Rifiuti spiaggiati a Senigallia, scoppia il dibattito sulla provenienza: «Sono quelli dell’alluvione»

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Le operazioni di pulizia della spiaggia di Senigallia dopo le mareggiate che hanno spiaggiato enormi quantità di detriti e rifiuti
Le operazioni di pulizia della spiaggia di Senigallia dopo le mareggiate che hanno spiaggiato enormi quantità di detriti e rifiuti

Da qualche giorno è in corso la pulizia della spiaggia di velluto, invasa da una marea nera di detriti. Materiali che sono stati rigettati sull’arenile dalle mareggiate ma che provengono dall’entroterra, soprattutto dalle operazioni di sfalcio e taglio della vegetazione lungo i fiumi, i fossi e i corsi d’acqua minori. Il lungomare è in fase di riqualificazione dato l’approssimarsi delle festività pasquali e questa enorme quantità di detriti spiaggiati non può certo accogliere i turisti. 

Ma in città scoppia nuovamente il dibattito sulla provenienza di tali materiali: secondo il consigliere di Amo Senigallia Gennaro Campanile, l’origine è dai fossi recentemente ripuliti; dopo aver sistemato il reticolo secondario, gli sfalci sarebbero stati lasciati sul posto e poi la pioggia di qualche giorno fa ha provveduto a portarli fino al mare. Un’accusa ben precisa.

Di parere diverso invece l’assessora all’ambiente Elena Campagnolo: «I rifiuti che stiamo raccogliendo dalla spiaggia provengono dalla vallata della notte del 15 settembre. Siamo sicuri di questo perché così è accaduto anche nel 2014 quando il mare per mesi, anzi anni, continuò a riversare sull’arenile quantità enormi di rifiuti che la fiumana riversò nell’Adriatico».

Il fenomeno è ovviamente attenzionato sia dall’amministrazione comunale, sia dal vicecommissario all’alluvione Stefano Babini: «Non possiamo permetterci ciò che accadde allora – continua Campagnolo – e cioè che nel 2015 e 2016 pagammo nella tari lo scotto dello spiaggiamento dei rifiuti del 2014. Non sono rifiuti solo di Senigallia ma dell’intera vallata. La Regione ci deve venire incontro e ci ha già detto che non ci sarà alcun problema: stiamo già facendo il conto economico di quanto ci costerà questo spiaggiamento». 

Il problema è che fenomeni simili potrebbero ripetersi ma l’amministrazione è consapevole di questo dato di fatto: «Sappiamo però che non sarà né il primo né l’ultimo, speriamo solo che non accada durante la stagione turistica e balneare».

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