Si accende il consiglio comunale di Senigallia dopo l’alluvione
Il sistema di allerta non funziona, va rivisto in ottica di vallata. E poi il fiume, anzi, i fiumi da mettere in sicurezza. Infine i rimborsi, gli aiuti, l’organizzazione dei lavori. Intervento a 360° quello del sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti, durante il Consiglio comunale di giovedì 29 settembre scorso. «Qui si è avuta una massa d’acqua come mai prima, il che pone seri rischi che la popolazione o le attività economiche vadano via. Si è lavorato per giorni senza sosta ed è ora di dire basta a queste situazioni che ormai abbiamo visto nel 1955, nel ‘76, nel 2014 e oggi, nel 2022».
Ripercorrendo un po’ le fasi iniziali del disastro che ha sconvolto le vallate Misa e Nevola, il primo cittadino ha spiegato come il sistema di allertamento «non abbia funzionato» e come la situazione «non sia stata immediatamente compresa, né a livello regionale, né nazionale» nonostante i numerosi tavoli tecnici svolti dopo l’alluvione. Incontri a cui è seguita la richiesta di un sistema di allertamento unitario per tutta la vallata: «Devo sapere quello che succede ad Arcevia o Barbara, perché l’acqua all’insù non è mai andata».
Altro tema caldo è la serie di criticità che il fiume presenta; è vero che la foce è più stretta rispetto alla larghezza del letto fluviale prima del centro abitato, ma è anche vero che la situazione è così immutata da decenni; così come sono state costruite case e interi quartieri in zone esondabili. Secondo Olivetti è sempre più evidente…
Continua a leggere nell’edizione digitale del 6 ottobre, cliccando qui. Sostieni l’editoria locale, abbonati a La Voce Misena.