Sanità, solite criticità ancora non risolte. E il comitato chiama in causa gli assessori

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L'ospedale civile di Senigallia "Principe di Piemonte"
L’ospedale civile di Senigallia “Principe di Piemonte”

La sanità d’estate è un tema ricorrente. Ogni anno si verificano disservizi a causa dei tagli al personale, del piano ferie da mettere in atto (anche se sempre fatto all’ultimo) e dell’aumento di utenza dato che la città di Senigallia raddoppia quantomeno la sua popolazione. E se le criticità non vengono risolte durante le stagioni con meno movimento, figuriamoci d’estate quando tutto è più difficile.

Proprio su questo punto interviene il comitato cittadino a difesa dell’ospedale di Senigallia che da tempo sta pungolando le autorità regionali (mentre prima, fino al 2020, dava la colpa anche a quelle cittadine) perché pongano rimedio finalmente a questioni annose. Come la carenza di personale in ambito sociosanitario e i piccoli ospedali da riaprire. E le vicende politiche da tenere d’occhio.

«Siamo cittadini consapevoli ma non sciocchi – esordiscono gli attivisti della salute in una nota stampa -. I politici regionali sono degli esecutori spesso provenienti da altre estrazioni ai quali sembra che, più della salute dei cittadini, importi il voto. E in questa ottica si circondano anche di dirigenti che non nuocerebbero ad una mosca. E infatti quelli che abbiamo sono silenti come i muri, non c’è una protesta al mondo».

«Se l’input è quello di riaprire i piccoli ospedali ecco che si cerca di riaprire Fossombrone e Cagli e potenziare Pergola (bacino dell’assessore Francesco Baldelli) con più posti letto. A Senigallia per l’estate sono stati tolti 14 letti in medicina. Nelle Marche l’ingegneria clinica ha la gestione delle attrezzature sanitarie: dagli atti la priorità è quella di comprare e installare una Tac a Cingoli, bacino elettorale dell’assessore Filippo Saltamartini, ma con personale preso tra Jesi Senigallia e Fabriano. Intanto la Tac per Senigallia non è dato sapere quando arriverà. Un pronto soccorso vero a Cingoli, Amandola e Pergola vuol dire lasciare tutto ai privati».

Sempre nel senigalliese, in particolare nel laboratorio analisi, tante cose non vanno e le abbiamo segnalate. Sono state messe le prenotazioni, sono stati ridotti i prelievi, sono in difficoltà tutti gli operatori ma la direzione ha imposto questo criterio. C’è un’altra cosa però inaccettabile: l’accesso impossibile ai disabili per la presenza di barriere architettoniche (scale) e servoscala non funzionante».

«La sanità viaggia da Marche Sud a Marche Nord saltando di pari passo il bacino elettorale di Senigallia e capiamo anche perché, non abbiano santi in paradiso o meglio a palazzo Raffaello. Gli assessori di oggi dimenticano però che ieri da cittadini andavano in Regione a protestare per il declassamento sanitario del centrosinistra. Perché dopo 3 anni non fanno la riqualificazione sanitaria promessa?».

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