Lavori sul lungomare di Senigallia: nuovo asfalto, nuove piante in attesa della bella stagione

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Sistemazione dell’arenile sulla spiaggia di Ponente

Partiti ormai da qualche giorno i lavori per la sistemazione del lungomare e della spiaggia di velluto in vista della bella stagione. Un primo appuntamento sarà quello per la Pasqua, quando si prevede, comunque vada a livello internazionale, l’arrivo di vari turisti, soprattutto dall’entroterra e dalla regione Umbria. Chi arriverà potrebbe vedere all’opera ancora qualche operaio, impiegato più sul lungomare che sulla spiaggia dove ormai le operazioni di spianamento della sabbia sono a buon punto (per la sola zona centrale però) e la vagliatura viene fatta nelle aree marginali, sia a sud che a nord. L’amministrazione comunale ha avviato un intervento duplice: innanzitutto è stato dato seguito all’asfaltatura del lungomare Mameli che era iniziata prima dell’inverno. Con le temperature che sono tornate sopra una certa soglia, è possibile di nuovo lavorare per rifare il tappetino stradale della via principale del litorale nord e di alcune vie limitrofe e intersezioni (procedendo verso sud): sottopasso Traversa Cesano, via Goldoni, via Zanella, via Gioberti, via Fogazzaro, via Monti, via Verga, via Tasso, via Ariosto e via Panzini. Contemporaneamente è stata avviata un’operazione di abbattimento di alcune piante del lungomare, i famosi lecci, ormai da tempo malate secondo le valutazioni degli agronomi a cui il Comune di Senigallia si è rivolto. Gli esperti hanno decretato che parte degli alberi che adornano il Mameli dovrà essere abbattuta in breve tempo, mentre la sostituzione avverrà in un secondo momento con altre essenze che sono in fase di decisione. «Stiamo valutando varie specie con cui sostituire i lecci malati – ha detto l’assessora all’ambiente Elena Campagnolo – tra le proposte c’è la Melia». Si tratta di un albero originario del sud est asiatico ma ormai presente da tempo nell’Italia centrale e meridionale, in particolare Sicilia, Sardegna, Marche e Liguria. «E’ più resistente dei lecci, si adatta bene anche al freddo e quindi al clima senigalliese, molto aggressivo sulle piante. Non è ancora la scelta definitiva, che verrà presa anche in accordo con le associazioni cittadine che si occupano di verde e ambiente, ma ha anche altri aspetti positivi tra cui il fatto che i frutti cadono solo quando secchi per cui non sporcano granché». Anche la manutenzione richiesta sarebbe minore, aspetto questo non secondario dato che Senigallia ha un patrimonio arboreo cospicuo, oltre 16 mila piante censite a cui si aggiungono le siepi e essenze cespugliose. Tra gli aspetti negativi, però, c’è la tossicità delle bacche e delle foglie: sempre l’assessora ha voluto rassicurare, nel caso la scelta ricadesse sulla melia, che «ci sono rischi solo per chi si fa un’abbuffata di tali bacche, non per chi se ne mangia una sola. Abbiamo già ricevuto segnalazioni in merito e abbiamo approfondito la questione, la cittadinanza può stare tranquilla».

Carlo Leone

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