Carenze nella sanità: critiche del comitato per l’ospedale. In “soccorso” la farmacia dei servizi

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L'ospedale civile di Senigallia "Principe di Piemonte"

La spiaggia di velluto e il suo entroterra lamentano ancora disservizi nell’erogazione delle prestazioni sanitarie. Un dato che non riguarda solo l’ospedale, ma anche il poliambulatorio di via Campo Boario. Meglio va per quanto riguarda le attività farmaceutiche dopo l’avvio del progetto che coinvolge circa la metà degli esercizi regionali. In tre mesi di sperimentazione è stato superato il traguardo delle 1500 prestazioni nelle 300 farmacie dei servizi aderenti: quasi la metà di esse si trova in zone montane o di campagna.

Lo comunica l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, che sta effettuando un monitoraggio del progetto. Tra le attività ci sono la riconciliazione della terapia farmacologica (e cioè il monitoraggio di chi prende più di 5 farmaci e la segnalazione di eventuali problemi al medico di medicina generale); il monitoraggio dell’aderenza alla terapia farmacologica nei pazienti con diabete tipo 2 e nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva); la telemedicina con holter pressorio (misurazione della pressione nell’arco delle 24 ore tramite dispositivo), holter cardiaco, elettrocardiogramma e auto-spirometria per valutare l’efficienza dei polmoni. 

I vantaggi

Una sperimentazione che ha permesso, per esempio, di inviare solo dieci pazienti al pronto soccorso e di dirottarne altri 67 dal proprio medico dopo l’esame dell’ecg con notevole alleggerimento per i pronto soccorso regionali. Analogamente, 443 sono stati gli holter cardiaci, con solo due invii al ps e 101 dal medico. Secondo Saltamartini «Il gradimento maggiore si riscontra nelle aree interne e montane vista la distanza dai poli ospedalieri e l’età più avanzata della popolazione».
I fondi ministeriali a disposizione fino a dicembre ammontano a quasi 1,5 milioni di euro, per un totale di 40 mila cittadini raggiunti, con lo scopo di limitare la mobilità passiva e ridurre le liste di attesa.

Le critiche

Ma nonostante le promesse roboanti specifiche sull’implementazione dei servizi e sulla riduzione delle lunghe (lunghissime) liste di attesa, ancora non si vedono grandi cambiamenti per i servizi sanitari a Senigallia. A  sostenerlo è il comitato cittadino a difesa dell’ospedale pubblico che lamenta una scarsa attenzione per il nostro territorio da parte dell’assessore Saltamartini. Tanti i nodi al pettine: ci sono quello del pronto soccorso, della cardiologia, del laboratorio analisi, dell’otorino, della radiologia e persino della viabilità interna dell’ospedale dove il manto stradale è disastroso e fautore di cadute dei pedoni. E queste sono le criticità più evidenti oltre alla cronica carenza di personale sanitario – medici e infermieri – e delle unità Oss.

Altro tema è la disparità di trattamento con alcune zone delle Marche che vengono meglio fornite di strumenti e personale a discapito di altre, come quella senigalliese. In particolare il comitato sottolinea il caso delle due tac acquistate e dei 6 infermieri assunti a tempo indeterminato in arrivo a Marche sud, mentre a Senigallia la Tac in aggiunta al pronto soccorso, e tanto proclamata da circa 7/8 anni, ancora non arriva. E il personale nemmeno, con tutte le conseguenze per le liste di attesa e buona pace per le promesse non mantenute.

Sul tema dal comitato vengono segnalate infatti ancora «prenotazioni impossibili» da fare per alcune tipologie di prestazioni sanitarie, mentre le affermazioni sul 96% delle richieste soddisfatto entro 10 giorni viene confutata con lamentele varie di «cittadini che trovano spazio nelle strutture pubbliche solo a distanza di mesi».

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