Ghiaia e detriti alla foce del fiume Misa, ennesimo botta e risposta politico a Senigallia

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L'isolotto di ghiaia e detriti alla foce del fiume Misa a Senigallia
L’isolotto di ghiaia e detriti alla foce del fiume Misa a Senigallia

La consueta isola di detriti alla foce del fiume Misa a Senigallia continua a creare dibattito politico. Dopo la segnalazione di numerosi residenti che sui social hanno pubblicato foto e video, è intervenuto anche il consigliere Gennaro Campanile sul tema della “spiaggetta” ghiaiosa che si è formata per l’ennesima volta all’uscita del canale fluviale. Ma pronta è la replica della giunta.

«C’è oggi una nuova passerella di cui non è stata fatta l’inaugurazione» commenta ironico il capogruppo di Amo Senigallia. «Un muro di sassi, ghiaia, sabbia e legna alto più di quattro metri, sale dal fondale fino a pelo dell’acqua (2,2-5 metri) e poi si alza ancora per circa 2 metri arrivando a levante a poche decine di centimetri dal bordo del molo. Una cosa così non si è mai vista».

Secondo il consigliere di minoranza, l’amministrazione che prima contava i giorni per attaccare la giunta Mangialardi oggi è silente sul tema mentre in città se ne parla da tempo. «Quasi ogni giorno mezzi meccanici scorrazzano sull’arenile e non si trovano le risorse per prendere un braccio meccanico, due camion e portare via tutto?».

«Si commenta da solo per gli atteggiamenti – replica bruscamente l’assessora all’ambiente Elena Campagnolo – ma, entrando nello specifico, due cose le dovrebbe sapere. La prima: quando parla di intervento sulla foce dovrebbe ricordarsi da buon ex amministratore che quel territorio è di competenza regionale. La seconda è che abbiamo iniziato ad avere problemi di canale dopo la costruzione del porto. Io non c’ero in giunta, lui invece?».

La “diga”, come è stata rinominata da qualcuno sui social, non sembra essere un vero e proprio ostacolo al deflusso dell’acqua: quando il fiume si ingrossa, la corrente trascina via quei materiali non sedimentati. Il problema rimane sempre di carattere igienico da un lato ed estetico dall’altro: nell’estate scorsa la barra di detriti impediva – in assenza di piogge – alla pochissima acqua di finire in mare. La stagnazione, unita alle alte temperature, ha causato il fiorire di alghe che poi sono marcite causando cattivi odori e dando una pessima immagine della città ai turisti. L’auspicio è che ciò non accada e che i materiali vengano rimossi quanto prima dalla foce del fiume Misa.

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