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Tag: Claudia Casavecchia

Arcevia, tutto pronto per l’inaugurazione del nuovo allestimento al museo archeologico statale

Il museo archeologico statale di Arcevia
Il museo archeologico statale di Arcevia

Quella di giovedì 20 aprile è una data importante per Arcevia che inaugura il nuovo allestimento per il museo archeologico statale. Alla base dell’intervento c’era la necessità di adeguare la struttura museale alle novità, sia tecnologiche che espositive, e di migliorarne la fruibilità anche alle persone con disabilità. Passaggi non scontati quando si parla di strutture pubbliche. 

Quella di domani segna dunque una nuova pagina nella “vita” del museo che, dopo la “nascita” nel 1996, ha compiuto un primo e importante passo verso un nuovo modo di vivere e di raccontare la storia, i beni archeologici, l’istituzione, le informazioni. Chiuso da novembre scorso per lavori, l’edificio riapre mostrando a tutti il concetto di fondo: “l’archeologia per tutti”, intesa non solo come maggior accessibilità ma come tendenza a rivolgersi a un pubblico sempre più ampio. 

Alcuni reperti in mostra al museo archeologico statale di Arcevia
Alcuni reperti in mostra al museo archeologico statale di Arcevia

Tra le novità, rese possibili anche grazie ai fondi del Pnrr, c’è il secondo servoscala per un accesso più agevolato con sedia a rotelle ma anche servizi e forniture per adeguare il museo alla più ampia accessibilità. Sulla stessa linea anche la comunicazione del racconto museale è stata rivista con una nuova veste grafica dei pannelli esposti: attraverso le didascalie in Braille e copie in 3D dei reperti agganciate alle rispettive vetrine – lo spunto nasce dal dialogo con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona – sarà possibile sia la fruizione del museo anche al pubblico non vedente ma permettere una nuova modalità di vivere il museo anche ai normodotati sfruttando il tatto. Disponibili informazioni anche in lingua inglese e tramite Qr Code, mentre per quanto riguarda le audioguide, già da tempo, il museo è inserito nella web-app Izi Travel che ne permette la fruizione dai propri devices.

Per tutte le altre informazioni sul nuovo allestimento, che nasce da una profonda revisione scientifica, e sui nuovi reperti in mostra abbiamo intervistato la direttrice del Museo Archeologico Statale di Arcevia, Claudia Casavecchia, che ci ha parlato anche del momento inaugurale.
Per ascoltare il suo intervento, basterà cliccare sul seguente player.

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Museo Archeologico Statale di Arcevia: riapertura e nuove proposte culturali

Claudia Casavecchia, Direttrice del Museo Archeologico Statale di Arcevia, descrive questa interessante realtà e le proposte legate ad essa, sia durante il periodo di chiusura che dopo la riapertura.

Presso le Scuderie del Quirinale nella mostra “Tota Italia. Alle origini di una nazione”, realizzata con la Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, e curata da Massimo Osanna e Stéphane Verger sono in mostra le belle corone auree provenienti dalla necropoli di Montefortino di Arcevia. Le corone, normalmente esposte presso il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, sono una testimonianza del sito di Montefortino, frazione di Arcevia, dove è stato rinvenuto un importante complesso, costituito da una necropoli del IV-III secolo a.C. e da un santuario, frequentato dal V secolo a.C. almeno fino al II secolo d.C. Una selezione dei ricchi corredi della necropoli è ospitata presso il Museo archeologico Statale di Arcevia e attesta la presenza dei Galli Senoni nel territorio piceno e la loro integrazione con la comunità locale.

Il Museo archeologico di Arcevia è un piccolo museo territoriale, ospitato presso i locali dell’ex convento di San Francesco. Fa parte del Polo Culturale San Francesco assieme all’Archivio Comunale, la Biblioteca e il Museo di Arte Contemporanea ed è nato proprio grazie a una convenzione tra il Comune, che ha messo a disposizione i locali, e l’ex Soprintendenza Archeologia delle Marche, che ha musealizzato gli spazi con l’esposizione di reperti provenienti da scavi del territorio arceviese: Ponte di Pietra, Conelle, il già citato Montefortino e Monte Croce Guardia, dove è ancora attiva una campagna di scavi concessa dalla Soprintendenza all’Università Sapienza di Roma.

Se nel periodo di chiusura obbligato dalla pandemia il museo ha sempre mantenuto aperta la relazione con il pubblico tramite i social proponendo approfondimenti, virtual tour e partecipazioni a iniziative social proposte da Regione, ICOM o altri, per quanto riguarda eventi rivolti all’accoglienza in presenza abbiamo sempre avuto una stretta e proficua collaborazione con il Comune, salvaguardando la vocazione per cui è nato il museo: essere luogo di comunità che racconta la storia di un territorio ben definito e in continuo dialogo con la territorialità.

