La nuova casa di Maria Montessori: la riapertura a Chiaravalle

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La rinnnovata casa natale di Maria Montessori, a Chiaravalle

Sarà lei ad accogliere ogni ospite – sguardo frontale nell’immagine in bianco e nero che sigilla l’icona, nulla se non lei, nessuno sfondo nessuna distrazione. Per Maria Montessori è un altro ritorno a casa, l’ennesimo, dopo quello del 1950 che l’aveva celebrata con ogni onore al culmine di una vita straordinaria. Per lei si accendono le luci e si aprono le porte a 150 anni di distanza – più qualche mese in ossequio ai limiti e alle complessità imposte da una pandemia planetaria.

Dopo vari slittamenti, la preziosa abitazione sarà aperta sabato 11 dicembre 2021, dopo un lungo lavoro di riprogettazione, con tante iniziative messe in piedi da diversi soggetti. In quel piccolo appartamento il 31 agosto 1870 nasce Maria Tecla Artemisia Montessori, figlia unica di Alessandro Montessori, un ispettore della locale Manifattura Tabacchi, e di Renilde Stoppani, marchigiana di Monte San Vito, esponente di una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Casa Montessori Chiaravalle – la casa, il luogo, il logo – è al centro della comunità reale e dentro la comunità digitale, visitabile da remoto, col sito bilingue italiano/inglese www. casamontessorichiaravalle.it. Il concept del progetto di riqualificazione a cura di Cristiana Colli è intervenuto sulla casa natale e sull’edificio – aree condominiali e accessibilità piena con l’abbattimento delle barriere architettoniche – e ha visto la partecipazione di una ricca e articolata infrastruttura di relazioni pubblica e privata, istituzionale, locale, nazionale e internazionale che nel nome di Maria Montessori ha riconosciuto il senso di una profonda appartenenza. Il Comune di Chiaravalle ha promosso e guidato il processo in collaborazione con la Fondazione Chiaravalle Montessori, l’Opera Nazionale Montessori e l’Association Montessori Internationale, con Carolina Montessori – pronipote di Maria e archivista dell’AMI – in qualità di presidente onoraria del comitato scientifico e progettuale.

La giornata di apertura, sabato 11 dicembre 2021, alla presenza di Carolina Montessori, prevede alle 16.30 un talk inaugurale presso il Teatro Comunale Valle con l’Amministrazione Comunale, i partner istituzionali e scientifici e i curatori del progetto; alle 18.30 un video mapping celebrativo sulla facciata di Casa Montessori Chiaravalle, che a seguire verrà inaugurata dalle autorità e aperta alla prima di quelle visite guidate e gratuite che sarà possibile effettuare fino al 6 gennaio 2022 (previa prenotazione al sito www.casamontessorichiaravalle. it). La serata inaugurale si chiuderà con ‘Fraternità solare’, rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri, autrice e attrice dalla sensibilità estremamente vicina all’universo montessoriano.

Per il Sindaco di Chiaravalle Damiano Costantini “il percorso delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Maria Montessori, che ha portato alla riqualificazione della sua casa natale, potrebbe essere sintetizzato con un semplice slogan: ritorno a casa. La necessità di restituire centralità alla figura di Maria Montessori, delineando un nuovo modello di crescita per i bambini ispirato ai valori del pensiero montessoriano e configurando una città in cui si senta forte la concezione del rispetto per l’infanzia, della libertà, dell’uguaglianza, della fratellanza, dell’emancipazione, della tolleranza e della pace”. Francesco Favi, Assessore alla cultura, alla pubblica istruzione, al turismo e alla valorizzazione della figura e del pensiero di Maria Montessori, aggiunge: “L’innovativo progetto di riqualificazione di Casa Montessori Chiaravalle, con la sua densa rete di collaborazioni, ha l’ambizione di fare di Chiaravalle un avamposto di quel mondo a misura di bambino immaginato da Maria Montessori. In lei, come in ogni genio, gli opposti si attraggono e si saldano: ritorno e partenza, fine e inizio, dimensione locale e globale, ancoraggio alle radici e slancio verso il futuro, solitudine e afflato ecumenico, vocazione alla pace e militanza per i diritti, rigore scientifico e prospettiva umanistica, approccio materiale e immateriale alla conoscenza, natura e cultura, verità e bellezza. Ecco perché ci piace pensare a lei come ad una pioniera delle scienze umane, anzi di quello che potremmo definire nuovo umanesimo: una visione che, a partire dalle prodigiose capacità autoeducative del bambino, può orientare in senso armonico il progresso dell’umanità e che, in un’epoca di nuovi confini e conflitti, di crisi e smarrimenti crescenti come quella che stiamo vivendo, è più attuale e più urgente che mai”.

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