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Tag: contagi

Covid ed estate: il tempo della prudenza e dell’attenzione ai fragili

covid-19, coronavirus, variante omicron, pandemia, test positività

La ripresa inaspettata e forte della diffusione dei contagi da betacoronavirus Sars-Cov-2 dovuta alla sua variante Omicron 5 ci coglie impreparati. La stagione estiva è quella in cui le persone e le famiglie cercano una maggiore libertà di aggregazione, movimento e contatti interpersonali ma anche in cui il sistema sanitario nazionale vede ridotto il numero di medici, infermieri e altri operatori sanitari. Il rischio maggiore lo corrono i soggetti esposti al contagio, a causa dell’età, di condizioni fisiche debilitanti o di malattie pregresse o in corso.

Con l’attuale prevalenza delle varianti Omicron, sono quasi sempre queste persone quelle che richiedono una ospedalizzazione in reparti di isolamento o ad alta e media intensità di cura. La società deve proteggere anzitutto loro, i “più deboli” di fronte alla ripresa dei contagi covid, e questo richiede un sacrificio per tutti, una solidarietà concreta e puntuale, una carità per il perdurante tempo di pandemia che sollecita i “più forti”, in particolare i giovani e i sani, a qualche rinuncia piccola per sé ma di grande valore per i “più deboli”.

Per don Roberto Colombo, esperto genetista delle malattie ereditarie rare e già professore ordinario della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, serve da subito l’assunzione di comportamenti profilattici più responsabili verso il bene della salute e della vita delle persone anziane, fisicamente compromesse e più vulnerabili al covid…

Continua a leggere l’intervista completa sull’edizione digitale di giovedì 21 luglio, cliccando QUI.
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Pandemia e contagi, cosa aspettarsi?

Sanità, l'ospedale di Senigallia
Sanità, l’ospedale di Senigallia

Torniamo a parlare di pandemia e contagi. Sono numeri alti in termini assoluti quelli che l’estate 2022 sta portando con sé, cogliendo un po’ tutti di sorpresa. Ma se si guardano i malati impegnativi, i soggetti fragili che si positivizzano o coloro che richiedono l’assistenza medica avanzata o il ricovero ospedaliero in terapia intensiva, beh allora quest’ondata incute forse meno timore.

Per fare il punto sulla situazione abbiamo chiesto il parere del dottor Claudio Balicchia, medico che non solo ha contribuito a creare le linee guida delle Usca a marzo 2020 ma che poi da allora, ininterrottamente, ha lavorato in prima linea a casa dei malati del territorio. Ed è proprio lui a cercare di contestualizzare l’ondata estiva di contagi che stiamo vivendo, senza creare ulteriori allarmismi.

«Fondamentalmente, se oggi ci fosse il virus dell’autunno scorso, stando ai numeri che si registrano, avremmo reparti e terapie intensive piene fino a scoppiare. Le caratteristiche cliniche di questo virus Omicron 5 sono molto diverse dalle varianti Delta o dal virus originario: ecco perché oggi c’è molta meno pressione sul sistema ospedaliero. Dovremmo essere, presumibilmente, al picco di questa ondata e iniziare la decrescita entro fine luglio». E se così stanno le cose, forse allora è il caso di iniziare a prestare meno attenzione ai numeri assoluti e concentrarsi di più sui…

Continua a leggere sull’edizione digitale di giovedì 14 luglio, cliccando QUI.
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Il contagio dentro e fuori

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Che il covid-19 fosse una sfida più complicata di quanto pensavamo lo abbiamo capito da tempo: alla iniziale euforia dell’uscire presto dal tunnel si è gradualmente sostituito un bagno di realtà che, in questi mesi, sfocia in stanchezza, nervosismo e tanto spesso anche in chiusura e depressione, specialmente per le persone più giovani e fragili. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Ketty Chiappa, psicologa e psicoterapeuta a contatto con le giovani generazioni.

Quali sono le trappole più frequenti delle festività?

Molto spesso sono investite di troppe aspettative. Le persone si illudono che le relazioni familiari saranno più piacevoli e che almeno per quei giorni troveranno la felicità. Queste aspettative spesso portano con sé delusione, acuiscono la solitudine e le tensioni. Una soluzione potrebbe essere di abbassare le aspettative nei confronti dell’Altro e focalizzarsi su quanto ognuno può modificare del proprio comportamento. Spesso diamo la responsabilità alle persone a noi vicine della nostra infelicità e cerchiamo di cambiare l’altro creando ulteriori conflitti.

La pandemia contagia anche le menti: dal suo punto di osservazione, cosa ha notato in questi due anni di emergenza?

Certo la pandemia ha contagiato anche le nostre menti, siamo nel bel mezzo di un trauma che coinvolge tutti. Abbiamo perso le certezze, le abitudini, la libertà. E’ aumentato il disagio psicologico, in tutte le sue manifestazioni sintomatiche, compresi i problemi relazionali di coppia e familiari. Siamo incastrati in un conflitto interiore logorante, abbiamo bisogno dell’Altro, dell’intimità, del contatto affettivo e fisico ma allo stesso tempo abbiamo paura di essere contagiati o di contagiare.

Quali sono i soggetti più a rischio?

La situazione più preoccupante riguarda bambini e adolescenti, si sono visti privati della scuola, delle attività sportive e ricreative e del contatto con gli amici. I loro corpi sono stati costretti in degli spazi delimitati e ad un semi- immobilismo che li ha portati a manifestare disturbi del sonno, alimentari, ansia, depressione, dipendenze dalle tecnologie. Hanno imparato ad accontentarsi degli incontri virtuali con gli amici, chiusi nelle loro camere, giocando con loro attraverso uno schermo, si sono adattati…

Continua a leggere sull’edizione di giovedì 23 dicembre, disponibile cliccando qui.
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Vaccini: boom di contagi covid porta in “dono” l’ampliamento degli orari all’hub

Il punto vaccinale (hub) per la popolazione di Senigallia
Il punto vaccinale (hub) per la popolazione di Senigallia, giugno 2021

Dopo giornate di aperture a singhiozzo e carenza di personale che aveva visto ridurre le linee vaccinali disponibili, torna pienamente operativo l’hub vaccinale alla caserma dei vigili del fuoco di Senigallia. E’ questa infatti la risposta principale all’aumento di contagi che sta mettendo in ginocchio la città nell’ultimo periodo. Con oltre 800 quarentene e 350 positività, la spiaggia di velluto è la quarta realtà regionale preceduta da Ancona, Pesaro e San Benedetto del Tronto.

Una posizione certamente non ambita dalla popolazione che ha chiesto alle istituzioni di poter ampliare orari e linee vaccinali all’hub di via Arceviese. E così è stato. Dal 6 dicembre infatti si è aperta una nuova fase grazie alla sinergia del Dipartimento di prevenzione e del Distretto sanitario di Senigallia, con l’amministrazione comunale e con i gruppi e le associazioni di volontariato di Protezione civile della valle del Misa…

Leggi l’edizione digitale di giovedì 9 dicembre, cliccando qui.
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Carlo Leone