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Tag: Comitato 13 Marzo

Cas migranti: siglato un protocollo d’intesa tra Prefettura e Comune di Serra de’ Conti

L'ex hotel de' Conti in via Santa Lucia a Serra de' Conti potrebbe trasformarsi in un centro di accoglienza straordinario per migranti
L’ex hotel de’ Conti in via Santa Lucia a Serra de’ Conti

Buone notizie per Serra de’ Conti, dove la questione migranti era entrata forzatamente nel dibattito cittadino. Da tempo infatti si parla del Cas – centro di accoglienza straordinario – che dovrà sorgere al posto dell’ex hotel De’ Conti, lungo via Santa Lucia. Una questione che aveva fatto subito rimanere perplessi molti cittadini per via del numero di persone straniere, tra 50 e 100, da integrare in una popolazione di appena 3.550 abitanti. Da qui la nascita di un apposito gruppo, il comitato 13 Marzo, che da mesi monitora la vicenda.

Ma il comitato è andato oltre, sollecitando la Prefettura dorica con risposte che prima non erano arrivate da altre parti. E così ha elaborato un protocollo d’intesa che è stato siglato nei giorni scorsi, il 23 febbraio 2024 per la precisione, dal nuovo prefetto Saverio Ordine e dalla sindaca serrana Letizia Perticaroli.

Il protocollo d’intesa è finalizzato a concordare e specificare gli aspetti concernenti l’accoglienza dei migranti nel CAS a Serra de’ Conti. «Il documento – si legge in una nota stampa – si pone l’obiettivo di procedimentalizzare alcune attività relative all’accoglienza, in via prioritaria di nuclei familiari, anche monoparentali, e di richiedenti protezione internazionale in generale, al fine di garantire un più agevole inserimento degli ospiti della struttura nel tessuto sociale del Comune. In particolare, il protocollo si propone di garantire servizi specifici concernenti i minori stranieri non accompagnati».

Tra i compiti, la Prefettura di Ancona si impegnerà a sensibilizzare le forze dell’ordine per prevenire e risolvere problematiche eventualmente insorte nel territorio e ad effettuare periodici controlli sulla struttura; contemporaneamente ci sarà l’impegno da parte dell’amministrazione comunale nella mobilitazione di una rete di volontari e cittadini. Lo scopo sarà quello di facilitare i percorsi di autonomia anche lavorativa e di inserimento dei richiedenti asilo nella comunità. A QUESTO LINK, il testo dell’accordo.

Soddisfazione è stata espressa dunque dal comitato 13 Marzo che rimarca la vicinanza della prefettura ma anche l’immobilismo del primo cittadino. L’organizzazione che oggi conta oltre 750 aderenti, è nata non per ostacolare l’arrivo di migranti nel territorio, come disposto dalle autorità governative, ma per riequilibrare la presenza di richiedenti asilo in base alla popolazione locale, così da non turbare la comunità e agevolarne l’inserimento.

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Serra de’ Conti e l’accoglienza “diffusa”: serve chiarezza per un confronto utile a tutti

L'ex hotel de' Conti in via Santa Lucia a Serra de' Conti potrebbe trasformarsi in un centro di accoglienza straordinario per migranti
L’ex hotel de’ Conti in via Santa Lucia a Serra de’ Conti potrebbe trasformarsi in un centro di accoglienza straordinario per migranti

Serve chiarezza sulla discussione pro o contro migranti che dovrebbero essere ospitati nell’ex Hotel de’ Conti. A chiederla e farla è innanzitutto il comitato “13 Marzo”, un gruppo di cittadini che spontaneamente si stanno occupando della questione per non subire progetti calati dall’alto.

Uno dei nodi della strategia di creare un centro di accoglienza straordinario nel piccolo paese dell’alta valle del Misa (3.600 abitanti) è proprio che la partecipazione in questo progetto è pressoché nulla, poiché si parte da una volontà stabilita negli organi ministeriali e, a cascata, provinciali, come la Prefettura di Ancona. Se il linguaggio semplificato, a volte distorto o concentrato su posizioni estreme (sì o no in toto all’accoglienza), non facilita il confronto, di certo questo non c’è stato quando si trattava di decidere dove e come accogliere i profughi, migranti e richiedenti asilo che spettano all’area della provincia di Ancona.

