Lavori pubblici, mai così tanti soldi a Senigallia: ben 63 milioni di euro per il solo 2022

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Da sinistra gli assessori Ilaria Bizzarri, Nicola Regine, Alan Canestrari
Da sinistra gli assessori Ilaria Bizzarri, Nicola Regine, Alan Canestrari

Sale a 63 milioni di euro il conto complessivo delle opere pubbliche inserite nel piano triennale 2022-2024 per l’annualità 2022. Una cifra quasi da record per la spiaggia di velluto che solitamente vedeva stanziare cifre attorno ai 20 milioni annui. Questo è stato possibile grazie a importanti finanziamenti derivanti dal Pnrr, a contributi ministeriali e privati che diverranno nuovo slancio per i cantieri partiti o in fase di avvio. Tra gli interventi pubblici, oltre 50 punti quelli inseriti nella terza variazione al piano triennale delle opere pubbliche come discusso nel consiglio comunale del 30 novembre, sono stati inseriti nuovi progetti come il nuovo asilo nido a Marzocca, il consolidamento di strada statale Adriatica Nord al Cesano e il rifacimento di via Pisacane in centro storico per un investimento di oltre 2,7 milioni di euro.

Tanti soldi, dunque, a beneficio della città di Senigallia di cui ne ha dato spiegazione in aula consiliare l’assessore ai lavori pubblici Nicola Regine. «Grazie al lavoro degli uffici comunali – ha spiegato l’assessore – che si sono fatti trovare pronti per i vari bandi a cui il Comune ha partecipato o con nuove progettazioni realizzate nel giro di pochi giorni, siamo riusciti a vincerli tutti. Un grande lavoro che non è finito perché si tratta di spendere bene queste somme dati i tempi vincolati dai bandi: dovremo essere vigili e per questo saranno mobilitati tutti gli uffici comunali».

Per quanto riguarda i nuovi interventi inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche: i lavori di consolidamento della strada statale Adriatica nord in zona Cesano – tra la rotatoria con strada della Marina e quella con strada della Bruciata, serviranno circa 685 mila euro derivanti in larga parte (mezzo milione) da entrate comunali con avanzo vincolato e 185 mila dagli oneri urbanizzazione della lottizzazione al Cesano non spesi precedentemente; per quanto riguarda il nuovo asilo nido De Amicis a Marzocca di Senigallia verranno stanziati fondi ministeriali e un contributo Pnrr per un totale di 1,42 milioni di euro; infine per quanto riguarda la ristrutturazione di via Pisacane, l’importante via che “taglia” il centro storico senigalliese attraversandolo completamente, è sicuramente un’opera attesa da anni. «È messa abbastanza male – ha spiegato in aula Regine – e con l’occasione che avremo verranno rifatte anche le fognature che in centro sono ancora miste. Eseguiremo anche un sottofondo debolmente armato per il passaggio dei mezzi pesanti. Si procederà per stralci funzionali, interessando solo un tratto di 30-40 metri per volta, in modo da non incidere sul traffico cittadino dato che è l’unica strada rimasta ad attraversare il centro». L’intervento da 650 mila euro, derivanti dagli oneri di urbanizzazione relativi al progetto Mulino Tarsi, è previsto per il 2023 e si prevede di iniziare dal fondo lato Portici Ercolani in modo tale da effettuare la maggior parte dell’intervento prima che si arrivi in zona teatro La Fenice dove potrebbero esserci stop e ritardi per la presenza di reperti archeologici.

Tra gli altri interventi, sempre in tema di scuole dell’infanzia, verrà realizzato alla Cesanella un nuovo polo 0-6 anni, demolendo la vecchia scuola materna esistente, grazie a un contributo ministeriale di 3,2 milioni di euro a cui parteciperà anche il Comune con proprie risorse per 616 mila euro. Infine su strada della Marina verrà “messa a dimora” la rotatoria che attualmente è in fase di sperimentazione: terminata questa fase è arrivato il momento di farla divenire strutturale per aiutare la viabilità che in quel punto è particolarmente delicata per la presenza di mezzi pesanti che si immettono sulla statale provenendo dalla complanare. Per farlo però servirà un esproprio di circa 450 metri di terreni privati.

Le altre modifiche portate in consiglio comunale e approvate dalla maggioranza rispondono solo alle modifiche ai prezziari regionali per l’edilizia e ai rincari delle materie prime, che hanno portato a rivedere i costi di tutte le opere di circa il 30%.

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