamente scaricabili dal sito istituzionale https://tutelaminori.chiesacattolica.it/. I sussidi, pensati per formatori, educatori ed operatori pastorali, sono contributi pratici di studio e di primo approfondimento per coloro che, all’interno delle équipe regionali, diocesane o interdiocesane dei Servizi regionali, diocesani o interdiocesani, siano impegnati nella prevenzione di ogni forma di abuso in ambito ecclesiale.
Lo spiega Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia e presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori: “Con questi due primi sussidi vogliamo offrire ai referenti diocesani e agli addetti dei Centri di ascolto degli strumenti di formazione e, allo stesso tempo, esempi chiari di indicazioni concrete.
L’obiettivo è far nascere atteggiamenti nuovi e una nuova coscienza, nonché dare origine a pratiche efficaci da applicare negli ambienti ecclesiali”.
I testi, a cura di esperti e membri del Consiglio di presidenza del Servizio, sono i primi di una serie pensata come collana di allegati operativi per affiancare le Linee Guida Cei del maggio 2019.
Di formazione e prevenzione parla una degli autori del testo sulle ferite, Anna Deodato, ausiliaria diocesana a Milano e membro del Servizio nazionale: “I sussidi hanno una funzione pedagogica, danno concretezza alle indicazioni delle Linee guida e aiutano a darne una traduzione sul territorio per i gruppi, le persone, e per chi accompagna le vittime. La realtà dell’abuso viene presentata in modo articolato, in modo da dare la possibilità di comprendere di cosa stiamo parlando, le conseguenze che derivano dall’abuso e quali possono essere le opportune contromisure per evitare che accadano”.
Una funzione informativa e preventiva che vuole prima di tutto aprire una finestra sull’accoglienza e la comprensione delle persone coinvolte, chiarisce Deodato: “Il sussidio aiuta a comprendere una realtà che purtroppo ci appartiene, a interpretare quello che sta accadendo, a rendersi conto che si sta parlando di persone: sia quelle ferite, sia quelle che hanno ferito. In questo modo è possibile affidare tutte queste persone all’intera comunità cristiana, in modo particolare a coloro che hanno responsabilità su altri”. Ricordando che “un atto di abuso fa parte di una catena di scelte, di gesti: che sia di potere, di coscienza o sessuale, l’abuso non è solo una teoria, ma fa parte di uno stile di relazione e di manipolazione”.
Concorda e approfondisce don Gottfried Ugolini, responsabile per la diocesi di Bolzano-Bressanone del Servizio specialistico per la prevenzione e la tutela dei minori e membro del Servizio nazionale, che ha curato il testo sugli abusi insieme ad Anna Deodato e padre Amedeo Cencini: “L’attenzione per i minori, le donne e per gli uomini, vittime di abusi da parte di chierici all’interno delle strutture della Chiesa cattolica è un primo passo cruciale per la tutela dei minori.
Sia a livello individuale sia a livello sistemico la Chiesa è chiamata ad agire per rimanere coerente alla sua missione.
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