Senigallia, senza pace il lungomare Da Vinci: nuova protesta contro il senso unico

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Il lungomare Da Vinci a Senigallia

Che il senso unico non fosse ben visto da tutti gli operatori e i residenti del lungomare Da Vinci era cosa nota. Meno che il ripristino del doppio senso su tutta la strada fosse un tema così rilevante. E invece per chi vi lavora e vi abita, così come per chi fruisce della spiaggia nella zona del Ciarnin, era e rimane il tema. E ora diventa l’ordine del giorno anche per l’amministrazione comunale che deve fare i conti con l’ennesima protesta. In realtà la vicenda non nasce da una contrarietà di principio al disegno della precedente giunta Mangialardi bis, almeno non per tutti, ma trae origine dalla disparità di trattamento che si è creata con il ripristino parziale del senso unico.

La protesta che sta montando è relativa all’unico tratto – il più lungo – del lungomare Da Vinci in cui vige il senso unico di marcia con direzione ammessa verso sud. Poco più a nord il tratto è stato ripristinato a doppio senso mentre a sud c’è il lungomare Italia anch’esso a doppio senso. Per cui a coloro che vivono, lavorano o che si recano in quella porzione sembra una cosa impari dover percorrere chilometri in più quando gli altri possono tornare indietro quando vogliono.

«I fruitori di questo tratto di spiaggia nel periodo estivo – spiegano albergatori e operatori balneari – sono per la stragrande maggioranza (circa 80%) pendolari che provengono dalla parte sud di Senigallia (Marzocca, Montemarciano e tutta la vallesina da Chiaravalle a Fabriano). Per raggiungere i vari bagni nonché i locali commerciali (bar, ristoranti, ecc.), da quando è stato introdotto il senso unico, si vedono costretti a percorrere chilometri in eccesso (fino a 5/6 km.in più) per raggiungere le loro destinazioni, con conseguente aumento di consumi, emissioni di co2 e tempi di percorrenza; tutti fattori che inducono a ricercare altri lidi». A tal punto che alcune attività hanno visto ridursi gli affari anche del 70% negli ultimi due anni rispetto alle stagioni precedenti. Disagi che valgono anche per i residenti e per i lavoratori della zona che chiedono venga rispettato il principio di parità di trattamento: «significa che, nell’adottare i suoi provvedimenti e, più in generale, nel decidere come agire, l’amministrazione pubblica non può fare discriminazioni».

C’è poi la questione tecnica: «Non si riesce a comprendere perché in questo tratto di lungomare di 1.700 ml., dallo stabilimento balneare n. 119 al n. 147, si debba avere un unico senso di marcia quando sia prima che dopo è previsto invece il doppio senso su carreggiate che sono, tra l’altro, di larghezza inferiore; inoltre in questo tratto la larghezza della carreggiata ci permette di mantenere, in gran parte, i parcheggi a spina di pesce e comunque, in loco, sono presenti ampie aree pubbliche che possono essere adibite a parcheggio».

Vari motivi (tecnici, economici, sociali e ambientali) che hanno portato a una raccolta firme tra cittadini, imprenditori, albergatori, operatori commerciali e semplici fruitori della spiaggia nella zona Ciarnin a ribadire la necessità di ripristinare il doppio senso di marcia, fermo restando anche il fatto che alcuni automobilisti ricorrono a manovre azzardate e pericolose pur di non doversi trovare a circolare nel tratto a senso unico. Segnalazione allargata poi alla Polizia Locale di Senigallia perché possa effettuare controlli che facciano diminuire i tamponamenti registrati finora.

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