Come l’anno scorso, anche questa estate verranno attivate aperture straordinarie e appuntamenti culturali in collaborazione e in concomitanza con gli eventi promossi dal Comune. Alcune iniziative sono ad esempio la mostra fotografica “La dimensione dell’azzurro” che avrà luogo nei vari spazi del Polo Culturale San Francesco e la manifestazione “Patrimonio in scena”, un progetto che intende sviluppare il paesaggio culturale arceviese promosso da Regione, ICOM, MAB. Per quest’ultimo, tra le varie proposte che sono state presentate, tutte molto interessanti, abbiamo scelto di accogliere il progetto Sottopelle – alla ricerca di frammenti di senso e connessioni nascoste, proposto dall’Associazione Teatrale Giovani Teatro Pirata. Un’altra progettualità che vedrà la collaborazione con il Comune è una performance musicale che verrà accolta nell’ambito dell’Arcevia Jazz Feast. Come Direttrice sono molto contenta di ospitare manifestazioni che propongono una fruizione del museo apparentemente fuori dai canoni. La danza, la recitazione, la musica sono linguaggi che, d’altronde, sono forse da sempre una modalità di comunicazione propria dell’uomo.

Un’iniziativa già fruibile al museo è la mostra: LA BELLEZZA VIOLATA – Il mercato illegale dei beni culturali e l’attività del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che propone una riflessione sul problema del traffico illecito di beni culturali, che in campo archeologico comporta una pericolosa decontestualizzazione dei reperti. Insomma, il Museo Archeologico Statale di Arcevia è un piccolo museo da visitare e vivere.

a cura di Barbara Fioravanti

La Rocca Roveresca da rivivere in presenza

Abbiamo raggiunto Claudia Casavecchia, funzionario per la promozione e la comunicazione della Direzione Regionale Musei Marche – Ministero della Cultura, che dai microfoni di Radio Duomo – Inblu ci parla della riapertura della Rocca Roveresca di Senigallia, delle attività portate avanti durante il periodo di chiusura e di quelle in programma dopo la riapertura.

Come tutti i musei di Italia, la Rocca Roveresca di Senigallia è stata chiusa per molti mesi tra il 2020 e il 2021. Nell’estate 2020, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, si è registrata una risposta positiva alle varie iniziative proposte, come visite animate e aperture straordinarie. Durante il periodo di chiusura, però, non è venuta meno la mission di promozione del patrimonio e della cultura. Sui social sono state attivate rubriche e approfondimenti incentrati sulla storia della rocca e sui personaggi della famiglia Della Rovere. Con la rubrica #VistidaVoi e #laRoccaaCasaTua abbiamo, ad esempio, cercato virtualmente di portare a casa dei visitatori l’esperienza museale o di condividere le belle emozioni che il nostro monumento suscita. Inoltre sono state attivate esperienze di tirocinio e di scuola lavoro online: con il Liceo Perticari sono state attivate video lezioni in cui il nostro personale si è interfacciato con gli studenti per raccontare i retroscena della formazione di chi lavora in un museo. Ora verranno attivate in presenza iniziative con gli studenti che sperimenteranno in prima persona la vita all’interno di un museo, mentre con i tirocinanti dell’ISTAO-Istituto Adriano Olivetti è stata attuata un’analisi territoriale per interfacciarci con gli stakeholder nella promozione e nella condivisione dei valori del nostro territorio. Il primo risultato è stato un incontro in presenza pochi giorni fa con l’associazione editori marchigiani ÈDIMARCA, con la quale stiamo ragionando su una forma adeguata di collaborazione che possa aggiungere valore sia al loro lavoro sia alla fruizione dei musei della Direzione Regionale Musei Marche, Istituto in cui è inserita anche la Rocca Roveresca. Effettivamente questo periodo di pandemia ha ancor di più rafforzato la consapevolezza che solo facendo rete tra vari operatori possiamo raggiungere obiettivi di miglioramento dell’offerta che possa avere una ricaduta positiva sia sociale sia di sviluppo economico. Per tutte queste iniziative un ringraziamento particolare va sicuramente all’architetto Lian Pellicano’, che è stata la direttrice della Rocca Roveresca fino a metà aprile. Ora siamo in attesa della nomina di un nuovo direttore della Rocca.

Abbiamo inoltre attivato un accordo di valorizzazione con l’Istituto Centrale del Catalogo e della Documentazione di Roma grazie al quale la Rocca ospiterà nelle proprie sale la Mostra fotografica “L’oro del tempo” di Mario Cresci. Abbiamo ampliato la convenzione con il Comune di Senigallia che comporta scontistiche nei biglietti di ingresso e che verrà a breve attivata. La Rocca, inoltre, ospiterà alcune opere della seconda Biennale di fotografia di Senigallia e proporrà aperture straordinarie con visite animate e letture dantesche. In questo periodo è ancora difficile fornire date e appuntamenti definitivi, per questo invito a controllare i nostri social e il sito www.roccasenigallia.it e www.musei.marche.beniculturali.it per un’informazione sempre aggiornata sugli eventi della Rocca. La pandemia ci ha insegnato che la comunicazione online è un degno alleato per raggiungere molte persone anche lontane, ma ci stiamo organizzando per accogliere al meglio e con varie offerte i visitatori che avranno piacere di venirci a trovare e di vivere il nostro museo.

a cura di Barbara Fioravanti