Senigallia, sospeso il progetto di riqualificazione per lo stadio Bianchelli

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Lo storico portale di accesso allo stadio Bianchelli di Senigallia, con le statue del prof. Silvio Ceccarelli (1933)
Lo storico portale di accesso allo stadio Bianchelli di Senigallia, con le statue del prof. Silvio Ceccarelli (1933)

Sfuma l’ipotesi di restyling dello stadio Bianchelli avanzata dalla società cooperativa “Commercianti Indipendenti Associati” del gruppo Conad. Una pessima notizia per l’intera città che ha suscitato aspre polemiche. A darne notizia è la stessa società che aveva lanciato l’idea del project financing quattro anni fa: in una lettera all’amministrazione comunale di Senigallia si chiede la chiusura formale della rivisitazione del progetto e un indennizzo delle spese progettuali sinora sostenute. Rigido il tono della missiva, in cui si parla anche di vie legali in caso non pervengano risposte. Risposte che erano arrivate con la precedente giunta ma non con l’attuale, questa è l’accusa: nel 2019 l’approvazione in giunta, nel 2020 il “sì” in consiglio nonostante alcune perplessità.

Il progetto di partenariato pubblico/privato prevedeva inizialmente l’intera riqualificazione dell’area dello stadio compresa tra via Campo Boario, via Stadio, via Piave e via Montenegro, con l’introduzione di un supermercato Conad e altri negozi, oltre a una serie di opere pubbliche. Tra queste c’erano la messa a norma della curva, delle tribune e dei locali sottostanti allo stadio Bianchelli, un nuovo palazzetto dello sport all’interno della cinta muraria dello stadio e un parcheggio a due piani al posto del vecchio palasport di via campo Boario. Quest’ultima idea venne poi stralciata dal progetto per la contrarietà dei residenti ma soprattutto per la vicinanza al nuovo parcheggio del seminario: l’uno avrebbe reso inutile l’altro. Tolto il park in struttura venne presa in considerazione dalla nuova giunta Olivetti l’idea che, con gli oneri di urbanizzazione, si mettesse mano al ponte Garibaldi, in modo simile al ponte “Angeli dell’8 dicembre 2018”.

Altra grana era il vincolo al portale e alle statue di epoca fascista che adornano l’ingresso all’antistadio. Situate proprio in via Piave, sono datate 1933 e portano la firma dello scultore Silvio Ceccarelli. La Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche aveva indicato che non potevano essere né abbattute, né spostate, ma anzi, valorizzate con un’adeguata distanza di almeno dieci metri da ogni altra opera muraria o edificio. Proprio su questo punto….

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