Serra de’ Conti e l’accoglienza che vogliamo: quando le migrazioni sollecitano progetti

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Un filo rosso lega Serra de’ Conti al convegno nazionale delle Caritas diocesane, in corso a Salerno. All’incontro, fino al prossimo 20 aprile, partecipano 660 delegati in rappresentanza di 173 diocesi. Da Senigallia sono partite Eleonora Api, Denise Beccaceci, Giulia Serfilippi, operatrici della nostra Caritas presso Centro di ascolto diocesano e Centro di pronta accoglienza.

Nei giorni in cui il Governo affronta il tema ‘migrazioni’ e torna forte la polarizzazione del dibattito, nella città campana ha parlato chiaro il cardinale Matteo Zuppi, presidente dei vescovi italiani: «La migrazione non è un’emergenza, non un problema da risolvere, ma una realtà da governare nella sua complessità». Ed il presidente di Caritas italiana, Carlo Redaelli, arcivescovo di Gorizia, aggiunge: «La migrazione non è una emergenza – afferma – ma una realtà con cui fare i conti con lucidità, realismo e capacità innovativa. Non è un problema da risolvere, ma una realtà da governare nella sua complessità, dando attenzione ai diversi valori. Alla vita delle persone, ossia se uno sta morendo va salvato; alla loro dignità, al desiderio di pace, giustizia e di un cammino di vita migliore. Sul tema dell’integrazione vorremmo che i migranti fossero tutelati e non limitati dalle leggi. Serve poi un lungo e paziente lavoro per eliminare le cause delle migrazioni forzate».

Parole nette che fanno pensare al forte dibattito nato a Serra de’ Conti, sollecitato da una paventato arrivo di 100 persone nell’ex Hotel de’ Conti e la cittadinanza da tempo si chiede se sia proprio questo il modello di accoglienza auspicabile, rispettoso dei diritti di tutti. In un affollato incontro pubblico svoltosi nella frazione Osteria ed organizzato dal “Comitato 13 marzo” è stata ribadita l’inopportunità di aprire un Cas (Centro di accoglienza straordinaria) di notevoli dimensioni in un paese di soli 3.650 abitanti, quale è appunto Serra de’ Conti, tanto più senza alcuna progettualità.

Un recente servizio giornalistico de La7 ha dato voce ad alcuni cittadini del luogo: Paolo Ubaldi ha ribadito il concetto che il “Comitato 13 Marzo” non è contrario all’accoglienza ma non deve essere del tipo che si vorrebbe realizzare a Serra de’Conti: “Continuiamo a sostenere il concetto di accoglienza diffusa e andiamo avanti con il nostro lavoro“. Stessi concetti ribaditi da Giovanna Fracascia, già assessore comunale, un lungo impegno nel volontariato sociale.

Due striscioni, posizionati nelle vicinanze dell’ex Hotel de’ Conti, riassumono bene il pensiero dei serrani: “Serra accoglie per solidarietà, non per interesse“ e ancora “No all’accoglienza industriale”.

Laura Mandolini

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