«I cittadini si sentono solo “destinatari” dell’accoglienza, senza essere in alcun modo preparati ad esserne “coprotagonisti”, grazie a percorsi condivisi che sarebbero invece molto importanti, specialmente per centri di medio-grandi dimensioni come certamente sarebbe l’Hotel de’ Conti. È per tali motivi che il Comitato è contrario a questo CAS e continua a proporre il “modello Toscana” di accoglienza diffusa, in piccoli gruppi, con un impatto pressoché nullo e ampia partecipazione sociale» sostengono dal “13 Marzo”.

Altro nodo al pettine è «il legame stretto che c’è stato e permane tra la società che ha fondato l’hotel e l’amministrazione comunale: il Comune è stato tra i promotori e fondatori dell’albergo oltre 40 anni fa. Tutti i sindaci e gli amministratori, direttamente o indirettamente, se ne sono occupati e anche per questo tra i circa 700 firmatari del Comitato vi sono amministratori di varie epoche, compresa la legislatura attuale. Questo spiega, in buona parte, le tensioni verso l’Amministrazione comunale da parte della popolazione, la quale si aspetta che la questione non sia considerata e liquidata come una “faccenda tra privati”».

In gioco, infatti, ci sono diritti e beni complessivi, che riguardano l’intera comunità ospitante o quella ospitata, spiegano ancora dal comitato: il diritto alla sicurezza, le ricadute economiche sulla zona che ospiterà il centro di accoglienza straordinario, il diritto a un’accoglienza umana e decorosa. Diritti ma anche doveri: come quello a seguire le regole di un paese in cui si è ospitati, ovviamente, o quello a non speculare sulle disgrazie altrui come accaduto in altre situazioni di accoglienza non gestite correttamente. Per questo serve una buona comunicazione, sia sui fatti e dati oggettivi (come il numero di firme raccolte, arrivate a circa 700, quindi un quinto della popolazione serrana si dichiara contro questo progetto), sia sui progetti in atto che sulle possibili conseguenze da mettere in conto in tempo anziché a buoi scappati.

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Migranti, «no all’accoglienza industriale». La protesta da Serra de’ Conti si sposta in Prefettura

Due striscioni a Serra de' Conti per ribadire la volontà di accoglienza dei migranti ma in logica compatibile con la sicurezza del territorio
Due striscioni a Serra de’ Conti per ribadire la volontà di accoglienza dei migranti ma in logica compatibile con la sicurezza del territorio

Serra de’ Conti e accoglienza: da anni costituiscono un binomio segno della volontà di un intero territorio di offrire il proprio contributo sulla tematica delle migrazioni. Un contributo che però non deve divenire possibilità di lucro da parte di enti di qualsiasi genere, né “sfogo” per le istituzioni che non sanno dove posizionare le persone che approdano sulle coste italiane. Questo il senso della protesta che va avanti nel borgo di 3600 persone dove si sta concretizzando il progetto di realizzazione di un centro di accoglienza straordinario all’ex hotel De’ Conti, struttura a ridosso del centro storico che potrebbe ospitare dalle 50 alle 100 persone.

La mobilitazione dei cittadini che hanno costituito il comitato “13 marzo” continua tanto che, oltre alla raccolta firme arrivata a superare quota 560 sigle, la questione è stata trattata in Prefettura ad Ancona. Sono proprio le prefetture a dover reperire, tramite bandi, le strutture dove far trasferire migranti e richiedenti asilo.

Il prefetto di Ancona Darco Pellos ha incontrato mercoledì 19 aprile i rappresentanti del comitato 13 marzo per chiarire al meglio la questione, partendo dalle ragioni che hanno spinto i cittadini alla mobilitazione. Tra le preoccupazioni c’è il rischio che l’accoglienza si trasformi in un ennesimo episodio – come tanti in tutta Italia, ma anche nelle stesse Marche – di abbandono dei migranti in strutture fatiscenti o prive di alcuni servizi che spetterebbero loro. Inoltre c’è la possibilità che un numero alto di persone sia poco incline a integrarsi con ripercussioni sugli aspetti sociali del vivere quotidiano.

