Fondazione Città di Senigallia: terza lettera minatoria al commissario Canafoglia. «Non mi lascio intimorire»

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Corrado Canafoglia, commissario straordinario della fondazione Città di Senigallia
Corrado Canafoglia, commissario straordinario della fondazione Città di Senigallia

Quella arrivata mercoledì 17 maggio 2023 è la terza lettera minatoria in meno di due anni per il commissario straordinario della fondazione “Città di Senigallia” Corrado Canafoglia. E’ stato recapitato un foglio bianco con disegnata la figura di una persona appesa a testa in giù. Sopra la scritta: “Questa è la fine che facciamo fare ai fascisti come lei avvocato Canafoglia”. Chiaro il riferimento a piazzale Loreto e alla morte di Mussolini e altri gerarchi fascisti nel ‘45.

Dell’episodio sono stati informati i carabinieri, presso cui è stata sporta nuovamente querela contro ignoti. Al settembre 2021 risale una prima lettera, sempre anonima, faceva riferimento alla morte dell’avvocato Ambrosoli, seguita ad agosto 2022 da una busta contenente veleno topicida. Qualcuno – sembra probabile l’ipotesi di una singola persona dietro tutti questi episodi, ma su ciò indagano le foze dell’ordine – ce l’ha proprio con Canafoglia che però non si lascia intimorire.

Il disegno contenuto nella terza lettera minatoria recapitata al commissario straordinario della fondazione “Città di Senigallia” Corrado Canafoglia
Il disegno contenuto nella terza lettera minatoria recapitata al commissario straordinario della fondazione “Città di Senigallia” Corrado Canafoglia

«Avevo chiesto la massima collaborazione per addivenire ad una soluzione concreta dei tanti problemi che affliggono la fondazione – spiega il legale – ma per tutta risposta ho ricevuto, oltre ad attacchi sui media con argomentazioni difficili da comprendere, l’ennesima lettera minatoria. Non mi intimorisce, ma mi amareggia».

Corrado Canafoglia è dal 2021 alla guida dell’ente socio assistenziale che gestisce una struttura per anziani, terreni e altre proprietà. Prima come presidente di un Cda nominato dal consiglio comunale, da cui ha rassegnato le dimissioni nell’agosto 2021; poi l’incarico a febbraio 2022 da parte della giunta regionale di traghettare la fondazione verso il risanamento finanziario. La situazione si è aggravata con la recente sentenza della Cassazione con cui è stato rigettato il ricorso per un contenzioso su terreni espropriati per la terza corsia A14: confermata quindi la restituzione di oltre 14,5 milioni di euro ad Autostrade per l’Italia. L’incarico è stato poi riconfermato ad aprile scorso per un altro anno.

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