Ancora dibattito sull’impianto di biogas a Casine di Ostra

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La mappa dell'impianto di biogas realizzato dalla società EnErgon a Casine di Ostra
La mappa dell’impianto di biogas realizzato dalla società EnErgon a Casine di Ostra

Inaugurato alcuni giorni fa a Ostra il primo impianto di biogas nelle Marche. A realizzarlo ci ha pensato – con un cospicuo investimento di oltre 14 milioni di euro – la società En Ergon, controllata dal gruppo Astea di Osimo. La struttura, situata a Casine, permetterà di sfruttare la frazione organica (l’umido) della raccolta differenziata per produrre metano per usi domestici e compost per usi zootecnici e florovivaistici. Il taglio del nastro s’è tenuto lo scorso 6 luglio di fronte a una folta platea di imprenditori, amministratori e cittadini.

Impegnativo il percorso autorizzativo: per passare dall’ideazione all’inaugurazione ci sono voluti ben otto anni tra progettazione e, soprattutto, parte burocratica. Secondo Massimiliano Riderelli Belli, direttore generale Astea SPA e amministratore della società En Ergon, si sono impiegati per tali scopi ben tre quarti del tempo passato. La vicenda biogas si è protratta attraverso le amministrazioni Olivetti, Storoni per concludersi con l’attuale giunta Fanesi.

Proprio «sotto il mandato Olivetti è iniziata l’avventura del comitato NoBiogas di cui era anche presidente» spiega Andrea Storoni. L’ex sindaco e attuale consigliere di minoranza per Vivere Ostra ricorda che Olivetti si mosse da «silenziosamente favorevole a caciaramente contrario, sprecando le occasioni di dialogo». Sempre Storoni ricorda che quando il centrodestra fu all’opposizione (2014-2019) si impegnò per «alimentare paure e timori nella comunità». Dall’opposizione chiedono oggi «un incontro pubblico davvero esplicativo».

Pronta la sindaca Federica Fanesi che ribatte: «Stiamo parlando di un impianto…

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