Maltempo, ennesima conta dei danni nelle Marche: chiesto lo stato di emergenza

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Il fiume Misa alto per il maltempo che ha interessato Senigallia tra il 16 e il 17 maggio 2023
Il fiume Misa alto per il maltempo che ha interessato Senigallia tra il 16 e il 17 maggio 2023

Ennesima conta dei danni nelle Marche dopo l’ondata di maltempo che il 16 maggio scorso ha messo in ginocchio varie zone della regione, così come ha devastato l’Emilia Romagna. E mentre parte la richiesta per il riconoscimento dello stato di emergenza, Confartigianato inizia a conteggiare le prime stime dei danni subiti dagli imprenditori.

Dunque torna l’incubo alluvione, torna il dissesto idrogeologico (e all’orizzonte si profila una calda e torrida estate, con elevato rischio di siccità) e si torna a contare i danni. Secondo l’associazione di categoria, nelle Marche sono 11.937 le imprese a rischio alluvione medio-elevato e 5.846 imprese a rischio frane. I danni economici per disastri naturali in Italia sono ingenti: tra il 1980 e il 2020 superano i 90 miliardi di euro.

Sulle carenze nella prevenzione del rischio idrogeologico e la bassa protezione nella crisi idrica influisce il decennio buio (2008-2018) di caduta degli investimenti pubblici. Il successivo recupero, nel 2022 ha visto una pericolosa battuta di arresto. Serve attuare presto e bene il PNRR, il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche. 

Serve perché, spiegano dal centro regionale di Ancona, «è urgente accelerare con la manutenzione delle aree a rischio frane e alluvioni, gestire la manutenzione delle opere pubbliche necessarie per difendere famiglie, imprese e territorio. E’ indispensabile agire sulla messa in sicurezza del territorio: non si può vivere nella paura. I nostri imprenditori hanno subito perdite ingenti con la passata alluvione, sono tornati ad investire ed ora si trovano nuovamente a dover fare la conta di altri danni».

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