Dal canto suo il prefetto dorico ha rassicurato sul tenere in alta considerazione le ragioni del comitato che propone da giorni un modello di accoglienza rispettoso di ospiti e ospitanti con un’integrazione diffusa di piccoli gruppi sul territorio, al pari di quanto sta avvenendo in Toscana. «Nessun atteggiamento razzista – ha detto il prefetto riconoscendo la legittimità della posizione del comitato – ma la seria volontà di un territorio di privilegiare la qualità di un gesto nobile, come l’accoglienza, rispetto alla quantità. Vigiliamo settimanalmente sulla corretta gestione dei centri della nostra provincia e, se si riscontrano inadempienze, sono previste sanzioni e commissariamento. Nei cittadini di Serra de’ Conti abbiamo trovato degli interlocutori validi e sensibili e valuteremo tutte le richieste avanzate per conciliare la sicurezza con l’accoglienza».
Tra le possibili misure per limitare i disagi legati all’accoglienza di famiglie per massimo circa 50 persone, potrebbero arrivare anche due carabinieri e un agente di polizia locale in più.

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Serra de’ Conti, cittadini mobilitati contro il mega centro per migranti. Ecco le ipotesi alternative

L'incontro promosso dal Comitato 13 Marzo sull'hotel De' Conti e sul possibile arrivo di quasi 100 migranti
L’incontro promosso dal Comitato 13 Marzo sull’hotel De’ Conti e sul possibile arrivo di quasi 100 migranti

Si è svolto il 5 aprile scorso a Osteria di Serra de’ Conti l’incontro promosso dal “Comitato 13 marzo” sul centro di accoglienza straordinario che si dovrebbe aprire nei prossimi mesi in paese. L’Hotel de’ Conti, la futura sede del CAS, potrebbe potenzialmente ospitare fino a cento migranti e richiedenti asilo, il che ha fatto sorgere più d’un dubbio nei cittadini per le possibili ripercussioni sociali.

«Un CAS di tali proporzioni è del tutto incoerente con la storia e la tradizione solidale di Serra de’ Conti, che ha sempre accolto famiglie e piccoli gruppi di migranti in una prospettiva di aiuto e integrazione» spiegano dal comitato costituitosi recentemente. Il motivo è l’alta concentrazione di persone straniere in un piccolo paese di appena 3650 abitanti. 

«Costituisce un cambiamento radicale, collocandosi nella logica di una “accoglienza industriale” orientata al solo profitto di pochi – continuano i cittadini serrani. Sembra ormai impossibile evitare questo epilogo, dato che la proprietà dell’immobile Hotel de’ Conti sta per perfezionare la vendita con la Eurolex Servizi S.r.l., incurante delle ricadute sociali ed economiche».

Durante il focus, è stato sottolineato anche il possibile rischio di incuria verso gli ospiti che fuggono da miserie, guerre e difficoltà, come accaduto altre volte anche nelle stesse Marche o nella vicina Fratte Rosa. La stessa realtà gestisce diverse altre strutture cas nelle province di Ancona e Pesaro Urbino.

In poco tempo, alla mobilitazione hanno aderito oltre 500 firmatari, nel timore di possibili tensioni sociali «sia all’interno del CAS, tra immigrati costretti a condividere per lungo tempo gli stessi spazi vitali e appartenenti ad etnie spesso in contrasto tra loro, sia all’esterno del CAS verso i residenti». 

Durante l’incontro pubblico, i membri del Comitato hanno poi spostato l’attenzione sulle possibili destinazioni d’uso alternative dell’immobile Hotel de’ Conti: un centro residenziale diurno; una struttura socio-sanitaria per cittadini e famiglie con qualche difficoltà non grave; un Caffè Alzheimer.

Di tutto ciò il “Comitato 13 marzo” vorrebbe parlare con tutte le autorità preposte (Comune, Prefettura, Ministero) per suggerire anche di suddividere gli arrivi in piccoli gruppi diffusi in un territorio più ampio in modo da scongiurare tensioni e pericoli.

 All’orizzonte anche una “raccolta fondi” finalizzata ad una destinazione “sociale” coerente con la storia “sociale” dell’Hotel de’ Conti.

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